Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.

Benvenuti nell'ennesimo posto del web, saturo di dissertazioni e soliloqui, commenti e suggerimenti sulla nona arte.
Perchè fondamentalmente, chi ama i fumetti, non ne hai mai abbastanza, e non solo di leggerli, ma nemmeno di pontificarci sopra.

I tag non bastano? Allora cerca qui


Fumettopenìa è dedicato a Fumettidicarta ed al suo papà Orlando, che dal 2009, non ha mai smesso di farmi credere che scrivessi bene! Anzi scusate, che scriverebbi bene. E se adesso migliorato, lo devo sicuramente ai suoi incessanti consigli.

lunedì 31 agosto 2015

Le sentinelle

Ma che bello è, ogni tanto, parlare di qualcosa di imperdibile?

Con lo sceneggiatore Xavier Dorison è stato un amore a prima vista, è successo con il Santuario illustrato da Bec.
Lo scrittore parigino sembra essere particolarmente portato per le trame a sfondo militare, per la caratterizzazione dei suoi personaggi (ineccepibile), e per le storie, innegabilmente coinvolgenti. Le sentinelle,  pubblicato in seno alla collana Panini-Gazzetta Ai confini della Storia ( nn 18-19 ), racconta le vittorie e sopratutto le disfatte di una unità speciale francese di soldati potenziati, che Dorison colloca sul teatro della grande guerra del 1914-1918.
Certosino il lavoro documentaristico dello sceneggiatore francese: siamo nell'estate del giugno del 1914, l'assassinio dell'Arciduca Francesco Ferdinando D'Asburgo D'Este, rompe di fatto i precari equilibri nati dalle alleanze sancite alla fine dellottocento.
Lo scienziato Feraud, creatore di un nuovo sistema di imbrigliare l'energia radioattiva, la pila al radio,  sulla prosecuzione degli studi della scienziata polacca Marie Curie, finisce nelle mire di un esponenete dello Stato Maggiore francese, il colonnello Mirreau, già responsabile di un vecchio progetto chiamato Le sentinelle, chiuso per le ingenti somme economiche richieste.
Eventi di cui non sto a raccontarvi molto, per non rovinarvi il gusto della lettura, trascinano l'idealista scienziato direttamente sul fronte al nord della Francia dove i tedeschi stanno penetrando dopo aver sottomesso senza grossi problemi Belgio e Lussemburgo.
Questo più o meno l'incipit dell'epopea di tre uomini, modificati dal genio del dottor Kropp, che Dorison, racconterà in due volumi lussuosamante cartonati, di il cui secondo è uscito non più di qualche settimana fa.
Dorison da modo ai lettori di apprezzare le sue capacità in più riprese, ho amato di questo fumetto sotto molti aspetti, principalmente lo stimolo che spinge il lettore a documentarsi più dettagliatamente sulle vicende del grande conflitto che coinvolse l'europa nel primo decennio del 1900, l'introduzione nelle fantastiche tavole di Enrique Breccia, di stampe e fotografie dell'epoca, non fa che impreziosire l'opera, come l'illustrazione di Achille Beltrame, dell'attentato a Sarajevo dell' Arciduca.
Come detto più in alto, Le Sentinelle non è un semplice fumetto bellico, seppur con una stupenda impostazione militaresca del registro di scrittura, questa storia resta una cronaca dell' umanità, e della molteplice interpretazione della stessa alla fredda realtà della guerra, diversa per i tre membri della squadra speciale, il tormentati e reticente pacifista Feraud, uomo di scienza e di pace, ridotto dagli eventi a strumento di guerra e di propagando dell'esercito francese, il sergente Gibuti, potenziato dalle droghe, unico superstite della vecchia unità delle sentinelle, incapace di fare altro che combattere, e Pègase, giovane rampollo di una famiglia, ansioso di aggiungere il suo nome nella storia dei successi della Francia.
La battaglia della Marna, di Ypres e sulle coste Turche, ai Dardanelli, ecco gli scenari che Dorison sceglie per il suo racconto, tre fondamentali momenti per la Francia e per il mondo in generale, che lo scrittore rende il palcoscenico de Le Sentinelle,  tenendo sempre alta la componente fantastica, nutrendo di continuo il sense of wonder del lettore, senza lesinare sulla sua abilità di emozionare e coinvolgere, che non starò certo a raccontarvi, anzi direi che in linea di massima il pezzo finisce qui, inutile soffermasrsi sul lavoro di Enrique Breccia, figlio d'arte, tiene alta la bandiera di casa, con una prova sublime, le sue tavole tolgono il fiato, e per una volta, devo dar ragione ai signori che ringraziano che questo fumetto sia giunto a noi con determinati canali e non sia stato vittima di una bonellizzazione, qui ne convengo, avrebbe ammazzato una sostanziale parte dell'appetibilità dell'opera, non ultima la scelta dei due artisti, di arricchire il racconto con immagini di repertorio.
Insomma avrete capito che dopo una serie di pezzi e recensioni disfattiste sul mondofumetto italiano, finalmente torno a parlare di qualcosa in termini entusiati, Le Sentinelle di Dorison e Breccia è da avere, e toccherebbe fare più attenzione a questa collana, che ha riproposto, sempre in due volumi, anche un altro capolavoro della BD: I Maestri dell' Orzo non molto tempo fa, del quale però da buon fumettopeniaco vi invito al recupero del vecchio volume della serie oro dei classici del fumetto di repubblica, sicuramente meno caro, ed orfano solo dell'ultimo spin-off, che nulla toglie alla storia originale.


Nel leggere Le Sentinelle è impossibile non fare i dovuti paragoni, è un fumetto francese del 2008, e trasuda professionalità ed amore per questo media in ogni pagina, il lavoro di ricerca storica di Dorison, qui da noi non è che semplicemente manca, è del tutto ignorato.
Fa letteralmente sorridere in amaro modo, constatare che che se oltralpe, scrivere una storia tenendo conto del passato del proprio paese, trovare riferimenti storici ed arricchire il proprio lavoro con elementi realistici, come l'utilizzo delle prime armi chimiche, le mitragliatrici, i bombardamenti, tutte ahimè inquietanti innovazioni, che di fatto mutarono il modo di fare la guerra, o ancora trovare il tempo per ricordare ai lettori, momenti orribili della storia dell'uomo come la strage degli Armeni, nelle parole della bella Maritza, ebbene dicevo fa sorridere che se questo, rientra nella normalità nel processo di creazione di un fumetto in casa dei vicini francesi, qui da noi lo stesso processo  creativo si limita, ad imbarazzanti copertine citazioniste, l' utilizzo random di dozzinali personaggi televisivi come Gordon Ramsey, una pressochè mediocre impostazione nello scrivere.
Qui da noi più del prodotto finale da leggere, si reca una morbosa attenzione nella sua promozione, un pericoloso gioco di marketing, che di fatto ha snaturato la ragion d'essere del fumetto, a vantaggio di una non ancora chiara  social condivisione orgiastica tra autori, redattori, editori, tralasciando approfondimenti ormai superflui, constatabili nei fatti tra l'altro, vale a dire che se qui da noi, trama e caratterizzazione, sono aspetti secondari, non è il caso di stupirsi se la lettura in linea di massima è quasi sempre mediocre.
E' il caso, prima di chiudere, solo di aggiungere che, se per quel che concerne la scrittura, il divario tra Italia e Francia è incomabile,  di fatto, leggere una pubblicazione qualsiasi italiana ed una francese poco dopo, è come passare dall'interpretare una pittura rupestre e tuffarsi nella lettura di un romanzo ottocentesco, per il comparto grafico la stituazione è (se possibile) ancora peggiore, nel vedere le tavole di Breccia, le sue prospettive, le sue inquadrature, la struttura dello stesso storytelling, e poi ripiegare su una qualsiasi pubblicazione italiana, cone le sue griglie giurassiche, viene da chiedersi, se qui da noi il tempo non si sia fermato, ed abbia fermato anche la voglia di fare del buon fumetto.
D'altronde se per mesi qui abbiamo salutato una pubblicazione a colori, come la rivouzione del fumetto italiano, la dice lunga su come effettivamente siamo messi.
Insomma miei cari sono 22€, dubito fortemente sto mese possa capitarvi di spenderle meglio.
Una volta tanto brava Panini.
Baci ai pupi.

mercoledì 26 agosto 2015

La maledizione di Fabian Gray








Basta parlare di aborti italiani, ne ricavo solo tristi conclusioni, torniamo a concentrarci sui fumetti, torniamo alla vecchia funzionalità del blog: leggere bene senza svenarsi, ci concentriamo oggi sul Fabian Gray della Cosmo/Image, d'altronde €7,50 (più 6,90€ per il primo volume fa 14,40€), comincia ad essere una spesa che può essere investita in altro per il lettore di fumetti.

Ed ahimè, col senno di poi, nonostante l'entusiasmo eccessivo iniziale, devo ammettere che ho risposto troppe buone speranze su questo titolo.
Ad un anno, preciso di distanza, prima di rileggere il secondo tomo, Coste Perdute, ho dovuto rileggere il primo volume, La Maledizione confezionanto,  è il caso di dirlo in una maniera impossibile, sotto questo aspetto, bisogna lodare il  merito alla Cosmo, per le migliorie nella cura dei loro prodotti, che è passata dai brossurati rilegati davvero male dello scorso anno, ricordo l'illeggibile Juan Solo, a questa nuova generazione di volumi delle Arti Grafiche Boccia, se voglio tenere fede alle notizie in seconda di copertina, decisamente più capaci della precedente della Rotolito Lombardia Pioltello, che ha gestito la stampa del primo volume.
Purtroppo i punti di merito finiscono qui, come lettura i primi 10 numeri di Fabian Gray, non sono esattamente delle letture imprescindibili, e nemmeno troppo appetibili.

                                                                                  
Chi è Fabian Gray?

Bella domanda, rispondere senza spoiler poi, direi un predatore di tesori, una sorta di Indiana Jones, senza la componente buonista dell' archeologo, un ladro, che nella brama di potere, subisce le conseguenze di un incidente, con una pietra dei sogni, in seguito al quale si ritrova posseduto da 5 spettri della letteratura che gli conferiscono 5 differenti poteri,  le doti analitiche e deduttive di Sherlock Holmes, la maestria con l'arco e le frecce di Robin Hood, i poteri sovrannaturali di Dracula, la capacità di evocare potenti incantesimi come Merlino e quella di maneggiare la spada come un esperto samurai.
Lo stesso incidente ha anche mandato in coma sua sorella Silvia, e le avventure di Fabian alla ricerca di una non bene intesa cura, sono tutte vissute, per restituire Silvia, la sua sorella amata, alla terra dei vivi.
In realtà Barbiere ha pure delle ottime idee, tipo le pietre dei sogni, che a fatica, si identificano come importanti manufatti con il quale mutare la realtà, attingendo dalle energie che risiedono nell'ancestrale immaginario collettivo.
E' godibile anche l'adozione dello stile di script dei pulps, l'antieroe redento, la bella in difficoltà, il nemico che trama nell'ombra, che spazia però dan nazista al topo di biblioteca, ma il risultato finale, finora, ( e sono passati dieci numeri!) è una confusionaria sfilata dei clichet del vecchio romanzo d'avventura, con poca possibilità di coinvolgimento.
Barbiere corre troppo, e c'è quel vecchio proverbio sulla gatta che per fare in fretta fece i gattini ciechi, che evidentemente non conosce: per dire c'è un momento del quinto capitolo, in cui Fabian, immerso in una sorte di variante della fonte dell'eterna giovinezza, nelle profondità della città di Shangri-La, questo tanto per farvi un esempio del materiale con cui Barbiere intasa le pagine della sua serie, affronta oniricamente le sue paure, e le varie prove, imposte dagli spiriti che lo possiedono, ma il tutto è così dozzinale ed iperveloce, che non ha assolutamente mordente, lo leggi ma non registri alcunchè, figuriamoci se riesce ad emozionare.

 I dialoghi lasciamoli perdere, mediocramente dignitosi, e la caraterizzazione, altalenante risente della fretta di Barbiere di arrivare alla fine, per dire dopo 10 episodi non ho ancora ben capito in che epoca è ambientato il fumetto, cosa abbastanza imbarazzante.
 Su Coste Perdute, il nuovo volume, la stessa Jezebel, la bella antiquaria, che commissiona da Gray un furto nel primo numero, la ritroviamo che svolazza tra le guglie di Gaudi di Barcellona che manco Catwoman, in quelle stesse pagine Mooneyham ci illustra uno spaccato dela città, da autentico caos temporale, mentre i cittadini vanno in giro in automobili anni '50, con cilindri e barbe tipiche dello stile liberty, i poliziotti che invano cercano di arrestare la ladra sembrano usciti da un qualsiasi  DP di New York del 2000.
Insomma non ho ancora bene inteso come questa serie in America si sia guadagnata un proseguimento, ed addirittura un' edizione di lusso, io vi consiglierei di comprarla con le dovute precauzioni.
Il primo volume è così veloce che durante la lettura si ha la spiacevole sensazione che al tomo manchino le pagine. Si passa dalla Germania alla Spagna, ad Oxoford all'Africa con una facilità disarmante, le idee di Barbiere poi, a dir poco infelici, se ho il potere di Dracula a che mi serve attingere da quello di Robin Hood?
C'è ancora qualcuno che scrive di frecce che si infilano della roccia talmente in profondità da reggere il peso di un uomo?
Il secondo Tomo poi srotola la sua trama inspiegabilmente su una autentica nave pirata con tanto di mozzi con il pappagallo sulla spalla, ideuzza che mette in difficoltà ancora di più il lettore nel capire in che epoca viva questo Fabian Gray.
Per non parlare dei flash back fatti un pò con il culo, a voler usare paroline giovani e di innegabile impatto.
Diciamo che la ret-con di Gray si addatta all'occasione, e non aggiungo altro.
Insomma direi che nel complesso è una cosa che potete tranquillamente evitare, e se lo avete fatto finora continuate pure senza sensi di colpa, da parte mia che ormai l'ho cominciato, prego i santi che trovi presto la parola fine in america, e mi risparmi ulteriori torture.
Il lavoro grafico nervoso sporco , tanto per cambiare, veloce di Mooneyham, ce la mette tutta per alzare l'appetibilità, indubbiamente alcune tavole sono un bel vedere, e le copertine hanno quel non so che di attraente, ma non credo valgano il costo di questi primi due numeri, restando in casa Cosmo, molto più appetibile resta ovviamente l' Incal, e staremo con le orecchie dritte tra due mesi dove nella stessa collana verrà pubblicato un fumetto dove i nazisti pare vincano sugli Alleati con l'inaspettato aiuto di Thor e gli Aesir, per a conclusione di questo arc sul cacciatore delle pietre dei sogni, toccherà aspettare 4/6 mesi.
Ma voi lasciate perdere. Fidatevi di me!
Baci ai pupi!

domenica 23 agosto 2015

Il teorema di fumettopenia

E un pò che non ci vediamo, almeno in queste vesti ufficiali, confesso che ultimamente il tristone intellettuale mi diverte molto di più,  vorrei poi potervi dire che è Agosto anche per me, ma invece, in realtà di ferie ancora nulla.
Negli ultimi tempi sul blog si è più volte espressa la lapidaria opinione sulla dozzinale qualità dei lavori di autori italiani (o presunti tali), Nick Banana, Sio, Recchioni; con Daryl Dark in particolare, ho tentato di fornire una mia idea chiara, sul perchè in Italia siamo messi così male, ebbene oggi sul maledetto sito sociale, come lo definisce il Tristone Intellettuale , mi sono imbattuto nell'ennesimo esempio di sfacelo in cui versa il mondofumetto nostrano.

Su Anteprima - che non è una rivista di settore, magari qualche asino certificato creda che lo sia, ma  è un solo  catalogo, dove paghi, se non sei panini e metti il tuo annuncio, ed ha un unico fine, indurvi a comprare fumetti - dicevo su Anteprima è apparso un trafiletto che annuncia l'integrale di Jeff Hawke, striscia fantascientifica di Jordan e Patterson uscita per la prima volta nel 1954, che non ha bisogno di presentazioni, un piccolo gioiellino che vanta già molteplici iniziative in Italia, e che questa, prima di essere accolta con necessario giubilo, va ricordato a chi legge, ha subito una "ricolorazione digitale".
Ne ignoro il perchè.
Il punto forte delle striscie  di Jeff Hawke, è sicuramente come affronta l'argomento Sci-fi, l'argomento UFO, è trattato in quelle avventure, in maniera sostanzialmente inedita per quegli anni, che ricordiamo caso mai ci fosse bisogno di farlo, erano anni di spietata propaganda, dove molte volte autori ed editori, col bene placito delle amministrazioni occidentali, identificavano i cattivi provenienti dai freddi abissi spaziali, come i russi, i giapponesi, insomma siamo in piena guerra fredda, e lascio a voi trarre le conclusioni, su come poteva essere influenzato il fumetto.
L'ufficiale della RAF Hawke, - striscia quotidiana apparsa sul Daily Express, un quotidiano inglese, la british invasion evidentemente ha radici più profonde di quelle che pensiamo-  è più una sorta di diplomatico, e  le immancabili invasioni aliene, vengono risolte con una originalissima diplomazia e proprietà di dialogo, su cui gli autori sviluppano trame  basate sulla scoperta e la comprensione di nuove culture, piuttosto che sulla guerra incondizionata.
Ma non è sull' iniziativa di 001 edizioni, ne su Jeff Hawke, su cui voglio fermarmi quanto su un esempio di marchetta, l'ennesimo,  su cui puoi malauguratamente inciampare, navigando in rete.
Il sito stavolta è: c4comic.it 

C4 Comic è un blog di informazione fondato da Riccardo BortolatoMarco Rubertelli e Nicholas Venè che segue il mondo dei fumetti in ogni suo aspetto.
Scopo del sito è quello di fornire un flusso di notizie costante che spazi dalle ultime news alle uscite previste in edicola e libreria, passando per recensioni, speciali su eventi di particolare rilievo e interviste con autori ed editori, garantendo ai nostri lettori informazioni su ogni aspetto collegato in qualsiasi modo all’universo del fumetto.
Se sei appassionato di fumetti e ti piacerebbe scriverne, visita la nostra sezione “collabora con noi”!

Il post che mi ha fatto perdere qualche battito invece è questo: http://c4comic.it/2015/08/21/001-edizioni-arriva-ledizione-integrale-di-jeff-hawke/

L'autore del post ovviamente lo ha promosso on line,  è giornalismo e critica autogestita, scrivi un pezzo, ed in assenza di un distributore, tocca a te spammarlo un pò dappertutto, affinchè la gente ti legga; e qui casca l'asino. E mai animale fu chiamato in causa con maggiore efficacia.
Mi cade l'occhio su questo post, in uno dei pochi gruppi che frequento sul maledetto facebook:


Ci tengo a sottolineare che chi posta è lo stesso autore del post, "La consigliate a chi non si è mai avvicinato?", fa vibrare il senso di ragno di qualcuno, ma è inutile partire premuniti verso certe realtà, bisogna approfondire, fare come Hawke, capirlo il nemico, così quando quando qualcuno si prende la briga di approfondire:



 L'autore dell'articolo, ammette candidamente di non conoscere una sola vignetta del volume che inspiegabilmente promuove con un incipit che non lascia spazio a fraintendimenti:

Buone notizie in arrivo da Anteprima. Per tutti gli appassionati di fantascienza arriva infatti l’integrale, in quattro volumi editi da 001 Edizioni, di Jeff Hawke. 
Ma se non lo hai mai letto....ma buone notizie di cosa? 
Incuriosito dalla cosa, spulcio questo ennesimo baluardo dell'informazione di settore, d'altronde ormai chi segue il blog da tempo, lo sa che il Tristone inside, piuttosto che affidare suo portafogli a questa piattaforme di marchettari, preferisce chiacchierare con altri lettori, per sapere una sincera opinione su questa o quella opera.
Ebbene dopo la veloce visita a queso C4, realizzo che come organismo di informazione di settore è esplosivo, come l'omonima  Ciclotrimetilentrinitroammina tanto cara a quei simpaticoni della CIA, da cui prende il nome.
Nel sito c'è l'immancabile intervista a Recchioni, una sorta di Agente Smith della web .it. Letteralmente Onnipresente.
Una cronaca, ovviamente manco a dirlo entusiata di ogni numero di Orfani, Ringo ect. ect.
C'è ovviamente Sio, ed il suo Scottex, un inspiegabile articolo che promuovo quell' inutile aborto che è Nick Banana, isomma, per quante letture peschino dalle risme della tartaccia destinata alla differenziata si conceda la corpulenta redazione di questo sito, non c'è nulla che li scandalizzi.
E' tutto bello ed appetibile.
Qualche dubbio ti viene: o scrivi perchè editori ed autori ti pagano, o effettivamente non capisci assolutamente nulla di fumetto, e se non hai idea di chi sia Jeff Hawke, il dubbio si fa spesso e diventa quasi tangibile.
Il succo è che tutta questa faccenda non fa che confermare le mie più spaventose previsioni, a voler rendere geometrico il mondo fumetto italiano, ne ricaviamo in triangolo, con tre vertici:
A) Editore ed Autore
B) Lettore
C) Critica

Ora, se queste tre parole incutono un senso di freddo terrore anche a voi nel leggerle, benvenuti nel brutto mondo di fumettopenia:
Va da sè che non usciremo mai da questo buco nero, se  questi tre vertici si reggono solidamente e reciprocamente si sostengono: se mi propongo  come organo di critica, non posso pubblicare delle robe così palesemente promzionali, non sei un organo di critica o informazione, sei solo un marchettaro, che probabilmente si promuove ad editori con cifre di visualizzazione per fornire un servizio pubbliciatrio mascherato da recensione.
Del vertice B non voglio nemmeno spendere un' ulteriore parola, sono sempre più convinto che gran parte del lettore medio italiano non capisca una assoluta, fava di fumetti, chiede spazzatura e spazzatura ottiene. L'invasione di  texani dell'ultima ora, giunti entusiasti alla colorata  Serendipity, sono un esempio lampante di cosa significhi oggi leggere in Italia.
Contenti loro, contenti tutti.
I veri vincitori in questa situazione di asinaro stallo , sono editori ed autori, con un costo minimo, si ritrovano uno stuolo di stagisti innamorati e gratuiti, che non fanno che promuovere i loro prodotti, quasi sempre scadenti. Varie volte sul gruppo del blog su Facebook mi è capitato di vedere video di persone che semplicemente scartano i pacchi postali che ricevono dagli editori, parlando bene del contenuto, senza averlo mai letto prima, unpackaging, credo si chiami questa pratica insana sovrasessuale.
Sono un conservatore, sono ancora per la sana pratica dello sfilare mutandine di pizzo.
Ma ad un certo punto la domanda sorge spontanea: in un circuito del genere,
Dove A pubblica ciò che vuole B, e dove C pur di avere visibilità promuove autentico pattume, di cui B non è mai sazio, una visibilià da poi presentare ad A per avere un ricavo economico, non so quanto cospicuo ma dubito fortemente che ci paghi le bollette - che speranza abbiamo di recuperare un minimo di fumetto di qualità, o anche un commento disinteressato ad un' opera?
Baci ai pupi.

giovedì 20 agosto 2015

Il tristone intellettuale #02

Eppure ce n'è di roba di cui vorrei parlarvi, il Dracula di J.J.Muth, il Supreme di Alan Moore le Sentinelle di Dorison, o il  nuovo numero di Fabian Gray di Barbiere, ma nulla rielaborare tavole dei vecchi nembo kid della Mondadori, per creare nuove avventure del Tristone Intellettuale mi diverte troppo, primetto di tornare quello di prima nei prossimi giorni, nel frattempo godetevi Il Tristone intellettuale contro il Nuovo Curatore!

http://issuu.com/gennarospo/docs/pubblicazione3

Baci ai pupi!




martedì 11 agosto 2015

Il tristone intellettuale


Da qualche giorno sul gruppo facebook del blog si scherza sulle preferenze nel mondo del fumetto, come queste vengono poi interpretate a tradotte dagli altri, le etichette sono decine: Hater, Lover, MarvelMinchia, Talebano, Conservatore, Recchioniano, Bonelliano, Bimbominchia, insommac hi più ne ha più ne metta, al sottoscritto è toccato l'apellativo di Tristone Intelletuale, per via della mia ormai malcelata "simpatia" verso Alan Moore, e della mia monotonia nel parlarne ossessivamente, ma nonposso farci molto che scriva un nuovo fumetto o si lasci andare ad esternazioni compromettenti nelle interviste, io lo amo.
Chi segue Twitter, la pagina facebook, o il gruppo che ho aperto da quando Faccialibro ha chiuso il profilo di fumettopenia, sa già chi è Il Tristone Intellettuale, chi ancora non lo conosce può farsi un idea con questo Tweet: https://twitter.com/Fumettopenia/status/630316645328809984
Sul profilo Issuu è arrivato il numero 0 della nuova abusivissima testata di Fumettopenia, dubito seguirà un numero uno tanto in fretta.....ho male agli occhi per il lavorone svolto.
Ecco il Link per dargli un occhiata e si spera farvi due risate!
 http://issuu.com/gennarospo/docs/pubblicazione2

Baci ai pupi!