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martedì 8 gennaio 2013

Anatomia della Doom Patrol

Ma insomma questa Doom Patrol di Morrison vale la pena o no di essere letta?
Comprata per intero nell'ultima (e per la prima volta completa) edizione della RW LION, costerà circa una 70 di euro, spalmata su tre DC Essential, una ragguardevole somma tutto sommato, quindi?
Merita o no la spesa?

 RW ma che mi combini?

Parliamo subito del packagin' dei volumi: l'edizione lascia un bel pò delusi: non posso dire nulla del primo volume, non l'ho mai comprato, visto che io possedevo le prime storie della Doom Patrol dai tempi di American Heroes, ma il secondo volume, quello che contiene praticamente la prima fetta del materiale ancora inedito in Italia, qualitativamente parlando è veramente scadente.
La stampa, presenta una visibile, fastidiosa e stancante retinatura in quasi ogni singola pagina del volume, e dove non è rilevabile dall'occhio umano, ci ritroviamo con tavole con colori invertiti.
Errori dozzinali del genere, non si vedevano dai tempi della Play Press, errori per i quali, tra l'altro, gli addetti ai lavori, a quei tempi quantomeno, trovavano il modo e lo spazio di scusarsi negli editoriali,  ma vabbè ma lasciam perdere, la RW non è certo famosa per il suo dialogo con l'utenza, sulla pagina facebook del licenziatario del materiale DC, l'assistenza alle mille richieste dei lettori quasi sempre latita, ed il curatore della pagina, o i curatori, si limitano alla pubblicità dei loro prodotti, e le poche volte che rispondono a qualcuno è per promuovere questa o quella pubblicazione presente o futura.
E si che il mese di dicembre, non è stato certo un mese in cui vantarsi per la qualità nelle riunioni ai vertici in casa RW Lion.
Lo stesso problema della retinatura è stato segnalato anche sul secondo volume di Animal Man, ed il famoso Speciale di Natale di Lanterna Verde, disponibile solo negli RW POINT, sbandierato come in arrivo nelle fumetterie dal 21 dicembre, ma di fatto arrivato negli RW point capitolini solo da pochi giorni,oltre ad essere stampato male, per gran parte dell'albo, è stato anche pubblicizzato in modo ingannevole.
 "Cosa vorresti ricevere per Natale? La Lanterna Arancione Larfleeze vuole tutto per sé. E ha deciso di rapire Babbo Natale!
Geoff Johns e Brett Booth convenzionano un canto di Natale dickensiano!
E inoltre, Batman e Superman alle prese con le festività natalizie."
(dalla pagina FACEBOOK della RW LION)

Ora io non so che Canto di Natale, conoscano quelli della redazione della RW, quello che ho letto io, parla di un avaro che riceve la visita degli spiriti del natale, passato, presente e futuro, al fine di ravvedersi della sua vita egoista, e se leggo che l'albo ha 72 pagine, deduco che l'intero albo parli di un fantomatico adattamento al romanzo di Dickens, invece mi ritrovo con venti misere pagine di Larfleeze, più un pugno di storielline insulse con protagonisti Batman, Superman, Batwoman e Flash
Un raro e sfrontato caso di pubblicità ingannevole, che poteva tranquillamente essere evitato.
Utenti di fumetterie non-RW point ritenetevi fortunati ad esservelo perso. 
Tanto di cappello allora, in questo caso, allo speciale natalizio Marvel-Panini, un insipido albo celebrativo, senza nessuna pretesa, venduto per quello che era, un albetto per mitomani.  
Ma va là, ormai conoscete la mia opinione sull' Italian Job: ritardi, stampe dozzinali, rincari ingiustificati, non mi va di risprofondare nei soliti discorsi nel primo pezzo del 2013, che poi chi si fa venire l'acidità di stomaco all'inizio dell'anno poi è attaccato alla bottiglia del Maalox per tutto l'anno.
Parliamo direttamente dell'audace lavoro di Grant Morrison.

Surrealismo in mutandoni
Leggendo numerose interviste del tempo, Morrison fece subito intendere che ne avremmo visto delle belle. Approfittando dell' ubicazione molto periferica della Doom Patrol nel DC Universe (dopo la chiusura della serie regolare infatti, Robot Man e co. erano diventati satelliti nelle avventure dei New Teen Titans), e del fatto che la serie uscisse sotto l' etichetta più adulta VERTIGO, Morrison infatti aveva intenzione di sbizzarrire la sua fantasia.
Ed infatti introduce characters a dir poco singolari e situazioni allucinanti e surreali, per lo sviluppo delle quali attinge da bacini inusuali per un fumetto in mutandoni, come l'opera di Borges, la matematica frattale, l'occultismo, la poesia di Coleridge, i dipinti negromantici, ed altre simpatiche cosucce , per le quali Grant Morrison ha sempre nutrito malcelate simpatie. 
Tra i due volumi finora pubblicati però, quello che vi consiglio di leggere assolutamente è il primo tomo.

Carzy Jane
E' nelle pagine del primo libro infatti che Morrison ci presenta,  le novità del gruppo.
 Il nuovo uomo negativo, che qui prende il nome di Rebis, è  un essere alienato ed  in realtà è una trinità formata dalla fusione dell'essenza negativa, Larry Trainor e la dottoressa Eleanor Poole.
Jane la Pazza  è una donna malata di schizofrenia, con ben 64 personalità multipe, ognuna delle quali con un superpotere differente.
Proprio attraverso l'introduzione di Crazy Jane e Robotman, (tra tutti paradossalmente, Cliff, è  il personaggio dotato di più umanità rispetto al resto della truppa), Morrison fornisce la giusta chiave di lettura per la sua nuova Doom Patrol, i primi nemici che gli eroi reietti si trovano ad affrontare sono gli Uomini Forbice, un esercito di esseri privi di volto, che con i loro arti a forma di forbice tagliano la realtà per sostituirla con la città di Orqwith, un esperimento letterario ideato da alcuni scrittori e sfuggito al controllo di questi ultimi
Senza spoilerare eccessivamente, e rovinare le molte sorprese che nascoste nella prosa di Morrison, Diamo anche solo un accenno a Jack il Rosso (Red Jack), un essere talmente onnipotente che si suppone possa essere addirittura Dio, di certo si sa che è gia stato sulla terra, nel 1800, nei panni di Jack lo squaratore, e vive in un altra dimensione, in una casa senza finestre dove passa il tempo ad torturare farfalle infilandole con gli spilli.
Red Jack
Che ci crediate o meno però, una donna con 64 differenti superpoteri e personalità, o un dio crudele, non sono ancora la massima espressione della bravura di questo scrittore.
Il climax nella lettura del primo Essential, lo si raggiunge solo con l'arrivo della Fratellanza del DADA, in assoluto il gruppo di cattivi più interessante si sia mai visto guerreggiare in una serie a fumetti. 
La Sonnambula, è una ragazza dotata di super-forza... ma solo mentre dorme, il loro capo, l'Uomo Inesistente (ossia Morden vecchia nemesi del gruppo) nato in Sud America dagli esperimenti folli del criminale nazista in esilio il dottor Bruckner.Quiz, è una giapponese con una patologica paura per lo sporco, ma che possiede tutti i superpoteri che non sono ancora stati creati, e che li perde se chi gli sta vicino li pensa. La Nebbia è un uomo capace di trasformarsi in nebbia ed assorbire, altri esseri umani, che continuano a conservare coscienza, all'interno della nube psichedelica.
Nonostante il marchio Vertigo, la Doom Patrol di Morrison resta ben radicata all'interno degli eventi in continuity del DC Universe del tempo, la fratellanza del Dada come il coma di Rhea Jones, per esempio sono conseguenze dirette della bomba gentica fatta esplodere sulla terra, durante gli eventi di INVASION, bomba che creò, nelle serie a fumetti legate alla Justice League, il nuovo Maxwell Lord e l'evoluzione della focosa brasiliana Fire.
Nel primo volume i numeri più interessanti da leggere sono sicuramente questi - 
Il numero 26: "Nowhere Man" e la nascita della Brotherhood of Dada.
"Bene! Male! Concetti fuori moda di un'eta antica. Non capite? Non c'è male, non c'è bene nel nostro nuovo mondo! Guardiamoci, non siamo la prova suprema che non c'è bene, non c'è male, nè verità ne ragione? Non siamo noi la prova che l'universo è un idiota che dice sciocchezze senza senso della moda? Da oggi in poi celebreremo la totale assurdità della vita, il gigantesco raggiro dell'esistenza. Da oggi in poi che regni l'irrazionalità! La fratellanza del male è morta! Lunga vita alla fratellanza del Dada!
Il numero 27: "The painting that ate Paris", miglior albo di tutto il volume e sublime prova dell'autore, nella quale fonde fumetto seriale e argomenti totalmente estranei al format, con riferimenti all'opera di Lovecraft, l'arte di Thomas DeQuincey, al dadaismo, all'occultisdmo e all'arte negromantica, i nostri affezionatissimi dovranno vedersela con un dipinto capace di divorare ed imprigionare al suo interno qualsiasi cosa lo guardi, in questo caso Parigi. 




O ancora il 30: "Going Underground" , in cui Cliff Steele si cala nella mente malata di Jane la pazza, per salvarla da se stessa. In questo episodio, a mio parere tra i migliori, Morrison immagina la mente schizofrenica della donna come la metropolitana di una città, una personalità per fermata, un viaggio claustrofobico di Robotman su un treno che percorrerà la mente devastata della donna fino ovviamente al terribile capolinea. 

Due parole sul disegnatore, Richard Case: che dopo un inizio decisamente mediocre, caratterizzato da un' anatomia disarmonica e uno stille troppo dozzinale che fa a cazzotti con l'audace sceneggiatura, comincia a sfornare tavole degne di nota, adottando uno stile spigoloso che a volte ricorda vagamente persino Kevin O' Neill.
Il secondo tomo invece è meno digeribile, almeno per metà, se la prima parte del volume, resta appetibile ed interessante, grazie ad un buon matrimonio tra prosa e trama, la seconda parte del volumazzo è stancamente satura della verbosità di Grant Morrison.
 Il rapimento di Rhea e Rebis da parte di una nuova razza di logorroici alieni ed in coinvolgimento della Doom Patrol in una millenaria guerra tra due razze, è tutto sommato, confusionaria e stancante da leggere.
 Nienta da dire invece per quel che riguarda l'appetibilità della prima metà del volume: Il verbo fatto carne e la caccia a Danny the Street, conservano ancora tutta la freschezza e l'innovazione, dell'opera Morrisoniana.
In particolare Danny the Sreet, al pari della Brotherhood of Dada, è un characters più unico che raro, in realtà Danny, è una strada senziente che si teletrasporta nelle grandi città del mondo e comunica con i suoi avventori attraverso le insegne e le vetrine dei suoi negozi. 
Anche sul versante grafico le cose peggiorano un tantino nel secondo volume, al maturato Chase in queste si aggiungono le acerbe  matite di Jones,  De Mulder ed un giovanissimo McKenna, che possono tranquillamente considerarsi più un malus che un bonus, tavoli audaci, è l'unico termine che posso permettermi di usare senza urtare la suscettibilità di nessuno, fortunatamente, il terzo tomo, in uscita, non so quando vedrà un ritorno in pianta stabile di Chase, nonchè una attenuazione degli esperimenti letterari di Morrison a vantaggio di uno sviluppo più corposo e coerente della trama.
Tutto sommato però, la Doom Patrol di Morrison è di quelle robe che bisognerebbe provare, se non possedere, per certi aspetti, molte idee poi sviluppate in The Invisibles, trovano origine in queste pagine, non so se l'edizione RW, meriti la spesa, è comunque vero che chi mendica non può scegliere, quindi se RW è l'unico modo per leggere questa piccola ed atipica perla del fumetto statunitense, allora ben venga, la speranza è che almeno uno degli uomini RW, si fermi per un attimo dal contare i soldoni che stanno guadagnando sulle spalle della passione per il DC Universe di molti lettori italiani, e  si degni di andare a controllare le stampe dei volumi prima di metterle in commercio, perchè tanto per ripetersi, qualitativamente questa edizione ha parecchie falle.
Baci ai pupi.

1 commento:

  1. Dico la mia, anche se c'è poco da aggiungere all'esaustivissima analisi del grande Gennaro. Ho letto l'intera run di Morrison sulla Doom Patrol in originale, sugli albetti in carta "mando" della DC Comics (la vertigo non c'era ancora...). E' una delle più emozionanti, sconvolgenti sequenze che io abbia mai letto. Anche se il giudizio risente inevitabilmente degli anni che sono passati e della mia (allora) giovane età, non c'è alcun dubbio che le vicende della sgangheratissima pattuglia rimangano nella storia dei comics, una su tutte, la saga della Brotherhood of Dada, che non si può neanche definire un gruppo di super-criminali, tanto il concetto è innovativo, delirante, visionario. Peccato che l'edizione italiana sia così martoriata. Sarebbe veramente un must, e non solo per i fan di Grant Morrison.

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