E fu concepita per la Wildstorm di Jim Lee dopo il tracollo della Awesome Comics di Liefeld.
Sotto l'etichetta ABC nacquero 5 nuove serie: La Lega degli straordinari Gentlemen, (di cui vi ho fatto anche due guide alla lettura, buon per voi se le avete scaricate), Tomorrow Stories, Top 10, Promethea e Tom Strong.
In questa sede ci fermeremo sul beniamino di Millenium City.
Insomma nel 1999 Alan Moore, dopo aver scolpito le regole, e sottolineo scolpito, perché voglio che in testa le parole scolpito e regole vi portino a pensare per associazione, proprio ai 10 comandamenti che Dio diede a Mosè. su come scrivere un fumetto supereroistico, circa 10 anni prima, con Miracleman e Watchmen - ritorna sulla scena del fumetto a rincuorare i lettori di comics, mostrando loro un'alternativa, alla dilagante fiumana di disadattati in costume creati dalle nuove leve sulla scia del Comico e Rorschach, sulla scia del suo stesso lavoro.
Ora ho girato un pò di forum e di blog, ed ho notato che e su Tom Strong dicono tutti la stessa cosa:
Tom Strong è un omaggio alla Golden Age. Beh, niente di più vero…e niente di più riduttivo.
L' affermazione, rientra nella frasi fatte che saltano fuori nella rete e che trovate sulla bocca di una moltitudine di utenti di forum, di blogger, e di (ahimè!) youtuber, (ho scoperto che esistono anche questi!) che dopo un po’ di tempo diventano quasi luoghi comuni:
“Ehhhhhh c’è da dire che Bendis scrive degli ottimi dialoghi”
“Snyder? Grandissimo scrittore, però si perde sempre un po’ sul finale”
“Slott fa cagare.”
“Tom Strong è un omaggio alla golden age”
Ed effettivamente, Tom Strong ha molti richiami al fumetto tipico degli anni '30-50, per esempio nella struttura delle storie, a parte qualche ciclo non più lungo di quattro numeri, le avventure sono sempre autoconclusive, moltissime volte le copertine, rispettano lo stile di quelle dei fumetti d'epoca, i ruoli sono netti e ben definiti, il buono, il cattivo, ed il cast di supporto, ed i personaggi, sono caratterizzati tenendo come modello di riferimento i vecchi fumetti di Doc Savage, il classico Superman, o anche il Tin Tin di Hergè.
Chi però ne parla tenendo presenti solo questi aspetti macroevidenti, non rende giustizia a questa serie, della quale se si può affermare che è priva di (perchè tra l’altro, non richieste) di trame particolarmente articolate o machiavelliche, è giusto dire anche, che le pagine di Tom Strong, sono ricche di una prosa elaborata, che si accompagna ad una caratterizzazione dei personaggi, semplice e geniale, curata e soprattutto rispettosa delle regole e dei canoni che il Bardo si è imposto, nella costruzione di un fumetto che ricordi/omaggi/citi, scegliete voi il verbo che più vi sembra idoneo, la Golden Age. Tuttavia non dovete pensare a Tom Strong come ad un ritorno in scena di trame piatte e scontate, una riproposizione di vecchie strutture narrative costruita per vecchi lettori annoiati e nostalgici, Alan Moore, con Tom Strong, (opera completamente diversa dalla esoterica Promethea, pubblicata in seno alla stessa collana ABC) si ripropone di scrivere una serie in grado di emozionare e stupire il lettore, gli stessi obbiettivi primari che si riproponevano i pulps a basso costo degli anni 40-50, ma lo stile ineguagliabile del bardo emerge nella presentazione anacronologica, ma appassionante delle avventure del difensore di Millenium City, fino al brusco finale voluto dall’autore stesso, per via dei soliti dissapori con le major (Ricordiamo che nel corso delle pubblicazioni, la WildStorm di Lee fu venduta dallo stesso, alla DC Comics, personaggi e serie on-going, comprese le creature di Moore), con le sottorame che si evolvono lentamente in secondo piano, numero dopo numero, esempio lampante da distruzione della morale della figura del padre di Tom.
Un fumetto in grado di emozionare e stupire il lettore.
D'altronde , che siamo di fronte ad un' opera diversa di Alan Moore è chiaro fin dalle primissime pagine: in Tom Strong - Le origini, il primo sublime numero, stupendamente illustrato da Chris Sprouse, la storia preceduta dall'immancabile introduzione dell'autore, comincia con il piccolo Timmi, che una mattina, prima di recarsi a scuola riceve il pacco di iscrizione agli Strongmen d'America, che contiene un distintivo, un certificato - non molto diversi da quelli che i lettori più attempati tra voi ricorderanno che ricevevano per posta, quando si iscrivevano al Club dei Supereroi dell'editoriale Corno- ed un albo a fumetti che racconta le origini di Tom Strong.
Ed è così che il primo numero vi lascia infatuati, una duplice narrazione , che salta e si tuffa fuori e dentro le pagine che il piccolo Timmi legge avidamente mentre si reca a scuola seduto nella funivia che corre sulla ragnatela di cavi che avvolgono ed attraversano i canyon della città di Millenium City, una città sviluppatasi verso l'alto piuttosto che sulla superficie americana.
Poche pagine, dalle quali non vi staccherete più, proprio perchè ne apprezzerete la freschezza, letta con il guusto tipo di occhi, e coscienti del periodo storico in cui fu pubblicata, Tom Strong era l’ennesima rivoluzione nel mare di metaumani problematici che popolano il fumetto seriale di quegli anni. Anche le origini, e qui mi fermo con gli spoiler, anche se parliamo di un fumetto ormai vecchio di una decina d'anni, come sempre mi rivolgo a chi non conosce i fumetti in esame nella recensione, non a chi la conosce...dicevo anche le origini sono di una altissima godibilità, Moore cita, attinge e rielabora materiale, che avendo ritrovato anche nelle mie analisi della Lega, devo pensare che non facciano solo parte del suo immenso bagaglio culturale, ma figurano necessariamente tra le sue letture preferite, ed infatti le origini di Tom Strong ricordano molto l’incipitdi Tarzan delle scimmie di E.R.Burroughs:
Sinclair e Susan Strong decidono di isolarsi su un isola solitaria chiamata Attabar Teru, con lo scopo di portare a termine un audace esperimento per la creazione di una sorta di superuomo, ma un naufragio e la morte del loro solo marinaio li porta in qualche modo ad improvvisare, l’esperimento comunque comporta che il bambino venga cresciuto in una camera speciale concepita dallo stesso ingegnoso inventore e padre di Tom, Sinclair, in cui la gravità sarà maggiore di quella terrestre, allo scopo di rendere il piccolo più forte e resistente dei normali esseri umani, il plot, nonostante lo ritroviate, in una moltitudine di letture, non annoia, tutt’altro, cattura – non devo certo essere io a dirvi che in Giappone un certo Akira Toryama, ipotizzò qualcosa di non molto diverso per la sua fortunata serie Dragonball, quando il Genio della Tartaruga faceva allenare i suoi discepoli indossando abiti e scarpe molto pesanti, per un anno intero (o era più di un anno?).
Sono poco più di 30 pagine, ma il Bardo le riempie più di un tacchino nel giorno del ringraziamento: c’è l’ omaggio alla Golden Age, nelle tavole ambientate nel “presente narrativo” Tom Strong, sventa diligentemente una rapina ai danni dei cittadini che si trovano nella funivia, nella quale si trova anche il piccolo Timmi, che è talmente rapito dal fumetto, che non riesce a scorgere il suo eroe in azione dal vivo, inutile ricordarvi che queste in queste pagine, il tributo grafico ad Hergè è innegabile.
C’è la narrazione delle origini dell’eroe, un mix puro e semplice di avventura e sci-fi ma anche temi più contemporanei, isole deserte, indigeni, automi meccanici, ed inventori ambiziosi votati alla scienza tanto da sacrificare l’amore per il proprio figlio in nome di essa.
Insomma una giusta chiave di lettura di Tom Strong, non esiste, l’unico consiglio che posso darvi è di rimediarli tutti, pur essendo questo tributo al fumetto del passato, nasconde molto altro, è un puzzle che viene riempito mano a mano, numero dopo numero, ed i personaggi si rivelano nel corso dei numeri. Provate a restare indifferenti ai piccoli gioielli che Moore scrive nel corso di questa opera, le esilaranti storie degli Strongmen of America, le scenette comiche tra Salomone, il gorilla intelligente, un evidente omaggio a Re Solivar di Gorilla city, dai fumetti di Flash, e Pneuman l’uomo pneumatico, inventato da Sinclair alla fine del 1800, quell’indispensabile cast di supporto di cui vi parlavo prima che arricchisce in maniera smisurata le trame del fumetto.
Dire che Tom Strong è un omaggio alla golden age, è voler ridurre meriti e qualità di un’opera che necessita più di una lettura, impossibile non notare lo svecchiamento che Moore opera sui modelli del fumetto classico pur conservandone la componente fantastica ed avventurosa, Tom Strong non è un semplice omaggio, è un restauro del fumetto classico, e gli elementi innovativi ci sono tutti, la famiglia allargata di Strong per esempio, il campione forzuto ed intelligente di Millenium city, rispettoso della vita e del prossimo, che ama incondizionatamente la principessa di una tribù di un’ isola lontana ed isolata, la caratterizzazione dei personaggi ed i legami che intercorrono tra gli elementi del cast presentati lentamente, vogliamo parlare del figlio illegittimo di Tom Strong, nato dal rapporto con l’eroina nazista? No, non parliamone, leggetelo, perchè quella storia in particolare, è l’ulteriore esempio della superiorità di Moore come scrittore, capace di spostare il centro del palcoscenico verso tutti i personaggi, per renderli a turno, tutti protagonisti di storie appetibilissime.
Crisis on infinite Hearts è una miniserie che deve essere assolutamente letta, Moore elabora una audace teoria sugli universi paralleli, la cui diversità si basa essenzialmente sull’amore, come è assolutamente da leggere la miniserie incentrata sulla cosiddetta Terra Obscura, nella quale Tom fa la conoscenza del suo doppio Tom Strange, la controparte del nostro pianeta situata al lato opposto dell’universo in cui abitano gran parte dei personaggi della golden Age privi di copyright, incluso l’inflazionato Black Terror, la cui versione del Bardo è di un fascino disarmante, e ricalca la cinicità e la determinazione del Batman della DC. E parlando di universi paralleli come non amare Warren Strong il coniglio parlante che abita in una dimensione in cui tutto sembra un cartone animato.
Difficile non innamorarsi di Paul Saveen, la nemesi storica di Tom Strong, creato sul modello di un altro character letterario molto caro al bardo, Fantomas, come è difficile non restare estasiati dalle storie incentrate su questo cattivo, il numero finale della serie in cui è il vero protagonista, il racconto della sua più tremenda disfatta, insomma, mi rendo conto che è difficile convincervi di quanto è bella questa serie senza spoilerarvene le parti cruciali, non mi resta che dire che anche questo lavoro di Moore lascia un segno importante nella lunga storia del fumetto contemporaneo, la collaborazione grafica si pregia di nomi di grande importanza, Aragones, Adams, ma quello più bravo di tutti alla fine resta il co-autore, Chris Sprouse, dal tratto pulito, che riesce a trasmettere perfettamente al lettore l’atmosfera fantastica voluta da Moore.
Insomma Tom Strong è un fumetto da avere nella vostra collezione, anche se alla fine la serie (e tutto l’universo ABC) fu volutamente chiusa dall’autore per i solidi disguidi con le major, che concepì una sorta di apocalisse che dalla serie Promethea si propagò sugli altri fumetti della linea ABC, in realtà si chiuse solo la collaborazione di Moore, incapace di lavorare con la DC, Tom Strong e Top 10 per esempio sono stati protagonisti di altre miniserie negli ultimi anni, scritte da altri autori.
Moore vs DC
Lo so che alla fine
queste notizie di gossip vi mandano in estasi ed ecco quindi che in chiusura
prima di salutarvi, oggi è il mio compleanno, vi racconto un po’ di cose che
sono riuscito ad estrapolare navigando in rete e a leggere dalla biografia
scritta ed illustrata da Gary Spencer
Millidge, di cui vi ho già caldeggiato l’acquisto, se non erro su Twitter.
Come detto la linea ABC fu ideata nel 1999, per l’etichetta
WildStorm, dopo il tracollo della Awesome Comics di Liefeld.
Jim Lee però, poco prima dell’uscita della nuova linea di
fumetti di Moore vendette etichetta (e serie) alla DC Comics, a quei tempi in
rete si parlò molto della questione, proprio per il fatto che Moore anni prima
aveva giurato che non avrebbe più collaborato con la major americana, si dice
che Jim Lee quando volò in Inghilterra
per avvisare Moore del cambio di gestione restò talmente impressionato dal
portamento dell’autore inglese che era convinto che sarebbe stato preso a
bastonate da quest’ultimo fino a perdere i sensi, Moore invece accettò suo
malgrado solo per via degli amici collaboratori, a cui aveva promesso di
delegare una parte del lavoro, ma con il 32 numero di Promethea, in seguito ad altri disguidi con la casa madre, decise
che avrebbe scritto un epilogo per l’intero universo e chiudere i ponti con la
major americana.
Non è un caso infatti se La lega degli straordinari Gentlemen dal 2009 è stato pubblicato
sotto l’etichetta dell’indipendente inglese Knockabout Comics.
Extra e consigli
all’acquisto.
Oltre i 36 numeri della serie regolare di Tom Strong, Moore insieme all’amico Steve Moore e la figlia Leah Moore ha scritto anche una miniserie di dodici numeri, che
raccoglie episodi autoconclusivi di Tom Strong, di Young Tom Strong e della
seconda versione di Jonni Future, la miniserie si chiama Tom Strong’s Terrific Tales, ed è altamente appetibile come la serie madre, visto che in queste pagine Alan e Steve Moore, ampliano temi già accennati nella serie regolare, come la vita di Tom nella Millenium City degli anni 20-30, o la sua infanzia, capitolo decisamente appetibile anche se vittima di un disegnatore non sempre all'altezza.
In Italia, prima di essere ristampate in un modo decisamente caotico (e caro) dalla RW Lion in albetti da poco più di 20 pagine da 2,50€ l’uno, Tom Strong (Promethea e Tomorrow Stories) sono stati egregiamente curati dall’editore romano Magic Press, i volumi dedicati al Tom Strong di Moore, sono 6, più due extra che raccolgono la miniserie di dodici numeri di cui vi ho appena accennato, il due volumi si chiamano Le straordinarie avventure di Tom Strong Vol.1 e 2.
In Italia, prima di essere ristampate in un modo decisamente caotico (e caro) dalla RW Lion in albetti da poco più di 20 pagine da 2,50€ l’uno, Tom Strong (Promethea e Tomorrow Stories) sono stati egregiamente curati dall’editore romano Magic Press, i volumi dedicati al Tom Strong di Moore, sono 6, più due extra che raccolgono la miniserie di dodici numeri di cui vi ho appena accennato, il due volumi si chiamano Le straordinarie avventure di Tom Strong Vol.1 e 2.
Inoltre è da segnalare lo speciale ABC Special vol. 2
raccoglie una miniserie con protagonista la figlia Tesla “I molti mondi di Tesla Strong” , che ho appena ordinato.
Inutile dire che io consiglio il recupero di questo
materiale, piuttosto della cara e confusionaria ristampa della RWLion.
Direi che vi ho detto proprio tutto quello che potevo dirvi
su questa fantastica serie, ora non vi resta che cominciare a cercarla, e
leggerla, spendendo il giusto
Nel frattempo baci ai pupi.
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