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giovedì 11 giugno 2015

Nick Banana....

Uno deve riconoscere i propri, limiti, e badate che scrivo limiti, appprezzate almeno, lo sforzo di non apparire al solito spocchioso. Ed il limite è: io del panorama fumettistico italiano conosco ben poco,e quello che conosco non è che mi faccia eccitare, Zerocalcare mi annoia, non riesco ad andare oltre 4-5 pagine, Recchioni non mi piace, e con "non mi piace" andiamo giù di eufemismi, Sio lo ritengo un chemioterapico neuronale, la bonelli credo sia una realtà editoriale composta da un branco di dinosari impermeabili al cambiamento, insomma diciamo che se voglio prendere un fumetto italiano di solito ripiego su altro, su altri nomi, morti probabilmente, o ritiratisi per incompatibilità di idee, quindi il panorama fumettistico italiano contemporaneo, quello che per lo più vive di "like" sui social, spopola sulla rete e poi finsce sulla carta, proprio non mi riesce di farmelo piacere.
Non ho mai fatto della mia iscrizione sul famoso social di zucchemberg, un lavoro, iscrivermi ai gruppi mi scoccia oltre ogni modo, seguire le pagine mi annoia, dalla mia home riesco a stento a leggere le uscite di un paio di fumetterie in cui mi servo, ho disattivavo tutte le notifiche degli editori, per non avere invasa la bacheca da inutili annunci di uscite che tanto periodicamente slittano. Fondamentalmente è uno dei motivi per cui fumettopenia, non è certo un blog di attualità fumettistica, si parla di quel che si legge, e di  poco altro. Adesso Thor è donna, e Cap e nero, ed è tornato PeterParker, esticazzi aggiungerei.
La premessa inerente le lacune del panorama italiano, era necessaria per cominciare a parlare del volume che ho appena finito di leggere, Nick Banana di Nicolò "Nebo" Zuliani, Michele Monteleone e Daniele Di Nicuolo, dovessi dirvi adesso che conoscevo uno solo di questi tre ragazzi (dò per scontato siano giovani) prima di oggi, vi  mentirei spudoratamente, mai sentiti, mai coperti, però conosco la star comics, oddio la conoscevo dai tempi della licenza Marvel o ai tempi della prima invasione manga, li ho rivisti a malincuore per il pessimo Suore Ninja, ed ho conosciuto la loro collana Graphic Novel (che titolo paraculo) recentemente, per il delizioso Forever Bitch, del quale per un motivo o per un altro, (leggi Alan Moore e Grant Morrison) mi sono poi dimenticato di parlarvi.
Il primo punto a favore di questo volume, e forse l'unico, nonostante i suoi 6€, è la sua inspiegabile appetibilità tattile, questo bonellide - ormai il termine è riconosciuto dall'ordine dei sacri operatori grammaticali italiani, come il perchè con la kappa e senza accento e con la ics al posto del per - ha una sorta di composizione - mi è successo come per Forever Bitch - grazie alla quale una volta che lo prendi tra le mani, lo sfogli e ne annusi la carta, ragazzi miei non c'è verso, dovete prenderlo. vi segue fino alla cassa, o alla finestrella dalla quale paghi l'edicolante. Non so chi ci sia al marketing in casa Star Comics, Albus Silente forse, fatto sta che prendo atto che ieri in edicola, come acquisto non era assolutamente contemplato, e me lo sono ritrovato in auto, mentre con la moglie volavamo a vedere (autovelox permettendo) Le regole del Caos.
E per quel che concerne i contenuti?
Uhm parliamo prima della parte grafica, Daniele Di Nicuolo ci sa proprio fare con la matita, il suo tratto non è affatto malvagio, è dinamico, pulito, espressivo, la sua griglia non è mai statica, ed un paio di volte ho quasi urlato al capolavoro nella scelta delle inquadrature. Tarantiniana quella della "telecamera" nello stipite delle pentole della casalinga fiorentina. Purtroppo la magia si esaurisce qui, i testi nonostante siano scritti quattro mani non è che brillino di questa luce abbagliante, in prefazione Alessandro Doc Manhattan Apreda, altro nome che a me, cavernicolo della rete, dice poco, al massimo mi spinge verso interrogativi esistenziali della serie, ma perchè sto bisogno di nickname continuo? Ma che hanno 'sti ragazzi contro il semplice nome proprio come identificativo?
Doc Manhattan dice che questo Nick Banana non è un fumetto per quelli privi di spirito, quelli impermeabili alla satira, ora nel leggerlo tutto, con una certa fatica, lo confesso, non mi sento di appartenere alla classe di lettori della Settimana Seria nè sento l'esigenza di abbonarmi a Musoneria Magazine (cito lui), solo perchè non sono riuscito a ridere nella lettura di questa serie di luoghi comuni fatto fumetto.
La più grande contraddizione di questo fumetto è che fa il verso a quella cultura mentecatta di cui si nutre e con cui cresce. Si gli italiani da tempo hanno spostato il loro attivismo su social e affini, in alcuni passaggi i testi sono persino graffianti, ma c'è poco altro, è satira di livello molto basso, ma mi rendo conto che sarebbe stato complicato confezionare un'opera di un certo spessore, se il bersaglio è il leader del movimento 5 stelle. Mi sono semplicemente illuso di trovarmi di fronte ad un prodotto interessante, attuale, ma invece siamo lontanissimi anche da una storia che sappia catturare l'attenzione del lettore.
A pagina 30 più o meno l'attenzione è calata tantissimo, in casa mi distraeva tutto (ed ero da solo) e da quel momento in poi l'impressione è che la storia, nemmeno a dire si trascina, ad essere onesti è più giusto dire che sono io a spingerla fino alla sospirata pagina finale.
Il guaio di Nick Banana, è che non sai cosa vuole comnunicare. Il fine ultimo di questo volumetto quale dovrebbe essere? Insomma dove vogliono andare a parare questi ragazzi?
Mettere a nudo gli sbagli del Movimento?
Irritare quei pochi talebani rimasti che ancora confidano nel fatto che questi ragazzi riescano a fare qualcosa di più che dimezzarsi lo stipendio?
Se dovessi cercare un aggettivo direi che è pretenzioso, poi questa critica selvaggia al qualunquismo, alla rete, ed ai suoi soggetti della rete, da qualche parte nel fumetto li si dipinge come alienati incapaci di uscire di casa o giù di lì, una definizione che mi trova d'accordissimo, ma un tantino ipocrita, qui in italia tutto si fa in rete, persino il sesso, si fa politica sulla pagina di grillo, si pontifica sul calcio fino a scannarsi, pure il mondo del fumetto vive di rete, tuber, che non hanno ancora capito il fisiologico uso di una webcam, opinionisti del cazzo convinti di fare le pulci ai maestri del fumetto, ed intanto prendono per rivoluzione il finale della prima stagione di Orfani, o trovano innovativo l'appiattimento della Marvel per colpa della Disney, da buon dinosauro dopo aver visionato il prodotto, dò un occhiata a chi lo ha confezionato, cerco di documentarmi su questo Nebo, e la cosa che mi stupisce è che con la rete direi che ci bivacca, è pure stato silurato dalla rete, licenziato da GQ dopo che una tuber, tale Barbie Xanax, (quando mi imbatto in queste cose amo la mia condizione da eremita) aveva criticato un suo pezzo sul giornale.
Insomma il creatore di Nick Banana, l'uomo dietro alle fandonie della rete, è una creatura della rete stessa, e probabilmente senza la rete vivrebbe nel totale anonimato. Come l'autore della prefazione probabilmente.
Ma c'è di peggio, spulciando la rete, mi ritrovo a leggere di una intervsta a GQ, insomma, silurato da GQ, Nebo ci torna come intervistato per promuovere il proprio fumetto, quando la coerenza non fa parte del bagaglio di qualcuno insomma. Ma si, perculiamo (giustamente) la coerenza grillina, di fatto un suicidio politico che stanno ancora pagando, ma intanto torniamo da chi mi ha cacciato... E non parliamo della qualità dell'intervista, col giusto tipo di occhi vedi chisramente che è una marchetta promozionale,  probabilmente pagata pure, scritta per l'utenza di GQ, che poi non è che peschi da un bacino che entra ed esce dalla Bocconi.
Magari questi senza rete erano tutti operai in qualche fabbrica del nord ancora aperta, con un contratto tramite agenzia.
Insomma se Nick Banana, pretende 6€ per una non specificata morale o critica sull'italiano medio di oggi assolutamente scontata e non richiesta, ha mancato il bersaglio, se invece la gabella era il pagamento anticipato per far ridere i lettori, beh spero abbia la formula soddisfatti o rimborsati, perchè non fa ridere.
Gli Snorky piazzati così a bruciapelo per giustificare la battuta finale non fanno ridere, i luoghi comuni sui compulsivi da facebook non fanno ridere, la satira sui comici che non campano senza Berlusconi non fa ridere, anzi suggerisco la visione de La trattativa, per vedere un modo di fare satira costruttivo.
Diciamo che sostanzialmente Grillo a parte, che è indifendibile, gli autori travisano un pò alcune questioni, presumo troppo qualunquismo confonda le idee, e renda tutti bersaglio per qualcosa.
Insomma alla fine della fiera l'unica cosa che resta appetibile di questo fumetto sono le tavole dell'illustratore, al quale auguro di imbattersi in sceneggiature più degne.
Da evitare assolutamente che siate o meno Grillini.
Meglio ma molto meglio Forever Bitch.
Che strano ma vero, è francese, quando la clssse è una cosa etnica. Ridatemi 6,00€, merceologicamente parlando, sono almeno tre degli AlterLinus del '74, che sto recuperando.
Baci ai pupi.

11 commenti:

  1. doc manhattan credo sia più vecchio di noi; ne seguo la pagina su FB perchè parla di cinema che piace a me, fumetti, musica, in genere con fare amarcord che chiappa tanto noi trentenni. non è un idiota, si legge bene anche se si bacia i muscoli un po' troppo spesso, ritenendosi credo un gran simpaticone. è da tanto che gira in rete, adesso ha in ballo l'ennesimo crowfunding per lanciare un fumetto di lui sceneggiatore e pubblicato dalla salda se non sbaglio. da qui la leccatina al culo di nebo, che fra l'altro è un sodale di recchioni quindi non disdegnerei pensare a qualche sonoro calcio in culo alla star comics.

    seguivo anche nebo, prima che alla noia subentrasse l'urto. ha una grande prosopopea, si crede molto pulp coi suoi raccontini di squallide esistenze di provincia e le sue arzigogolate metafore porno-ironiche. chiaramente piace molto a recchioni, che in genere lo sponsorizza abbastanza sulla sua pagina, forse sono pure amici. tipo due anni fa mi appassionai alla vicenda di un grillino che lo aveva contattato per fini pubblicitari o giù di lì, lui ci aveva fatto un post ultra sarcastico, il grillino l'ha letto s'è incazzato e ha minacciato le vie legali. lui ha tenuto botta per un po', poi ha tolto il post e non ha risposto più a nessuno al riguardo, o se l'ha fatto ormai avevo perso interesse. cmq lì per lì ho pensato che ci sta che se tiri a campare alla buona non è che ti vai a impelagare in cause legali. invece ho scoperto che la coerenza non è proprio una sua virtù quando oggi ho letto la sua intervista a GQ, giornale che lo aveva licenziato senza tanti fronzoli per una tipica questione da femminista della domenica nata in rete (la soluzione giusta per il motivo sbagliato).

    ce la fai a fare un editoriale senza tirare fuori il leit motiv delle stagioni di orfani?
    poi t'incazzi pure se ti danno del fissato!

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    1. Perdonate se mi intrometto, ma fatico a vedere il nesso tra Atomico, salda e la "leccatina al culo di nebo, che fra l'altro è un sodale di recchioni quindi non disdegnerei pensare a qualche sonoro calcio in culo alla star comics". Che al mercato mio padre comprò? :D Grazie per i complimenti e per il following Riccardo, ma Nebo è un mio amico ed è stato un piacere scrivere quell'editoriale. Tutto qui. La dietrologia (visto che si parla di culi...) c'ha questo problema, si complicano cose in realtà molto più semplici.
      Perdonate l'interruzione, torno a fare il simpaticone altrove. Ciao! :D

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    2. Dr. Man...posso chiamarti Alesandro senza scomodare characters da monte Olimpo, per me Moore è sacro. Perdonami non ti avevo visto, quello che vuoi, sarà stato pure un piacere scrivere l'intro, magari la faccenda è come dici te, io però al Musone Magazine non mi ci abbono solo perchè non ho riso ad una sola pagina, sarà vero che è più semplice di quel che appare, però converrai, magari anche no, il mondo è bello perchè è vario, che a parte i disegni 'sto volume sono 130 pagine di nulla alternato al niente. Converrai che prima di perculare dei poveri sfigati che si sono fottuti da soli in parlamento per eccesso di coerenza - pilotata, spontanea, di facciata, quello che vuoi, direi che è quanto meno strano vedere che a pontificare sulla coerenza è uno che alla fine, per pubblicità, torna nel giornale dove è stato silurato, per colpa di un'altra povera alienata. Con la relativa bagarre che ha solo portato like e notorietà ad antrambi, Io la rete la seguo poco per davvero, ovviamente non leggo GQ, non sono un Lannister, e non cago soldi, e pensa le poche volte che sono finito nel tuo blog ero convinto avessi una fumetteria tipo Antani, e non avevo certo associato i nomi fino a che non sono andato giù di santa barra di ricerca, e non si è scoperchiato sto popo di roba tipicamente italiana, che ha dato il proverbiale colpo di grazia all'intera vicenda. A parte l'assenza di una trama, che non c'è, sembra che le pagine siano lì per un paio di baloon ad effetto, che prive di un sostegno solido, una morale, una trama collassano e finiscono per infastidire e basta, risparmiami la menata, che è un opera fatta per infastidire, tanto per citare Moretti fallo leggere (dopo averglielo fatto pagare) ad un dispccupato che si barcamena per davvero lo sfogo di Benzi. Fa bene se va a pigliarlo con la pala. Ciao caro.

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    3. Ma io il tuo giudizio sull'albo e sui suoi autori non lo discuto. Se uno spende dei soldi, ha il sacrosanto diritto di dire quello che pensa di quello che ha acquistato, ci mancherebbe pure. Il "semplice" si riferiva solo alla teoria del gombloddo messa su da Riccardo per spiegare quell'introduzione. Leggere (da uno che mi segue, e che quindi dovrebbe sapere quante pippe mentali mi faccio nel rifiutare qualsiasi tipo di ad sul blog, sponsorizzazioni varie etc) quella teoria mi ha fatto a) sorridere, b) spendere due parole per spiegare che no, acqua, non è così. Se poi Riccardo vuole continuare a crederlo, oh, liberissimo di farlo, ma siccome a certe cose ci tengo, se leggo una fantasia del genere mi prude la tastiera. Chiudo. Un saluto.

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  2. Bah ecco che ci guadagno a voler estendere i miei orizzonti, un fumetto insulso, senza arte ne parte. L'impressione che ho avuto alla fine, quando finito di leggerlo e sono andato a documentarmi su chi fossero gli autori, è quella di una lega della mediocrità che fa catenaccio per tenersi stretta la notorietà ottenuta grazie ad ore ed ore davanti ai monitor pontificando su tutto e su niente. Lo stesso modus operandi che Banana sbeffeggia. Editoriale di un blogger che per lo più parla di masters ed atari, copertina di un illustratore che è voluto cimentarsi nella scrittura troppo troppo presto, uno sceneggiatore un po così, che percula la Guzzanti, quasi martirizzando Berlusconi, che alla prima occasione è tornato da chi l'ha silurato. Insomma capisci che per uno che di solito bazzica poco il fumetto italiano, anzi per nulla, ritrovarsi di botto con un fumetto sciapo, che fa parlare di se più per quello che fanno gli autori che per i contenuti....

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    1. ma infatti non lo compro. non siamo ai livelli di sio ma di chef rubio sì. peccato, il disegnatore sembra buono, ma 6€ a nebo mai.

      e cmq non fare la vittima sacrificale, se uno vuole veramente estendere i suoi orizzonti intanto deve farlo con la mente aperta (e tu già partivi prevenuto in quanto fumetto italiano, amici di recchioni e blablabla) e poi mettendo in conto che non trovi diamanti dietro ogni angolo. un fumetto così vedrai avrà vita breve, spero per gli autori che sia una miniserie almeno non devono chiuderla.

      a proposito di fumetto italano, hai provato lukas? è il bonelli che aspetto più trepidante ogni mese (ovviamente a ruota dampyr
      e orfani).

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  3. E comunque non darmi della vittima, questo mostro di carta mi aveva annoiato molto prima che mi mettessi a googlare l'autore, per scoprire che è l'ennesimo bracciante agricolo prestato al fumetto, con la coerenza di un leghista. Mica e colpa mia se il tuo autore preferito sbuca fuori in ogni sordida questione del mondofumetto italiano.

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  4. Prodotti d'importazione a parte, saranno almeno dieci anni che non leggo un fumetto Star Comics minimamente degno di nota. Una cantonata può capitare a tutti, ma ci vuole un talento diabolico per sbagliarle tutte in questo modo.

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