Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.

Benvenuti nell'ennesimo posto del web, saturo di dissertazioni e soliloqui, commenti e suggerimenti sulla nona arte.
Perchè fondamentalmente, chi ama i fumetti, non ne hai mai abbastanza, e non solo di leggerli, ma nemmeno di pontificarci sopra.

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Fumettopenìa è dedicato a Fumettidicarta ed al suo papà Orlando, che dal 2009, non ha mai smesso di farmi credere che scrivessi bene! Anzi scusate, che scriverebbi bene. E se adesso migliorato, lo devo sicuramente ai suoi incessanti consigli.

mercoledì 15 agosto 2012

I fumetti che non dovrebbero mancare nella vostra collezione






…ma anche quelli che potreste tranquillamente evitare.

Questo è uno di quei pezzi che prima o poi tutti i blogger di categoria vi propinano da leggere.
Il fatto è che un articolo del genere è più spinoso di quello che possiate pensare.
Non è affatto un pezzo facile da scrivere, almeno non più, semplicemente per due ragioni, la prima è che come ho detto, ormai lo hanno fatto tutti, e secondo per il fatto che fondamentalmente, checché se ne dica in giro, i fumetti da consigliare sono sempre gli stessi.
Per questo volevo fare qualcosa di diverso, per tenere alta la curiosità del lettore, volevo parlarvi nello stesso momento anche di quello che potreste evitare di prendere nonostante i consigli dell’amico esperto, perché l’amico esperto per esempio, ce lo abbiamo sempre, e ce lo abbiamo tutti, e per tutti non si fa mai li cazzi sua come si dice Roma.

Quindi cominciamo con quello che dovreste aver assolutamente letto , e va da sé che dovreste avere libreria, e magari dovreste sfoggiare strategicamente sul tavolino di fronte al divano nel caso invitiate a cena, a casa, una nerd, con il preciso intento di intortarla.
Ora potrei infilare nel pezzo almeno 4 titoli scontatissimi:
1.      Il ritorno del cavaliere oscuro di Frank Miller.
2.      Watchmen di Alan Moore.
3.      V for vendetta di Alan Moore.
4.      Maus di A. Spiegelman
Queste Graphic Novel, sono il motivo per cui il fumetto ha fatto il balzo di qualità , e si è guadagnato il titolo di nona arte, m incentrare un’ articolo su loro, scappereste da qui a gambe levate.
Una sporca  lista di titoli inflazionati  che ridurrebbe me allo stereotipo di nerd, burbero, con la puzza sotto al naso, ed incapace di riconoscere ad i nuovi autori i meriti che comunque nel frattempo si sono guadagnati, e ridurrebbe il pezzo, ad una lista della spesa già letta e riletta in tutte le salse. Perché diciamolo, non ci vuole davvero nulla a dire: “Come fai a non aver mai letto Watchmen o il premio Pulitzer di Spiegelman? Ma poi c’è davvero qualcuno che non l’ha mai letto?”
Il mio intento è di proporre una top ten con qualcosa di più ricercato, diverso, titoli che magari poggiati abbandonati con falsa trascuratezza in bella vista sul tavolino, come vi dicevo pocanzi vi porteranno a farla miagolare.
Cosa non devo inventarmi per incentivare la lettura.
Perciò teniamoli da parte e citiamone altri, anzi facciamo finta di vivere in un mondo senza Alan Moore, anche se probabilmente, una Terra parallela del genere è sicuramente una terra in cui, i fumetti non esistono più, estinti alla fine degli anni ’80, e dove magari i nazisti hanno vinto la guerra,  o dove i cinepanettoni italiani, non escono solo a Natale ma per tutto l’anno.
Insomma,  proprio un mondo di merda.
Ansia, panico no, non sta in piedi, è una forzatura tremenda, una cazzata enorme è impossibile da digerire come sentirsi dire: “Non sapevo fosse minorenne, né che fosse una mercenaria,figuriamoci, e comunque è la nipote di Mubarak, garantisco io, e fareste meglio a farla uscire per evitare che scoppi una guerra, o peggio che  per rappresaglia, i prezzi degli alberghi laggiù  aumentino spropositamente. Occhio a quello che fate”
E poi in un mondo senza Moore almeno la metà dei titoli che sto per dirvi, non esisterebbero nemmeno loro, quindi, alt, passo indietro, meglio ancora, diamo per scontato che li abbiate già quei 4 titoli, meglio, molto meglio (più rassicurante dello scenario apocalittico - mondo senza Moore).
Che li abbiate già, proprio perché avete letto pezzi simili a questo per anni, ed alla fine avete ceduto, e vi siete conformati a tutti gli altri nerd. In questo caso però giustamente. Bravi
Quindi passiamo oltre, e diciamo che a casa vostra non dovrebbe mancare per esempio:

1.  Il Lobo di Keith Giffen e Simon Bisley : L’ultimo Czarniano, Lobo Paramilitary Special –Sangue a Natale e Lobo è tornato – sono le tre straorindarie miniserie con le quali la DC comics rilanciò l’antieroe in seno alla L.E.G.I.O.N. Miniserie che ne decretarono il successo , trasformando il cacciatore di taglie intergalattico, in una autentica gallina dalle uova d’oro per la casa editrice.  Oltre a queste, io ci metterei anche Infanticidio di K. Giffen, in cui Lobo deve vedersela con la sua stessa prole bastarda, sublime miniserie che Giffen impreziosì con disegni decisamente spettacolosi e psichedelici, e trovate geniali tipo Lil’ Lobo, (o era Lil’ Bo?! ora non ricordo), delle strisce di tre vignette in fondo ad alcune tavole che facevano il verso ai Peanuts di Schultz (DC COMICS)

2. Il Corvo di James O’ Barr: il fumetto da cui è tratto il l’ultimo film di Brandon Lee, è opera dello statunitense James O’Barr che scrisse la miniserie in memoria della fidanzata uccisa in un incidente stradale da un automobilista ubriaco, per parte della trama fu ispirato dalla notizia dell’omicidio di una coppia di fidanzati, uccisi per il  furto di una anello da 20$. Il fumetto al contrario del film (che è poco più di un ridicolo beat’em up privo della poesia dell’opera cartacea), è, nonostante la violenza ed il cinismo di alcuni momenti, decisamente bello, particolarmente curato sulla prosa, ricca di citazioni della poesia decadentista, o della musica di gruppi rock, gran parte dei titoli iniziali dei capitoli per esempio, sono tratti dai testi delle canzoni degli Joy Division. The Crow fu tradotto almeno in una dozzina di lingue, vendette qualche milionata di copie e fu negli anni ’90 un’ icona per la comunità dark dell’epoca, nonchè l’opera di maggior successo sulla scena del fumetto underground, meritatamente anche e soprattutto per le tavole di O’Barr, che includono un delizioso e disordinato insieme di chine, matite ed inchiostri. (CALIBER COMICS)

3. Marshal Law di Pat Mills e Kevin O’ Neill: il papà del filone satira del genere supereroistico, di cui vi ho già abbondantemente parlato qui . (EPIC COMICS)

4. Lega degli straordinari gentlemen di Alan Moore e Kevin O’Neill : specie il secondo volume, in cui il gruppo di avventurieri creato da Moore ispirandosi ai maggiori personaggi della letteratura del tardo ottocento, se la vede con gli alieni de  La Guerra dei mondi. Sublime per i vari risvolti narrativi, per i riferimenti alla letteratura e per lo sviluppo del personaggio di Mr Hyde. (DC COMICS-WILDSTORM)

5. Al tempo di papà di Jiro Taniguchi: malinconico, ed autobiografico manga del maestro giapponese, in cui l’autore riscopre e rivaluta la figura paterna dopo la sua morte, attraverso i ricordi dei familiari. Un vero e proprio romanzo a fumetti, eccellentemente disegnato e stupendamente strappalacrime.
Questo tra l’altro è da tenere sul tavolino di fronte al divano per la famosa cena marpiona con la nerd, la manifesta sensibilità apre molte cosc……porte, porte volevo dire porte, giuro. (SHOGAKUKAN INC.)

6. The Ultimates l’intera run di Mark Millar e  B. Hitch: tra le migliori serie a fumetti degli ultimi dieci anni, per sceneggiatura, per la cura della psicologia dei personaggi,  per i dialoghi, per le tavole stupende e last but no least per il restyle più bello che vi sia mai capitato di leggere per Thor, trasformato in un leader del movimento di protesta no-global. (MARVEL COMICS)

7. Uncle Sam  di Steve Darnall e Alex Ross: gia vi vedo, i nerdacchioni che si sono spinti a leggere fino a qui sicuramente adesso stanno pensando:
“Ma Dai! Come maggiore opera dell’iperrealista del fumetto, Alex Ross, ha scelto Uncle Sam e non Venga il tuo regno o Marvels?”

Apriamo una parentesi, per quel che riguarda Marvels, direi che invece è una di quelle robe che potete evitare di avere, nonostante molti vi dicano di fiondarvi a comprarla. Nonostante questo fumetto, abbia inaugurato un nuovo genere narrativo, con un punto di vista dato da un narratore (in questo caso, il protagonista, Phil Sheldon)  esterno alle vicende, trovo che Marvels, oltre che imbarazzantemente lento, sia solo una masturbazione dedicata ai dinosauri del fumetto, una lettura per quelli che riescono a cogliere (e godono nel farlo) tutte le citazioni grafiche di cui l’opera è satura. Ma la soluzione narrativa può essere piacevole finchè ci sono citazioni da fare, già il secondo capitolo dell’opera è stato meno digeribile, infatti manco mi ricordo come si chiama, e lo stesso si dica per le due serie minori concepite con la stessa tecnica: Code of Honor di Dixon, in cui il narratore è un poliziotto in crisi e la miniserie The wonder years, in cui attraverso gli occhi della piccola Cindy assistiamo alla carriera e alla morte di Wonder Man anzi chiedo scusa  una delle morti di Wonder Man. (MARVEL COMICS)


Uncle Sam al contrario, è un rispettabile fumetto privo di gente con le mutande sopra i pantaloni, in cui attraverso la figura dello Zio Sam, il vero spirito degli Stati Uniti d’America, Darnall e Ross, denunciano il decadimento ed i maggiori errori della cultura americana.
In un impressionante cammino nella storia nera d’america, illustrato da un Alex Ross particolarmente pulito preciso ed ispirato, e narrata da un  Darnall con una prosa graffiante e di grande effetto che rapisce il lettore dalla prima all’ultima pagina. (DC COMICS-VERTGO)

8. Sin City- Un duro addio di Frank Miller: un’opera di Miller non poteva mancare tra le cose da avere in libreria,  e la scelta come per Alan Moore, non è facile, e ricade sul primo capito di Sin City per via dell’innovazione grafica  e della prosa eccellente, un fondamentale capitolo nel cammino dell’autore verso una maturità stilistica innegabile, nonchè una testimonianza della sua versatilità, Sin city è un ibrido, Noir, Hard Boiler, Dark  e Pulp fiction perfettamente fusi, raccontato attraverso tavole in bianco e nero dove la tecnica e la bravura dell’autore ci schiaffeggiano ad ogni pagina.
Tuttavia dalla libreria mi ammiccano anche Give Me Liberty, 300, ed il secondo capitolo di Sin city: Si può anche uccidere per lei, senza contare il suo DareDevil, acerbo ma avveniristico er gli anni di pubblicazione.
Ma una scelta bisogna pur farla se ho deciso di scrivere la mia personalissima Top Ten, e la storia di Marv è tra le più belle Miller abbia mai scritto. (DARK HORSE COMICS)

Da evitare invece, il resto della serie, preso il primo, e se volete il secondo capitolo, il resto dei fumett della città del peccato di Miller sono evitabilissimi, non perché siano brutti, (oddio forse alcuni si, tipo All’Inferno e Ritorno  è bruttissimo) ma perché sono una serializzazione di un successo, la volontà di spremere del succo da un limone che ha dato tutto alle prima limonate, la più buone. Come il Punitore di Garth Ennis, geniale agli inizi ma poi monotono. E già che stiamo parlando di Ennis…

9. Preacher di Garth Ennis e Steve Dillon: Il predicatore dell’autore scozzese, il prete col dono del verbo di Dio, con il potere cioè di far fare al prossimo qualsiasi cosa lui voglia è originale, è una ventata di aria fresca, è geniale, è dissacrante, è sboccato, è violento ma è bellissimo e qualsiasi edizione vogliate comprare, saranno soldi sempre ben spesi. (DC COMICS-VERTIGO)

10. Accidenti ed eccoci arrivati al numero dieci, e mi rendo conto di alcune cose, che questo pezzo mi ha preso la mano, che non vi ho ancora detto un sacco di titoli interessanti e a parte Marvels ed il seguito di Sin City, non vi ho messo in guardia dai pacchi che si nascondo dietro gli annunci “imperdibile” delle case editrici.
Come facciamo? Facciamo che con il numero dieci ve ne dico più d’uno e voi fate finta di niente.
E siccome non voglio chiedere altro alla vostra pazienza, facciamo che vi dico solo i titoli di quelli che mi sono piaciuti talmente tanto, che fosse per me li passerei tutti allo scanner e li posterei on line, per regalarveli, ma non per favorire la pirateria, perché semplicemente credo sia roba che non debba invecchiare sugli scaffali delle librerie o delle fumetterie senza avere la possibilità di emozionarvi. Un appassionato del fumetto credo che non possa augurasi niente di più brutto per un buon fumetto.

10. Il vento tra i salici l’adattamento del romanzo per bambini di K. Grahame dell’illustratore francese Michel Plessix.
10. All Star Superman di G. Morrison e  F. Quitley
10.Come conigli il delizioso, irriverente e satirico quadro del mondo gay di Ralph Koenig.
(Anche questo è da tavolino, leggere Koenig è sinonimo di emancipazione, e l’emancipazione paga sempre, e comunque che abbiate o meno la tipa da smutandare in casa,  l’omofobia è davvero una cosa da stronzi ottusi, quindi buttatevi su Koenig, autore premiatissimo tra l’altro, per un primo passo verso la guarigione.
10. The Yattering and Jack, una incantevole favoletta di natale dai toni horror di C. Barker adattata da Steve Niles ed illustrata dal geniale J. Bolton.
10. Monty la striscia comica di Jim Meddick vero elogio alla cultura nerd.

Basta, vi sitete  rotti lo sento, salutiamoci qui con qualche se lo conosci lo eviti o se volete con qualche strano eppure me ne parlavano un gran bene:
mi verrebe da dirvi di evitare tutta la produzione Marvel per quel che concerne i megaeventi susseguiti a Civil War: e cioè Secret Invasion, Assedio, World war Hulk e Fear It self, che non merita nemmeno il grassetto.
Polpettoni spacciati per primi tagli sapientemente pubblicizzati, anzi sono convinto che Secret Invasion e Fear It Self siano i fumetti in cui i teaser erano più belli del fumetto stesso.


 The Brightest Day di G. Johns, mega eventone della DC Comics confusionario e noioso, nato fondamentalmente per restituire ai lettori supereroi deceduti in passato, parentesi evitabilissima non solo da voi ma anche dagli autori stessi, visto che nemmeno un anno dopo si sono trovati ad azzerare di nuovo la continuity del cosmo DC con il famoso reboot.
L'ultima xenofoba, razzista fatica di Frank Miller, Holy Terror, un omaggio al cattivo gusto, graphic novel destinata al cavaliere oscuro, ma bocciata persino dalle alte sfere DC nonostante il curriculum dell'autore.
Gli Ultimates Avengers di Mark Millar, noiosi anche per il mercato blockbuster.
No basta ho scritto troppo!!
Baci ai pupi. 



















8 commenti:

  1. aggiungerei l'authority di ellis e hitch.
    inoltre, propongo qualche storia a caso dei primi 25 numeri di dylan dog. sono storie meritevoli e, anche se sentono un po' il tempo, sono una grande prova di fumetto italiano.

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  2. Grazie Martin...Davvero!!!
    Ciao Davide, come stai metal-man? Veramente avevo intenzione di infilarci anche il texone illustrato da Ortiz "La grande Rapina" ed un qualsiasi Dylan Dog a caso disegnato da Ambrosini, come "Inferni", "La scogliera degli spettri" o "Il lungo addio", ma non se sarei mai uscito!

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  3. Bell'articolo l'unica cosa su cui non sono d'accordo è il tuo giudizio su Marvels ma poi... SANDMAN!!!! Non l' hai nemmeno citato?!

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  4. E se non l'ho letto?! Che faccio me lo invento?

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  5. ciao gennaro, sono un po' stanco, se guardi il mio penultimo post sono in pieno atto del punk rock holiday, festival che è iniziato ieri a pochi chilometri da casa mia. e oggi ci ritorno, perchè ci sono tanti altri bei gruppi da vedere :D

    si, ci sono anche diversi tex che si possono mettere, io sono sempre stato fan delle storie sviluppate in canada oppure nelle zone di new orleans. mi piacciono molto quelle ambientazioni!

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  6. Ma ENIGMA di milligan e fegredo non lo nomina mai nessuno?!?

    è al livello di watchman... è questione di gusti decidere qual'è il migliore dei due.

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  7. Watchmen?! E adesso tocca rimediarlo...

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