A poco a poco tornano tutti dalle ferie, ecco il primo pezzo del 2013 di Dario Lopez e la sua opinione su MALEDETTI FUMETTI!, una interessante testimonianza sul periodo più nero, sulla notte più profonda del mondo del fumetto americano.
(The ten-cent plague... di David Hajdu, 2008)
Quello che ho qui davanti è davvero un ottimo libro,
un saggio appassionante che mira a rendere chiaro a tutti quanto la censura
abbia affossato l'industria del fumetto tra la fine degli anni Quaranta e la
prima metà dei Cinquanta. Il grande pregio del lavoro di Hajdu è quello
di essere facilmente fruibile per tutti, non siamo di fronte a dissertazioni
contenenti tabelle piene di dati, elenchi interminabili delle conseguenze della
censura su ogni singolo albo a fumetti, etc., etc...
Il registro scelto dall'autore è molto discorsivo, il
testo è corredato da tantissime testimonianze dirette, stralci di interviste
con editori, scrittori e disegnatori di fumetti che resero i comic book una
specie di istituzione del periodo, non mancano neanche testimonianze di
semplici appassionati e detrattori. L'enorme mole di documenti consultati da Hajdu
(testimonianze, articoli di giornali d'epoca, libri, atti processuali, etc...)
trova corpo in una narrazione avvincente e sempre brillante, mai pesa e noiosa.
Inoltre non mancano foto e copertine di albi dell'epoca a impreziosire la
lettura.
Certo è che per apprezzare appieno quest'opera almeno
un minimo di interesse per quello che è il mondo del fumetto bisogna averlo. La
lettura è straconsigliata anche a chi non vive di nuvole parlanti e ne vuol sapere
un po' di più, soprattutto per quel che riguarda l'aspetto storico e
sociologico di questa forma d'arte, però... eh almeno un minimo.
Una prima parte del libro, una parte cospicua e di
grande interesse, trasporta il lettore dentro il mondo del fumetto rinarrandone
le origini, iniziando dalle prime strip pubblicate sui quotidiani fino ad
arrivare al comic book, presentandone vari aspetti come quello umoristico,
quello supereroistico, quello noir, etc...
Ma non è una sterile storia del fumetto quella di Hajdu,
possiamo assaporare attraverso queste pagine la storia delle Persone (e lo
scrivo in maiuscolo) che hanno lavorato in questo settore. Attraverso la loro
passione e il loro entusiasmo vediamo il fumetto crescere, evolversi, diventare
un fenomeno da milioni di copie di venduto, percepiamo una sconfinata libertà
creativa aleggiare sull'ambiente, vediamo artisti trovare lavoro e affermazione
nel campo da essi desiderato. Una meraviglia.
Però la libertà creativa e quelli che sono stati visti
come eccessi da benpensanti repressivi iniziano a creare fastidio. In breve
tempo, grazie soprattutto alla spinta data da Frederic Wertham e dal suo
La seduzione dell'innocente, il mondo del fumetto viene scosso da una
caccia alle streghe di proporzioni vastissime. In breve tempo lavorare nel
mondo dei comics non è più così bello, un sogno (tanti sogni) si infrange.
Censura, leggi restrittive, codici di autoregolamentazione, limiti
invalicabili. L'arte viene imbrigliata. Ma non è tutto, le vendite di molti
albi calano, la reputazione di chi lavora nel settore viene letteralmente
distrutta, case editrici fiorenti chiudono i battenti. Emblematico il caso
della celebre EC Comics e della vera e propria via crucis affrontata da
suo editore Bill Gaines.
Incredibile pensare che artisti di grande
professionalità, disegnatori, scrittori, furono costretti a nascondere la loro
vera professione, costretti quasi a vergognarsi del lavoro che svolgevano con
tanta passione. Il lavoro di Hajdu ci presenta anche il declino di
un'epoca d'oro e la nascita del CMAA, il codice di autoregolamentazione
adottato, volenti o nolenti, da molte case editrici di albi a fumetti.
Ovviamente, come sottolinea anche Matteo Sanfilippo nella sua
postfazione, non fu unicamente il mondo del fumetto a esser messo sotto accusa
in quegli anni, anni in cui imperversava il famigerato Senatore McCarthy:
Forse uno dei pochi limiti del saggio di Hajdu è proprio quello di non
accostare le sorti del fumetto a quelle di altre forme d'arte colpite dalla
censura nello stesso periodo, una piccola mancanza che si perde tra le circa
450 pp. di ottimo materiale.
Libro documentatissimo e rivelatore di un'America di cui in effetti non si conosce poi così tanto.
RispondiEliminaAlcune info tecniche che ho colpevolmente omesso nel testo: il libro è edito in Italia dalla Tunuè e costa 28 euro. Le pagine sono 480 tra numerazione normale e romana.
RispondiEliminaIl titolo completo (da qui i puntini nel titolo in recensione) è Maledetti fumetti! Come la grande paura per i "giornaletti" cambiò la società statunitense.
The Ten-Cent plague: The great Comic-book scare and how it changed America.
Apposta stavolta ho messo il link "amazon"....non perchè amazon me pagava! Cmq libro interessante, prenotato in bliblioteca dal mese scorso ed ancora fuori sede.
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