Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.

Benvenuti nell'ennesimo posto del web, saturo di dissertazioni e soliloqui, commenti e suggerimenti sulla nona arte.
Perchè fondamentalmente, chi ama i fumetti, non ne hai mai abbastanza, e non solo di leggerli, ma nemmeno di pontificarci sopra.

I tag non bastano? Allora cerca qui


Fumettopenìa è dedicato a Fumettidicarta ed al suo papà Orlando, che dal 2009, non ha mai smesso di farmi credere che scrivessi bene! Anzi scusate, che scriverebbi bene. E se adesso migliorato, lo devo sicuramente ai suoi incessanti consigli.

giovedì 29 gennaio 2015

Sfogliamo insieme Mega ed Anteprima.

Diamo insieme  una veloce occhiata ai fumetti che verranno, vi va?
Ho scoperto che farlo sul divano con mia moglie non da soddisfazioni, alterna distratti cenni con la testa, che malcelano una totale indifferenza ai titoli che dico ad alta voce, a sguardi glaciali accompagnati da un secco "Tanto non lo prendi!!", quando si rende conto che parlo di ipotetici acquisti.

Nova Express - DanDare vol.1  112 pagine 25,00€ Una ristampa per nostalgici della sci-fi anni '50. Creato da Marcus Morris e Frank Hampson, la serie apparsa nel 1950 sul settimanale inglese Eagle era famosa per le impeccabili tavole di Hampson e la consulenza di A. C. Clarke.
Una raccolta che ha una rapporto di proporzionalità inversa tra appetibilità e prezzo. Peccato, ma se ci sono riccastri tra voi, il consiglio è di dargli un' occhiata.





RW Lion - Gotham Central 96 pagine B/N 3,30€ Il poliziesco scritto egregiamente a quattro mani da Ed Brubaker e Greg Rucka illustrato da Micheal Lark, di cui ho sentito solo opinioni positive. Vedrò di prenderlo di nascosto.

RW Lion - Multiversity 48 pagine 3,30€ di Grant Morrison, ne abbiamo già parlato su Facebook, c'è bisogno di aggiungere altro? Volevo boicottare questa edizione, ma poi è passato Grant in Persona a bordo del suo ricognitore di musica congelata, che altro potevo fare?

RW Lion - Justice League Elite #01 72 pagine 2,95€ di Joe Kelly e Doug Manhke. Figlia del revisionismo inglese del concetto di supergruppi, una nuova sorpresa dalle profondità dei famosi magazzini delle rese Planeta, che tutti quelli tra voi che hanno un RW point vicino dovrebbero considerare di leggere. Ne parlai qui anni ed anni fa.

RW Lion - Swamp Thing 232 pagine 22,95€ di Alan Moore John Totleben e Stephen Bisette, a conti fatti qusta ristampa in totale viene 40€ in più della vecchia edizione in 3 omnibus, ma la Swamp Thing di Alan Moore non è un titolo che può mancare nelle vostre librerie. Quindi qualche modo per averlo lo dovete trovare. I paraculi alla Lion lo sanno apposta se ne escono con certi prezzi. Un must have.

RW Lion - Doom Patrol (Dc Essential #5) 304 pagine  26,50€ la ristampa del primo tomo esaurito che raccoglie la prima parte della Doom Patrol di Grant Morrison. tra gli arc di questo volume la nascita di Mr Nobody ed il primo scontro con la Confraternita del Dada.

Salda Press - ma la segnalazione è solo una trollata, ennesima ristampa del The Walking Dead di Robert Kirkman, The Walking Dead HardCover #1 304 pagine 29,00€, che raccoglie i primi due TP più una quantità imbarazzante di materale extra (leggi pure inutile) tra studi, schizzi, copertine. Ma nel caso ci sia ancora qualcuno in italia che non lo ha letto, The Walking Dead Compendium Hardcover #1, 1090 pagine 95,00€. Si avete capito bene, identico in tutto e per tutto al vecchio compendium da 55,00€, ma con il modico sovrapprezzo di 40€. Non so se dare del paraculo al signor Salda, o del mentecatto al lettore che sostiene queste iniziative.

Bao Publishing - Pretty Deadly #01 136 pagine 14,00€ parlando di parac...ehm di furboni, è canina l'etichetta che porta in Italia l'appetibile serie Image di Kelly sue DeConnick ed Emma Rios, che mescola esoterismo, folklore nord americano, western e storytelling giapponese.

Editoriale Cosmo - Cacciatori di Morte #1 112 pagine a colori 6,90€ occhio alla collana Cosmo Color Extra, la collana in cui hanno pubblicato Maori di Camuncoli. Cacciatori di Morte di Mangin e Bajram, ha tutte le carte in tavola per diventare un titolo appetibile, almeno su carta. Una spedizione spaziale per arrivare li dove vanno le anime dei morti. Mica male.

Editoriale Cosmo - Serie Marrone 96 pagine B/N 3,00€ la bocciatissima collana Weird Tales che ha opsitato lo scadente scontro tra Sherlock Holmes ed i Vampiri, nel numero tre pare torni a farsi appetibile, almeno per i patiti di HP Lovecraft. Il Dio piovra infatti parla di un team up letterario tra i personaggi di Herman Melville e gli spaventosi Antichi del maestro della letteratura horror americano. Hype for me.


Panini Comics - Zenith #1 112 pagine B/N 23,50€ la lisergica opera di Grant Morrison, finora inedita in Italia che lo ha consacrato come grande autore, fantapolitica, supereroi viziosi, nazisti, Antichi. Tanto imperdibile quanto caro. Mortacci loro.


Panini comics - Uber #01 160 pagine 15,00€ e parlando di Nazisti ecco qualcosa che solletica la curiosità di Fumettopenia, una revisione storica della fine della fine della seconda guerra mondiale, l'arrivo dei superesseri ahimè tutti tedeschi. L'etichetta Avatar Press promette interiora splatter per stomaci forti dappertutto,  ed i nostri sono al titanio. Ah dmenticavo K. Gillen e C. White.

Salda Press -  Outcast: Il reietto #01 72 pagine B/N 1,00€ Chiudiamo con la Salda, ma stavolta senza trollarla, dopo aver fallito nel tentativo di infilarla nel mensile bonellide TWD, i furbacchioni della Saldapress, lanciano la nuova serie da edicola dedicata al nuovo successo di Robert Kirkman, Outcast, la vera domanda è: ma questo tizio sforna solo capolavori? Possibile? La novità è che sembra una serie senza zombi. almeno per ora. Comunque ad 1,00€ di prezzo di lancio credo che faremo il sacrificio, voi no?
Beh direi che vi ho segnalato tutto l' appetibile.
Baci ai pupi  e grazie per la compagnia.
Come? Si si, amore tranquilla non prendo nulla.
.

Il bonellide di John Costantine

Lo sappiamo tutti ormai che il media fumetto è stato legato a quello cinematografico e televisivo con nodi ormai impossibili da sciogliere. Come ve la speiegate se no la cosa che alle famose fiere del fumetto statunitensi, gli ospiti sono più attori che autori?
questa cosa può dar fastidio ai soliti fondamentalisti, ai puristi della nona arte, che vedono le loro letture saccheggiate, e nozioni ed informazioni, che prima erano solo esclusivo appannaggio dei nerd, frutto delle loro molte ore passate in alienata lettura, sbandierate così ai quattro venti, da milioni di televisori al plasma.
Capitalismo & Globalizzazione. Il nerd pensava forse di esserne immune? Forse si, magari mentre manifestava il suo dissenso con la maschera di V in faccia, quella made in Korea.
Ma la cosa, questa infiltrazione di cui sopra, non deve essere vista come necessariamente un danno, al bar per esempio se non puzzate ecessivamente di stanza chiusa e scarsa igiene, potete sempre attaccare bottone con la tipa a cui piace Agents of Shield, insomma non tutto il male vien per nuocere.
Per esempio, in questo specifico caso, non possiamo non ringraziare la sorte per la serie di inanellati eventi che ci hanno portato in edicola finalmente una ristampa integrale e decente di Hellblazer Vertigo.
E gli eventi sono essenzialment e due: la moda del bonellide e la serie TV di Costantine.
Come dite? E' brutta? Non ce ne frega nulla.
E' evidente che la Lion  deve essersi trovata bene, se dopo il finale di Y, non ha chiuso la collana low cost Vertigo Dragons, anzi ha ampliato il numero delle così  tanto odiate testate desaturate di altri due titoli, Gotham Central di Brubaker e Rucka con Lark alle matite,ed appunto John Costantine.
Come è evidente che le due ristampe arrivano a cavallo dell'arrivo in tv dei due adattamenti seriali televisivi, in Italia, Gotham e Costantine,  che altro motivo avevano di rinominare Hellblazer, Costantine in edicola?
Il bacino in cui vogliono pescare i furboni della Lion non sono certo i puristi rompicoglioni, quelli lo sanno che la serie è Hellblazer, e Costantine è il personaggio.
Ma tant'è che se un appassionato di horror, lettore di fumetti, magari di Dylan Dog, dove adesso è arrivato uno che un pò Costantine lo ricorda, guarda i casi della vita, ed amante delle prime puntate del telefilm, vede Costantine in edicola, a quel prezzo, un pensierino ce lo fa.
La botta di culo della Salda Press insegna. The Walking Dead.
Il vantaggio è per quei nerd come il sottoscritto, che per un motivo o per un altro negli anni passati si sono persi questa invitante serie Vertigo, e se la ritrovano comodamente in edicola, mensilmente ed integralmente, a costi permissivi e per nulla proibitivi grazie proprio ai nodi di cui vi ho parlato nelle prime righe.
Eh si, dopo essere passato per mano ad un paio di editori, ed essere stato ristampato più volte, in maniera non sempre ordinata da Magic Press, Planeta ed  RW -svuoto i magazzini accorrete gente- Lion, va detto, aprendo una parentesi, che l'eccessivamente caotica varietà di brossurati di varia grandezza, era tale da scoraggiare la volonta di repupero anche nel più fervido completista, arriva come detto, a riempire i nostri scaffali vacanti, grazie alla febbre da bonellide e la fame tipica del capitalismo che tutto sublima e consuma.
Siete ancora qui? Perchè aprofittando della parola FAME vi volevo parlare finalmente del fantasmagorico numero uno di John Costantine, Rw Lion edizioni, mensile di 96 pagine in B/N, formato bonellide, da 2,95€, o 3,30€, dipende, presumo, dalla copertina che prendete, che contiene i primi tre numeri di Hellblazer Vertigo del 1988.
Scritta da Jamie Delano e disegnata da John Ridgway, Fame, è l' appetibilissima miniserie di presentazione dello scrittore, che prende le redini di un personaggio creato da Alan Moore nella sua indispensabile Swamp Thing, pluridecorata serie che di fatto, è  la serie che ha inaugurò con la sua prosa adulta, la linea Vertigo della DC.
E' un bonellide, ma ne ha di cose da raccontare questo albetto.
Fame si lascia leggere tutta d'un fiato, la prosa di Delano è ricercata, la narrazione mai lenta, i personaggi ben caratterizzati, le situazioni accattivanti e la storia, sopratutto la storia è appassionante.
Le coincidenze della vita hanno voluto che negli ultimi mesi mi sono avvicinato a Delano, nei fumetti in cui è succeduto all'inarrivabile Bardo, ebbene tocca dire che come con il Capitan Bretagna, Delano ha saputo catturare benissimo la caratterizzazione del personaggio di Costantine ideata da Alan Moore, adorabile per esempio, la continuity che si impone le pagine in cui appaiono le vittime dell' Ivunchè, lo spirito demoniaco che Costantine sconfigge grazie all'aiuto della cosa della palude proprio nelle pagine dello Swamp Thing di Moore.
I disegni di Ridgway, checchè ne dicano i maniaci del colore e delle edizioni originali, non sono troppo danneggiati dalla desaturazione.


L'adattamento, fidatevi, non violenta molto l'opera, parliamo d'altronde della fine degli anni '80, e ad esclusione di Totleben su Swamp Thing, la linea Vertigo non eccelleva per il contributo grafico nei suoi fumetti, i mostri sono arrivati dopo quando l'etichetta Vertigo, è divenuta sinonimo di una certa concezione elitaria di fare fumetto.
Hellblazer, insomma è un must have, e se per leggerlo finalmente in maniera ordinata ed economica, devo rinunciare al colore, conecedetemi il francesismo, masticazzi, la leggerò, mesnilment, senza sclerarmi cercando lotti interi su Ebay, svenandomi per comprarli, o stando dietro alla caotica riproposta dei fondi di magazzino Lion, con l'ansia di perdermi qualche numero, come è successo a parecchi con il famoso Invisibles #02. 
Quindi in chiusura il consiglio di fumettopenia è di lasciarvi rapire dallo stile di Delano e di innamorarvicivicipititì.
Io l'ho già fatto, anche se detesto i fumatori.
Quindi fate spazio ad Hellblazer in libreria, uh scusate volevo dire a John Costantine, perchè dopo Delano arriverà Ennis, ed il suo Costantine, dicono, è stato glorificato persino dal Bardo in persona.
Ed un ultima cosa tocca dirvela e farvela notare, ma se restate insensibili a passaggi come questo:

Fiuto la pista della memoria, girare tutti gli angoli familiari del Greenwich Village è piacevolmente doloroso. Come grattarsi una crosta.

Beh allora non c'è più alcuna speranza per voi, e Spider-Gwen vi aspetta tra qualche mese.

Baci ai pupi.

martedì 27 gennaio 2015

Benvenuto Prophet!

Ultimamente giusto The Invisibles e Scalped mi lasciano un senso di malinconia alla fine della lettura.
Quel malessere che si traduce in un lucido pensiero (e timore) "che diamine è già finito ora mi toccherà aspettare un altro mese del calendario secondo la Lion per leggere il seguito", e beh ormai lo abbiamo capito tutti che se un mese per noi cristiani è di trenta giorni solari, per la Lion, non è esattamente cosi, basta vedere la regolarità di Scalped, nemmeno il ciclo mestruale di una donna con gli ormoni regolatori fottuti è così anarchico.
Aspettavo con ansia l'uscita di questo titolo da che il mio fidato socio ed amico di incursioni in fumetteria, Andrea, mi ha detto che sarebbe uscito un nuovo fumetto del signor Dorison, stavolta sotto l'etichetta della mia amata Cosmo.
Si a sentire i rgazzi con cui ci si rapporta quotidianamente sul gruppo facebook, io amo la Cosmo.
Visceralmente.
Aspetto con ansia il giorno in cui comparirà il genio che spargerà l'esilarante voce che la Cosmo, mi manda i fumetti gratis o peggio ( anzi, o meglio fosse vero) mi pagano un tot euro a sviolinata!
Ma si diceva di Prophet, e s'è tirati in ballo quei due mostri di Aaron e Morrison, perchè come le loro due opere attualmente in corso di ristampa, anche Prophet ieri a fine lettura mi ha lasciato quel senso di ansia di sapere come prosegue la storia, mi toccherà aspettare fine febbraio, ma da questo primo numero, possiamo tranquillamente dire che Dorison ha ripetuto la magia claustrofobica che vi cattura leggendo l'inquietante Santuario (Mondadori seconda edizione, Planeta prima Edizione)

L'opera verrà pubblicata in Italia in 4 volumetti di grande formato di 48 pagine l'una, a colori, con la costina che ha perso la sua croccantezza, e con la sparizione di quella banda blue che ricordo dava così fastidio a qualcuno sulla copertina.
Sembra che da un pò di tempo la Cosmo, abbia risolto il problema della rilegatura nella sua linea Color, come si era visto in Juan Solo, o in Fabian Gray, il resto dei titoli in tutta onestà, non li ho presi, confesso che torno a questa formula editoriale solo adesso dopo il titolo Image, e posso quindi garantire gli scettici che la fattura di questo albo, non ha nulla che invidiare alle major che da tempo hano conquistato i vostri cuori di giovani lettori.
Il brutto è che in questa collana la Cosmo si è regolata alle leggi di mercato, 3,90€ per 48 pagine, non è esattamente un formato economico, che ha fidelizzato i lettori, me compreso, in pratica è la rateizzazione del volumazzo Mondadori, se per ipotesi, Prophet fosse finito sul loro catalogo, l'avreste pagato in un unica rata a 15€.
Un pò come Equitalia.

Ora siccome mi stupisco sempre quando mi ritrovo a rapportare con i detrattori della domenica, sono curioso di conoscere i commenti su questa striminzita formula editoriale dell'editore bolognese.
- Juan Solo costava 4,20€ ma aveva 60 pagine-
Ad essere sincero la logica vuole che se tu lettore infatuato, giustifichi ogni singola furbata di editori come Bao, Salda, Lion e Panini, mi aspetto, lo stesso trattamento remissivo, gli stessi commenti entusiasti anche per questo nuovo aspetto del Cosmo Pocket, che magari è così già da un pò, magari dalle Luci di Amalou, o dal Crepuscolo degli Dei, pubblicazioni che io ho saltato per una poca affinità con i titoli proposti, ma il succo non cambia.
Non è che si può essere entusiasti per un certo formato solo quando esce da casa Panini o da casa Lion, per motivi che personalmente ignoro. Chiusa la polemica torniamo alla cosa fondamentale il fumetto.

Prophet è imperdibile per gli amanti dello scrittore H. P. Lovecraft, Jack Stanton, il protagonista della storia infatti, tanto per stuzzicarvi l'appetito è docente della Miskatonic University, l'immaginario Ateneo creato da Lovecraft con sede ad Arkham nel New England.
Ma le omonimie non sono le uniche cose che ritroviamo in questo primo inquietante nuovo numero. Dorison da buon esperto di scrittuta Horror, riesce a riportare perfettamente nella sua sceneggiatura lo stile di scruttura opprimente di H. P. Lovecraft, la sensazione che l'autore sia riuscito nell'intento è lampante dalle prime pagine, di cui ovviamente non ho intenzione di dirvi nulla.
Ma da amanti del genere posso assicurarvi che ritroverete con piacere quel senso di impotenza, rispetto agli antichi che vi assaliva nella lettura dei racconti di Lovecraft.
Buoni meriti vanno anche alla bravura del disegnatore Laffray M. nella costruzione delle tavole, lo storytelling di questo illustratore sposa benissimo la narrazione di Dorison, il suo stile ricorda molto il widescreen comics americano, il fumetto concepito come un'esperienza visiva, quasi come fosse un film. Lo testimonia il fatto che nei momenti topici delle sequenze la tavola si divide in modo che la scena, o la battuta da esaltare, siano espresse con grandi vignette.
Esagero nella mia infatuazione col dire ce probabilmente questo mese tra il materiale inedito in edicola, Prophet è la cosa più appetibile che vi possa venire in mente di comprare. L'albo si chiude con interrogativi che vi assicuro vi ronzeranno in testa fino a fine mese prossimo.
Personalmente io l'ho divorato e non vedo l'ora di vedere come evolve. D'altronde a giustificare la spesa ci sono due nomi che dovrebbero bastare a lasciarvi curiosi Xavier Dorison ed H. P. Lovecraft.
Per me come iniziativa è cara? Abituato al bonellide Cosmo dico di si, ma in questo caso non mi resta che dare ragione ai detrattori dell'adattamento in bonellide di alcune opere, in questo caso è assai probabile, notate come sono restio a darvi ragione,  che le tavole di Laffray sarebbero uscite menomate dalla desaturazione e dal rimpicciolimento.
Solo per oggi però! Godetevi questa vittoria.

Last but no least, per quanto striminziti, non posso che spendere un ultimo complimento per gli editoriali dei cosmonauti, credo siano gli unici che si ricordano di parlare di prezzi, e crisi e di augurare ai lettori costantemente un futuro migliore, non conosco altri editori che non perdono di vista la situazione economica italiana, anzi direi che per l'andazzo dei prezzi e della quantità enorme di titoli pubblicati, gran parte degli editori italiani viva in un mondo di favole sempre meno utopico è più impossibile.
Insomma per chiudere, se Sherlock Holmes contro i Vampiri Londinesi è una cagata pazzesca questo Prophet vale ogni centesimo.
Accattatevillo. Baci ai pupi.




martedì 20 gennaio 2015

The Walking Dead una critica acida



Oggi non avevo molto da fare e siccome sono da giorni li che penso al destino di The Waking Dead in casa mia, mi sono letto due anni e passa di editoriali del mensile SaldaPress, e devo ammetterlo, mi sono ammazzato dalle risate.
Svariate volte nel corso dei mesi l’editorialista dal nome preso dal Pulp Fiction di Tarantino, ha raggiunto utopiche vette nei contenuti:  come quella volta che ha confessato che fino a qualche anno prima non conosceva le fumetterie, strano per un dipendente di un editore che prima di TWD bonellide, vivacchiava aperiodicamente solo in fumetteria, e con la medesima serie....Ovviamente la farsa serve a mettere in guardia ai lettori adescati in edicola,  -con la formula del bonellide, formula più volte ridicolizzata dallo stesso editorialista -, che esisteva ed esiste, un catalogo Salda incapace di arrivare in edicola, relegato per questioni economiche agli scaffali di questa cosa amorfa che è  la fumetteria.
Come vi ho detto molti sono stati i mesi in questi anni in cui si sono raggiunti traguardi del cattivo gusto, tipo in quel numero in cui si afferma che il fumetto presto sostituirà il romanzo classico, come media letterario. Così come le serie tv hanno detronizzato il cinema. Il fatto che lo leggete in seconda copertina di TWD, famoso fumetto che lo stesso Kirkman ha venduto al media del piccolo schermo, era ed è un particolare trascurabile, probabilmente se Zed avesse scritto sui Vendicatori, pardon Avengers, vi avrebbe dato ad intendere che il futuro della comunicazione è nelle vaste e buie sale del multisala fuori città.
Tuttavia è col numero 9, che c’è 'il primo cambiamento.

2,90€ non bastano più.

A Ciccarelli, che in quel numero ruba la scena a Zed,  si deve riconoscere una certa onestà.
Ammette per esempio che se non era per la serie TV la Salda non avrebbe mai tentato la via dell'edicola...poi però ammette pure che il prezzo così com'era non bastava più, in sostanza dice, “siamo belli, siamo bravi, voi siete adorabili e ci comprate, ma il prezzo è basso. Tocca che sganciate di più". Il fatto che lo dice a cavallo dell’arrivo del governatore, una vera e propria botta di adrenalina in una serie che si trascinava da qualche mese tra un morto ed un inventario delle scorte, è una pura coincidenza. Il bastone e la carota. Ma non è questo il punto.
Il punto è che c’è il primo aumento di prezzo della serie, ed è fatto passare come solo un misero aumento di 40 centesimi sui social, sulla pagina salda infatti, nella discussione si porta a minimizzare, e complici i soliti nerd che finiscono per amare anche l’editore oltre quel che leggono, si è portati anche a ridicolizzare chi si lamenta dell’inaspettata gabella.
Confesso che per colpa di Michonne e del Governatore ci cascai anche io, che sono un famosissimo tirchio.
In quei giorni però nessuno diceva che  con lo stesso prezzo in quel periodo la Bonelli vendeva roba inedita...mi spiego, con lo stesso prezzo, uno doveva pagare le traduzioni e licenza e l'altro disegnatore e scrittore. Va detto che negli editoriali c’è sempre stata tra le righe un’aria di superiorità, ma col senno di poi forse dobbiamo ringraziare Ciccarelli se poi in edicola gli altri editori, Bonelli e Cosmo (specialmente la Cosmo) hanno adottato la politica del "e che semo cojoni noi?".
Via, tutti a 3,30€. Dragonero né è la prova. La legge è uguale per tutti.


A proposito di Bonelli

Col numero 14, si ritorna poco sportivamente a sparlare dei concorrenti da edicola, si parla di Bonelli, della monotonia della struttura narrativa di Tex, Nathan Never e Dylan Dog, e chiaro non si fanno nomi, si fanno allusioni, è Zed che scrive, mica Enzo Biagi.
Ed in parallelo si assiste alla sviolinata su quanto sia bello TWD.
E’ quasi imbarazzante. Si va avanti così per tutte e due le colonne, ma si omette una cosa fondamentale, anzi due:  quelli saranno pure noiosi, però pagano autori e disegnatori. Nella loro staticità, sperimentano, e fanno vivere autori e disegnatori italiani, da un lato, dall’altro Zed si ostina a voler ignorare il ruolo fondamentale della serie TV nel successo di TWD.
Nel 15 con dei tormentoni che dobbiamo ammettere,  Palahniuk fa molto meglio, Zed rende noto che qualcuno si è offeso per le parole del mese scorso, e che fa?
Chiede scusa?
Più o meno,  degno del ribelle della canzone di Freak Antoni, mette su la maglietta rotta, quella che serve per i concerti, e dice che è sempre bene "ragionare e discutere".
Eggià perché perculare lettori e Bonelli, per Zed, che adoro sempre più, è "ragionare e discutere", la lezione di Silvio l'ha capita bene, Zed.
Cosa dice sempre Silvio? Non avete capito bene. Sono stato frainteso.
Poi però si vede che qualcuno lo ha detto a Zed che non conosceva le fumetterie:
“Aò guarda che i lettori di Dylan Dog sono gli stessi che si leggono TWD, ma che cazzo stai a dì?!”
Comunque da questo numero Zed ci saluta. Strano.
E che peccato, mi stava simpatico Zed...con quella sua voglia di fare Lester Bangs ma senza crederci veramente. Il discolo degli editoriali italiani, forse pensava che non lo leggevano.
 Il Zed.2 ammesso che sia davvero un' altra persona non è che scriva chissà cosa. Vende un prodotto come è giusto che sia. Stranamente però non "ragiona e ne discute", però straparla, di  serie tv, di giochi, di musica, di Kirkman ect. ect. c'è una sola volta che parla di un altro fumetto, appena insediatosi, ma non fa nomi, d’altronde manco lui è Biagi, e non ho capito di cosa parlasse, in quel frangente però mi ha ricordato molto di quando Lupoi e Accolti Gil litigavano tra loro ai tempi di Comic Art e Star Comics.
Gli editoriali di TWD sono tornati a toccare punte di esilarante comicità ‘sto mese, ancora con Ciccarelli, che viene ad annunciare l’ovvio. E torna a bomba a parlare di soldi.
Quanto è venale però sto signore, mi ricorda Zecchinett’ in Gomorra.
Che gran serie Gomorra.
Ciccarelli viene a dirci che è il mestiere dell’editore è difficilissimo, pensa quello del neurochirurgo, vorrei dire.
Che è tutta una questione di equilibrismi, però è onesto Ciccarelli, certo ti mette di fronte alla cosa ormai decisa, però non si nasconde dietro scuse campate in aria, mica si arrampica sugli specchi il direttore editoriale della Salda, gli specchi li sfonda, con i fatti.
In pratica ci dice: era ovvio che con sto cazzo di Bonellide, un po’ il fratello stupido del Bonelliano (parole di Zed mica mie), si arrivasse a questa situazione, 96 pagine sono 4 albi americani, a 4 albi al mese era ovvio che raggiungessimo abbastanza presto la produzione americana.
Il bello è che Ciccarelli lo dice, “lo sapevamo che saremmo arrivati a sto punto, ma non potevamo fare diversamente, 96 pagine a 2,90€ per nove mesi, poi 3,30€, perchè le parole sono importanti, dovevano servire per conquistare lettori.
Capito?
Il formato bonellide, che Zed per due anni ha perculato, come dimenticare l'editoriale che celebrava Walking Dead fumetto dell'anno sminuendo l'orfano di bonelli?
Alla fine è servito a fidelizzare lettori. Lo dice Ciccarelli, mica ve lo manda a dire, la dose massiccia biennale serviva per assuefarvi, che coincidenza che anche Zed una volta ha parlato di lettori assuefatti alla Bonelli.
Ve l’ho detto che c’era da divertirsi a leggersi tutti gli editoriali d’un fiato.
Ora però il problema era come fare per tenere buono chi sborsa?
La prima proposta, respinta dai lettori è stata quella di trasformare il mensile con un comprimario.
Bocciata. Pensate ai molti che leggono TWD solo perché vedono il telefilm, che non sanno nemmeno chi è Kirkman e stranamente, manco gli frega di saperlo.
Quindi che si fa?
Si diminuiscono le pagine del mensile e si abbassa  il prezzo. Per modo dire.
E anche questa ennesima discussione è stata pilotata, in modo da far sembrare i soliti pezzenti chi si lamentava della cosa, perché il peggior nemico del nerd, è il nerd che gli sta a fianco.
Le storie per tutto il 2015 sono saranno 2 al mese, invece che 4.
Perfetto 3,30€ diviso due quanto fa?
1,65€.
Ah! E quanto costa il nuovo formato?
2,50€.(56 pagine, direi che non siamo più tanto low cost)
Ma come? Ma sono più di ottanta centesimi in più, la prima volta il prezzo era aumentato di 40 cent., perché avevano fatto male i calcoli, dopo due anni e passa ed una maggiore dimestichezza con le nuove cifre della distribuzione in edicola, come mai dimezzano solo le pagine ma il prezzo non dimezza?
Boh, comunque sei un pezzente ti lamenti per 80 cent. Manco un caffè costa così poco ormai.
Mah,  io quando vado a trovare i miei a Pozzuoli (NA), a 50 centesimi bevo il miglior caffè d’Italia, all’Exitus, e non è per dire, ci sono i premi che lo provano.
Ma non è questo il punto, il punto è che mi sento preso in giro.
Perché non ti sei proposto da subito come bimestrale, perche non ti sei proposto subito con 2 storie a 2,50? Ipotesi impossibile visto che in edicola a 2,90€ c’erano i pluri-conosciuti eroi marvel, con albi non bonellidi ed in più a colori.
Perché in due anni di baggianate, in terza di copertina non hai messo i lettori a conoscenza del problema? Perché metterli di fronte alla decisione presa? Con la Skybound poi.  E perché questo prezzo?
Sarà anche difficile fare l’editore, e chi lo nega. io non lo farei mai. Fare il lettore con certi editori però, non è certo un mestiere piacevole.
In finale TWD è bello? E' bello se ti piace un certo genere, con questa impostazione TWD è eterno, può essere addirittura un fumetto generazionale, e dipende essenzialmente da Kirkman. E da quanto la creatura gli frutterà dollari e licenze, caratterizzazione e dialoghi non hanno molti rivali in giro, per quanto poco li sopporti per via delle molte furbate legate a questo titolo, ho perso il conto delle edizioni distribuite, anche la traduzione italiana è perfetta ed appetibile.


Negan è godibile? Di sicuro questo numero 27 getta le basi per nuovi spunti.
La serie è evoluta veramente? No, si è solo trasformato da fumetto horror ad una sorta di figlio di Mad Max, senza la componente punk. Kirkman ha spostato l' attenzione sui vivi più che sui morti, e potete darmi del maligno se penso che la cosa sia legata alla serie tv che lui stesso scrive.
Maggiori personaggi vuol dire maggiori ruoli, e maggiori opzioni narrative.Maggiori morti. D'altronde mica è detto che l'attuale cast voglia sentirsi legato per sempre ad una serie TV, che ha ragione di esistere solo per via dello share e degli sponsor.
D'atronde chi lo dice che Andrew Lincoln vorrà limitare le sue esperienze lavorative al personaggio di Rick Grimes?
A me piace? Piaceva, e pure tanto, poi ha cominciato a venirmi a noia, ma rispetto alla media seriale in giro è oro puro. 
 Il pezzo solleverà un vespaio? E che ne so? Ho solo tirato due somme, io sono tra quelli che hanno seguito il consiglio di Luttazzi, anni fa e farsi i Dossier quando parlano le persone che a mio parere contano.
Su una cosa però dovete convenire, senza il trampolino televisivo questa serie non avrebbe avuto questo seguito, e se googlo The Walking Dead, devo scrollare parecchio prima di trovare una sola immagine del fumetto. Questo secondo me, a differenza di quello che diceva Zed 0.1, non è affatto salutare per il fumetto.
Manco per niente.
E' una sottomissione della nona arte a regole economiche sempre più ingombranti.
Millar e la Marvel Disneyana sono figli di quest'andazzo.
Baci ai pupi.

domenica 18 gennaio 2015

Torni nei libri Holmes. Si fidi.

Se ho preso Sherlock Holmes ed i vampiri di Londra è solo a causa di Alan Moore, e della sua sublime Lega degli Straordinari Gentlemen, illuso che S. Corduriè, avesse appreso l'ennesima lezione del Bardo, mi sono lanciato nella lettura più che fiducioso di questo nuovo fumetto che mi aspettavo pieno zeppo di riferimenti, immaginate la delusione quando mi imbatto nella prima immensa grossolana gaffe dopo appena poche pagine:
Sherlock Holmes non era esperto di ju-jitsu, ma di Baritsu, l'arte marziale sviluppata in Inghilterra tra il 1898 ed il 1902, e citata da Arthur Conan Doyle, nei suoi romanzi polizieschi.
il disappunto mia è persino aumantato quando ho scoperto che ricercando i nomi che man mano venivano citati nel fumetto, al di fuori di Mycroft, Watson, di Irene Adler e dell' Ispettore Lastrade, nessuno dei nomi che ricercavo dava alcun riferimento letterario. Ma il bardo non vi ha proprio insegnato nulla sul come rendere appetibile un fumetto con riferimenti storici o letterari?

Deluso dalla cosa, ho cambiato registro di lettura, fottendomene altamente dei riferimenti (d'altronde inesistenti), e mi sono letto una semplice avventura di vampiri ambientata nel tardo '800 Londinese.

Come voto finale direi che siam sulla mediocrità. Adoro le iniziative low-cost della Cosmo, e solitamente cerco di leggerle tutte,e quandovale la pena promuoverle, cercando di convincere il prossimo di passare sopra la deaturazione coatta delle tavole, a vantaggio di una spesa contenuta che permetta di leggere più opere interessanti, ora quando le opere da leggere a costi contenuti sono gioiellini come Lo sparviero, Black Crow, Winterworld, Bouncer, benvenga il sacrificio. Ma queste iniziative...
Sherlock Holmes ed i vampiri di Londra, non è questa lettura imprescindibile, Corduriè, a parte saccheggiare  qualche particolare dell' opera di A.C.Doyle, derubandola dei nomi celebri, non fa alcuno sforzo nè per rendere appetibile la storia con riferimenti letterari più precisi e ricercati, nè nel confezionare una trama veramente appetibile, poco più che mediocre sia come horror che come giallo, Sherlock Holmes e i Vampiri di Londra, è un albetto che emoziona poco e coinvolge anche meno. La godibilità si ferma alla copertina, con quel titolo che ammicca tanto ai nerd amanti di team up improponibili, ma le aspettative si perdono tutte in una lettura forzata, veloce e per nulla divertente. Se dovessi giudicare la collana Weird Tales sula base di questo numero uno, mi sentirei di dire, molto malignamente, che per questa iniziativa la Cosmo ha azzeccato il colore della costina, color puppù.
Sul lato grafico, le tavole di Krstic, si lasciano vedere, il tratto pulito e preciso del disegnatore risente poco della desaturazione dell'edizione, anzi a dirla tutta i disegni sono l'unica cosa appetibile di questo bonellide, (ovviamente a colori è tutta un'altra cosa, evitiamo di scoprire l'acqua calda) il vero guaio è che si presta a disegnare una storia bruttina ed insipida, che non passa il test.
 Il prossimo numero vedrà lo scontro nientemeno che tra Frankenstein e Mr Hyde. Un romanzo del 1818 ed uno del 1886, da esperto vivisezionatore della Lega degli Straordinari Gentlemen, la cosa mi puzza già di flop. Lascio a voi la scelta se continuare o meno. Io passo d'altronde il catalogo di gennaio della cosmo offre altri titoli ammicanti Magus sulla serie Verde e Josse Beauregarde sulla Rossa, per non parlare del'uscita unica sulla serie Nera con Fantomax di Bernardi e Catacchio.

Baci ai pupi.

sabato 17 gennaio 2015

Capitan Bretagna - tutto quello che dovreste sapere -

Una breve introduzione.


L' Inghilterra nella decade degli anni '70, non se la passa tanto bene. C'è l'IRA, c'è la crisi economica data dalla nascita dei primi brand sovranazionali che di fatto distruggono  l'economia delle piccole fabbriche.
Il disagio sociale trova una valvola di sfogo nel campo musicale, The Clash, il glam rock di David Bowie. I Sex Pistols con la loro lirica graffiante e la anarco-filosofia nota con l'acronimo DIY, fattelo per conto tuo.
In campo editoriale c' è un mortorio dilagante, il fumetto inglese rispecchia la crisi  del paese, autori validi latitano e le vecchie gloriose pubblicazioni come Roy of the Rovers  e Valiant, sono miraggio di un passato lontano.
Aggiungi didascalia
Anche per la Marvel U.K., la succursale inglese della Marvel Ent.Comics, non è tempo di  rose, le poche testate che pubblica, sono disordinate ristampe del materiale americano, in un deludente bianco e nero e dai titoli quasi imbarazzanti, come Super Spiderman ed Hulk Comic.
E per dare una botta di vita al mercato inglese che nel 1976, sotto ordine dei capoccia, C.Claremont ed un Kirbyco Herb Trimpe, danno vita ad un supereroe inglese, la risposta britannica al Capitan America.
Il successo sperato però non arriva, e non arriva nemmeno con l'inserimento di Captain Britain, nella continuity Marvel 616, neanche con partner d'eccellenza come Nick Fury, lo stesso Cap, o nemici come il Teschio Rosso, Capitan Bretagna fatica a trovare posto nel cuore dei disincantati lettori inglesi, tanto che nel 1977, dopo poco più di un anno, chiude. Il nuovo tentativo di recupero è tutto americano, un team up con Spiderman, (Claremont-Byrne),ed  una apparizione nel primo mega evento Marvel, il semisconociuto Contest of Champions ( in Italia For Fans Only n.5).

La vera prima genesi di successo dell'eroe inglese è del 1981, su Marvel Superheroes sotto la supervisione di Bernie Jaye, ( o era Paul Neary?) Editor in Chief della Marvel U.K. che riesce a strappare alla casa madre un budget ed il permesso di produrre materiale inedito piuttosto che ristampare i fumetti americani.
L'autore del refresh del capitano è Dave Thorpe, che insieme al sublime Alan Davis ridisegnano costume, abilità e charactering del supereroe inglese, in una serie di brevi storie, da sette-otto pagine l'una che riflettono perfettamente  il rinascimento inglese in materia di comics.
Eh si, siamo negli anni '80 ormai. Il fumetto inglese ha smesso di strisciare, si è messo in piedi e detta legge evolutive, il revisionismo e la decostruzione del concetto di supereroe e del fumetto in generale partono da quest' isola, ed il paradosso è che è proprio la Marvel U.K, uno dei prosperosi seni che nutre le geniune serpi che nell'immediato futuro invaderanno l' America con le loro idee rivoluzionarie,

Dopo l'abbandono di Thorpe, la serie passa nelle mani di Alan Moore, editorialmente è il luglio del 1982, e questo autore sta conquistando consensi con altre due serie per la Warrior di Derek Skinn della Quality Communications, per il quale scrive due autentici immortali capolavori: V for Vendetta e Marvelman.
Per la Marvel U.K. è quasi un obbligo arruolare un talento del genere, che nel rispetto del lavoro delle idee di Thorpe confeziona una saga ancora godibilissima  che conquista i lettori inglesi dal luglio 1982, al giugno del 1984. Il Capitan Bretagna di Alan Moore è una appetibilissima lettura, quello che però lo rende grande è un analisi contestualizzata al suo periodo storico. Non si deve considerare l'opera di Alan Moore ed Alan Davis limitandosi alla lettura del comodo TP nato anni ed anni dopo, il lavoro di Moore e Davis va analizzato per quello che è, un continuo sperimentare di soluzioni innovative ed accativanti capaci di catturare il lettore in sole sei otto pagine, è questo che fa grande il lavoro di Moore e Davis.
Gli spazi entro i quali i due autori potevano muoversi erano molto misurati, e nonostante questo sono riusciti nell'intento di portare ai lettori una lettura fresca, divertente ed appassionante, carica della ricercata forma di scrittura del bardo, del suo amore eterno per questo media, rivelabile nella caratterizzazione, e del sudore del disegnatore Alan Davis, che costantemente, numero dopo numero ha riversato in un numero così esiguo di tavole tutta l' appetibile genialità del NON ancora bardo, -ma già un grande autore-

Una ghiandola trasuda. Un circuito si apre.


Il tormentone didascalico che accompagna la presenza dell'inquietante Furia nelle tavole di Capt. Britain, è una delle tante prove di quel che dico.
Posso e potete solo immaginare l'impatto che deve aver avuto dal Cybiota, metà macchina e metà uomo ideato dal folle Jasper di Terra 238, sui lettori di quell'epoca.
I semi del decostruzionismo, sparsi da Alan Moore, la Furia, l' assassino di supereroi, creato da un folle, che si è finto un politico, e che ha mosso la sua campagna d'odio verso gli avventurieri in costume per conquistare il suo mondo, fino a spingersi all'omicidio di massa. Temi che rispecchiano l'opprimente situazione sociale inglese Tatcheriana, e che comunque cari a Moore verranno anche ripresi nell'opera suprema dell'autore inglese, Watchmen.

  Difficile non innamorarsi del Capitan Bretagna di Alan Moore, dell' Arc noto come Jasper's Warp, in cui l'autore inglese gioca con il concetto di Universi Paralleli, regalando ai lettori una lettura divertentissima, con dei personaggi che hanno fatto la fortuna della Marvel anche in futuro quando Moore è andato via. Questa miniserie è interessante da leggere anche perchè lascia intendere il concetto di proprietà intellettuale dell'autore, mai condiviso dalle major e dalle quali si è allontanato sempre con dolorose separazioni, nella storia intitolata Giustizia Sommaria, apparsa per la prima volta su Daredevils, la rivista Marvel UK che curava interamente lui, arricchendola di redazionali degni della regina delle fanzine, in una tavola si vede la Furia assassinare un certo Miraclelman, e dal costume è lampante che si tratta del personaggio della serie firmata da lui, che lo avrebbe reso il creatore del genere decostruzionistico che da lì in poi avrebbe impostato le storie sui supereroi in un' ottica più matura e meno smaliziata, in corso in parallelo nello stesso periodo su Warriors, con il nome di Marvelman, che sarebbe poi diventato Miracleman proprio per via delle diatribe legali legate alle sue opere, editorialmente parlando delle miniere d'oro quali che siano gli anni di pubblicazione.

Difficile non innamorarsi della caratterizzazione dei personaggi, la geninuinità di Brian pe esempio, come anche è difficile restare indifferenti  al fascino delle creazioni di Moore e le situazioni in cui vengono a trovarsi. I mercenari assunti dalla bella e glaciale Saturnyne, per rapire Brian e farlo testimoniare al processo contro di essa alla sede dell'omniverso, sono semplicemente sublimi. Come sublime è la Crazy Gang, che ritroveremo poi (magie del copyright) nelle fortunate mani di un Delano particolarmente ispirato nella successiva miniserie che fa da apripista all' Excalibur di Claremont.

Il gioco narrativo che Moore sviluppa in questa saga, non annoia mai, per quanto appetibile, c'è un forte salto qualitativo con l'arrivo del Bardo in sostituzione a Thorpe. I testi si arricchiscono, e la cura che il nuovo autore riversa verso questi è così evidente che la vedrebbe anche un cieco.

Del disegnatore è quasi superfluo spendere parole. In termini econonmici Davis è cresciuto proprio durante questo ingaggio, e la sua matita resterà a lungo legata al personaggio di Captain Britain, perchè illustrerà anche le storie scritte da Jamie Delano e la futura Excalibur di Claremont. Le matite di Alan Davis sono in continua evoluzione, ed è bellissimo vedere la sua dimestichezza, la sua bravura nella geometria della tavola, l'invidiabile maestria di un illustratore, che sfrutta tutta la sua bravura nello storytelling per chiudere nelle poche tavole su cui lavorare, conseguenze del budget ridotto a disposizione della succursale inglese della casa delle Idee,  riversare in quelle poche tavole, tutta la fresca energia dei testi dello scrittore.
In una intervista lo stesso Davis dichiarò che per quel che concerne i compensi, che veniva pagato per 8 pagine, quando in realtà con la rivoluzionaria divisione delle stesse, per rendere lineare ad appetibile la narrazione, ne disegnava almeno tecnicamente 10.
Alan Davis come fumettista senza dubbio alcuno si è forgiato in queste pagine.

Si indubbiamente  Il Capitan Bretagna di Alan Moore è un volume da avere assolutamente. Ma più che il Marvel Gold Panini, che contiene solo le storie firmate da Moore, sarebbe il caso rimediare i due vecchi Archives della Marvel Italia,  che contengono non solo l'intera run di Moore, ma anche i primi numeri scritti da Dave Thorpe, che aiutano sicuramente a capire su cosa stia lavorando il bardo.
Bene era da tempo che non vi rifilavo un pezzo così ricco.
Leggete questa ennesima opera del Bardo e divertitevi a leggerla con più chiavi, prima godetevene la freschezza, poi assaporate la passione degli inizi della carriera di un autore, che non ha mai smesso di amare il media fumetto, dopodichè armatevi di un occhio più attento e cercate di cogliere oltre le pagine, contestualizzando il fumetto al suo periodo di nascita editoriale.
Lo amerete come tutto il resto.

Baci ai pupi.

giovedì 15 gennaio 2015

Io non sono charlie, però certe cose mi fanno schifo lo stesso

Era ovvio che in Italia le conseguenze del brutto attentato di qualche giorno fa, alla redazione della rivista satirica francese Charlie Hebdo, prendessero una piega grottesca.
Ma cosa in Italia non prende una piega grottesca?
Volevo restare fuori da questa vicenda, per dei motivi molto precisi: prima che lo citasse il TG non conoscevo questa rivista,  e non conoscendone bene la storia editoriale, conoscendo ancor meno la situazione sociale francese, ho scelto di evitare di coprirmi di ridicolo parlando di una cosa che non so, solo perchè a parigi, due coglioni hanno sparato addosso a dei fumettisti.
A corto di argomenti lucidi e logici, ho deciso de non parlare di questo brutto avvenimento, per evitare di far nascere nei lettori del blog, la malasana idea che anche Cardillo Gennaro, stava cavalcando l'onda emozionale e stava strumetalizzando, questo attentato per avere visibilità.
Tranquilli non sono una Lanterna Nera. Non mercifico le emozioni altrui.
I morti nella redazione di Charlie, a mio parere non sono diversi dai troppi altri morti causati dal fanatismo o dalla criminalità, quindi, siccome Fumettopenia è un blog che parla di fumetti, ho preferito continuare a parlare d'altro, e pazienza se il contatore delle visite restava basso come al solito.
Ma quello che è successo con Il corriere della sera, mi ha davvero colpito, cioè è stato davvero...imbarazzante.
Ed imbarazzante è l'aggettivo più educato che mi sovviene.
L'iniziativa del Corriere è lo specchio di un Italia, qualunquista, arraffona, arrivista, ladruncola, irrispettosa  e populista.
Ovviamente sto parlando dell'allegato del Corriere uscito oggi con il prezzo di €4,90, che raccoglie le vignette di autori Italiani che all'indomani o giù di lì della tragedia, hanno sentito l'esigenza di esternare la propria reazione alla vicenda attraverso una vignetta.
Da Recchioni, a Bevilacqua, passando per Ortolani, tutti gli autori ignari hanno mostrato un evidente e legittimo dissenso all'iniziativa, che rasenta tutt'altro che la pirateria, è un furto del diritto d'autore bello e buono.
Il disclaimer a inizio volume è lo specchio del nostro paese, il paese un cui ci può vive al confine della legalità:

L’editore dichiara la propria disponibilità verso gli aventi diritto che non fosse riuscito a reperire.

Se non riesci a reperire qualcuno degli autori che vuoi introdurre nella tua squallida iniziativa ideata solo per strumentalizzare delle morti e per aumentare la tiratura del tuo giornale, semplicemente non lo inserisci.
Secondo poi trovo ridicolo che non abbiano trovato online Recchioni, tra twitter, facebook, badoo e compagnia cantante l'autore romano è sempre connesso!

La risposta di De Bortoli direttore del quotidiano, arriva su Twitter:

Per il libro i ricavi vanno a , il non guadagna, i diritti agli autori sono riconosciuti (pag.4).

Riconosco la maestria della sintesi del direttore, una capacità di compressione del pensiero che farebbe l'invidia di molti autori seriali del fumetto americano...peccato che quello che dice, non fa che aumentare lo sdegno, ed ha un effetto contrario al suo fine, invece di placare gli animi, solleva una moltitudine di quesiti anche maligni.
Prima di tutto, i ricavi...vien da chiedersi quanto abbia guadagnato il corriere della sera in termini di vendita, oggi grazie all'iniziativa. D'altronde il genere umano è un essere meschino, probabilmente l'idea a De Bartoli e co. è venuta proprio apprendendo che il primo numero post attentato della rivista francese, non solo era andato esaurito, ma che su Ebay le copie del suddetto numero erano già in vendita a prezzi da capogiro.
Probabilmente visto che quelli del Fatto Quotidiano, si sono accaparrati per prima i diritti di vendita di tale numero in Italia, il geniale direttore ha pensato bene di stampare dalla sera alla mattina un libro che raccogliesse le reazioni degli autori Italiani all' attentato.
Vi riesce di immaginare qualcosa di più squallido?
Non solo derubi e decontestualizzi le vignette degli autori italiani,  appropriandoti di una loro intima opinione sull'accaduto, no, non contento addirittura lo rivendi, come allegato al "tuo" giornale, facendo passare l'iniziativa come beneficenza.
Ma poi beneficenza di cosa?
Beneficenza ad una rivista di satira?
Cosa ci faranno quelli di Charlie, con i soldi del Corriere?
Ritintigeranno i Muri?
Passeranno lo stucco alle pareti là dove sono arrivati i proiettili.
Ma poi tutto questo gran parlare di difendere la libertà di stampa, ma il Corriere della Sera, fondamentalmente, con la libertà di stampa, ma cosa c'entra?
Un giornale che non firma credo da decenni un pezzo che sia degno di essere considerato giornalismo, che si erge a difensore della libertà di stampa e di parola, un giornale, che di fatto è un organo di propaganda di stato, che conosce poco la libertà d'espressione figurarsi se arriva a comprendere il concetto di satira.
Questo è uno di quei giorni in cui mi vergogno di essere italiano.
Ormai quelli in cui sono fiero di esserlo, li segno rosso sul calendario.
Scusate lo sfogo, e baci ai pupi.