Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.

Benvenuti nell'ennesimo posto del web, saturo di dissertazioni e soliloqui, commenti e suggerimenti sulla nona arte.
Perchè fondamentalmente, chi ama i fumetti, non ne hai mai abbastanza, e non solo di leggerli, ma nemmeno di pontificarci sopra.

I tag non bastano? Allora cerca qui


Fumettopenìa è dedicato a Fumettidicarta ed al suo papà Orlando, che dal 2009, non ha mai smesso di farmi credere che scrivessi bene! Anzi scusate, che scriverebbi bene. E se adesso migliorato, lo devo sicuramente ai suoi incessanti consigli.

venerdì 31 agosto 2012

Mark Gruenwald: l'uomo che venne dal futuro

Era avanti M.Gruenwald, tanto avanti.
Assunto alla Marvel come aiuto redattore scalò un bel pò di poltrone e scrivanie fino ad arrivare all'incarico di Redattore Esecutivo.
Era il Lord Protettore della Continuity Marvel, in pratica si occupava della linearità dell'universo Marvel, e sua fu l'idea dell' Official Handbook of Marvel Universe.
Se Brubaker vi ha tenuti incollati alle poltrone con la morte di Capitan America, qualche tempo fa lo dovete anche a lui, infatti Gruenwald, creò Crossbones, ai tempi in cui curò la serie di testa alata.
Ma Gruenwald è stato anacronistico per altri motivi, due a mio parere: Squadron Supreme e D.P.7.
Squadron Supreme fu una miniserie di 12 numeri apparsa in Italia in appendice agli albi di Iron Man (Ed. Play Press).
In questa miniserie Gruenwald anticipò di parecchi lustri, i suoi colleghi del futuro come Mark Waid -Venga il tuo regno-  o J.M. Straczynski - Rising Stars- .
In particolare, credo che l'intera opera di Waid, disegnata dall'iperrealista del fumetto  Alex Ross, debba la sua ragion d'essere, il suo incipit allo Squadrone Supremo di Gruenwald,  ed ara il1985.

Cosa succederebbe se un gruppo di persone dotate di superpoteri decidessero di prendere il controllo del mondo al fine da migliorarlo?
Eh si, siamo sempre li a menarcelo con Alan Moore, però pure Gruenwald non scherza, ed oggi visto che li stavo sfogliando e rileggendo disordinatamente mi è venita proprio venuta voglia di parlarvi, (chiaramente a chi non ne ha mai sentito parlare) dei D.P.7

Il New Universe.

Stiamo sempre a lamentarci, o a criticare quelli della DC comics, del macello di continuity dell' universo di Superman e co; che non è mai stato davvero ordinato e lineare, nemmeno dopo Crisis on Infinite Earths.  Eppure anche la Marvel ne ha generati di universi che poi hanno fatto una brutta fine, scheletri in un armadio cosmico.
Diciamo che l'universo Ultimate è il frutto di svariati tentativi,  l'ultimo fortunato esperimento dopo una serie di fallmenti, scheletri rinchiusi in un armadio cosmico come il Marvel 2099 ed appunto il New Universe.
L'idea iniziale del N.U. non era affatto male, si concepì un mondo staccato dalla continuity della Terra 616, un mondo senza supereroi, molto più realistico, in cui un giorno un'apparente tempesta di raggi cosmici chiamata poi dagli studiosi,  "Evento bianco", generò una moltitudine su superesseri, i cosiddetti "paranormali".
La nuova collana si rivelò un mezzo fallimento, delle otto serie che componevano l'iniziativa solo 3 arrivarono ai due anni e mezzo di vita, DP7, Justice e PSI Force (inedite in italia). C'era poi Starbrand, di Shooter e Romita Jr, la serie principale, dove venivano spiegate le origini dell'evento bianco e di quello nero che distrusse Pittsburgh, apparsa in italia in maniera abbastanza caotica sulle pagine di Star Magazine.

7 fuggiaschi in cerca di pace.

DP-7, che è l'acronimo di Displaced Paranormals 7, è stata la serie più rappresentativa e conosciuta del New Universe.
Nei suoi 32 albi di vita Gruenwald, introdusse il concetto avverinistico di superessere senza calzamaglia qualche decennio, più d'uno in verita, prima della serie televisiva di Tim Kring, Heroes.
Ma la serie è godibilissima tuttora, per il lavoro dell'autore sulle psicologie dei personaggi, per la perfetta, sublime umanizzazione del superessere, già vista sulle pagine di Squadron Supreme e di Quasar, qui però realizzata al meglio in quanto, Gruenwald è libero dagli obblighi delle calzamaglie.

Gossip da NERD.

Tanto per avvalorare la tesi del suo indiscutibile lavoro anacornistico:  è il 1985 e Mark Gruenwald decide di tormentare il personaggio dello Squadrone Supremo, Nuke, ipotizzando che i suoi poteri radioattivi portano chi gli sta vicino ad ammalarsi di cancro, Alan Moore più tardi avrebbe usato qyesta cosa come risvolto narrativo per il personaggio del Dr. Manhattan, in Watchmen, e Tim Kring nel 2006, avrebbe fatto patire lo stesso destino al suo Uomo Radioattivo, Ted Sprague, nella prima stagione di Heroes. 


I 7 paranormali che condivideranno tante avventure sono:
Dave
Charlotte
Stephanie
Jeff 
Dennis
  1. Randy O'Brien - medico, per molti aspetti il leader del gruppo, scopre di essere il custode di entità nere, (all'inizio pensava fosse una sola) che hanno la sua silhouette, questi anticorpi, come li chiama  lui stesso, sono in grado di volare e di variare la propria densità corporea, ed hanno una propria mente e coscienza, e tutte le volte che ritornano nel corpo ospite gli trasmettono i propri ricordi.
  2. Dave Landers - un pavido operario che dopo l'evento bianco, vede aumentare spropositatamente il suo corpo, diventando di fatto il forzuto del gruppo. Gruenwald, curerà particolarmente il personaggio di Dave, rendendolo una sorte di leone del mago di Oz, grosso forte e fifone.
  3. Lenore Fenzl -  la sessantaseienne,  insegnante di latino, è dotata di un potere alquanto singolare, il suo corpo, che è costretta a coprire con abiti pesanti, emana una luce capace di addormentare chi è esposto alla sua bio-luminescenza, nel corso della serie il personaggio fu arricchito di interessanti caratteristiche, Lenore ogni volta che adoperava il suo potere sul prossimo ne assorbiva enerigia vitale, questo fece di lei una sorta di vampira che si isolò dal resto del gruppo. Verso la fine della serie, la vecchietta,  era ringiovanita fino a diventare un agile agente della CIA.  
  4. Charlotte Beck - Eternamente innamorata di Randy, (che la rifiuterà per via del colore della sua pelle) è una ballerina che è in grado di controllare l'attrito delle superfici intorno a lei, grazie a questo potere può scivolare, aderire alle pareti o alle cose che la circondano.
  5. Stephanie Harringotn - l'amore platonico di Dave Landers, madre di famiglia e sposata con uno stronzo assoluto, che gli vieta di vedere i figli finchè non sarà guarita, è in grado di accellerare i processi di guarigione di un corpo, o energizzarli, capacità questa che le dona una discreta super-forza.
  6. Jeffrey Walters - il Flash del New Universe. L'ex direttore di  un fast food, scopre dopo l'envento bianco di non riuscire a stare fermo, letteralmente. Il suo metabolismo accellerato gli permette di correre fino a 250 km/h, ma per farlo deve alimentarsi cosantemente per evitare pericolosi cali glicemici, anche in questo caso Gruenwald si rivelò tremendamente avanti rispetto ai suoi contemporanei, prima che qualche autore abbia questa idea per il Flash della Dc comics, dobbiamo aspettare la serie di Waid-Guice sulla seconda incarnazione del velocista scarlatto, Wally West, molti anni dopo.
  7. Randy
    Lenore
  8. Dennis Cuzinsky - il quindicenne Scuzz, è suo malgrado in grado di secernere dal proprio corpo una sostanza altamente corrosiva, memorabile l'episodio in cui, dà inizio ad una violenta rissa con dei motociclisti perchè realizza che non potrà mai avere una ragazza senza ustionarla.
La bellezza della serie 'stà appunto nella fine caratterizzazione dei personaggi, e non solo, anche l' inusuale varietà di situazioni ed avventure che nel corso della storia i sette paranormali si ritroverrano ad affrontare, rendono DP7 una lettura tutt'altro che noiosa.
Come doversi difendere dalla stessa Clinica per le Ricerche sul Paranormale, nella quale sono ospiti, il cui direttore Voigt, ha in mente di usare i paranormali per arrivare al potere, l'inevitabile fuga, ed il periodo passato on the road, nel tentativo di seminare gli sgherri della clinica, è deliziosamente ben strutturato, Gruenwald ad ogni episodio si focalizza sui vari personaggi scolpendone  la personalità, con una dovizia impressionante per essere un fumetto tanto vecchio, con altre priorità, ed  indirizzato un differente bacino d'utenza, sicuramente meno esigente di quello che potrebbe essere quello degli anni 2000.
Ritornati in clinica e sconfitto ill malvagio direttore Gruenwald ci introduce ad una parentesi in cui i personaggi tenteranno, coadiuvati dal personale medico, paramedico e gli altri paranormali, una difficoltosa convivenza, all'interno della stessa clinica che li voleva  trasformare in un esercito. Privi degli inibitori mentali di Voigt ed i suoi alleati, però la convivenza si rivelerà estremamente pericolosa e violenta, trasformando i gruppi di terapie in varie bande che si combatteranno all'interno della struttura.
La cura con cui Gruenwald scrive la sceneggiatura del fumetto è lodevole, lontanissimi dai risoluti eroi in calzamaglia, i personaggi di DP7, sono dominati dalle paure, dall'incertezze e dalle passioni del genere umano, e tutti chi più chi meno odiano il loro stato paranormale che li ha stappati alla loro quotidinanità.
I dialoghi, mai scontati e votati al più plausibile realismo sono un altro punto forte di questa serie così sottovalutata.
Alle matite per l' intero ciclo, troviamo un sobrio Paul Ryan, che cresce con la serie, il suo tratto infatti, nel corso dei numeri diventa più plastico e fluido tavola dopo tavola, persino l'impostazione di queste ultime cambia: ad un certo il disegnatore rinuncia alle griglie classiche, ed opta per tavole più dinamiche, prive degli spazi bianchi divisori.


Insomma Displaced Paranormals 7, è una vecchia gloria del passato, degna di attenzioni, che non deve temere il confronto con altri colossi, che a mio parere dovrebbe essere  quanto meno letta.
In Italia fu pubblicata  dalla Play Press, ma dubito potrà mai godere di una ristampa.
In compenso gli albi Play, non sono nè eccessivamente introvabili nè eccessivamente cari, la serie ebbe una testata tutta sua, spillati di 1800 lire che durò fino al numero 16, per poi trasferirisi in appendice al Namor the Sub-Mariner  di J. Byrne sull'omonimo brossurato da 64 pagine dal numero 2 al numero 20, in più l'annual, delizioso in cui si narrano le origini dei 7 paranormali, apparve in appendice al mensile Iron Man nei numeri dal 6 al 10.
Quindi la serie con qualche sforzo è reperibile nella la sua interezza ad eccezione credo delle miniserie risolutive dell'intero New Universe: The Pitt , The Draft,  e The War, delle quali sono quasi certo che anche se programmate, rimasero inedite, ma potrei anche sbagliarmi.
I 32 numeri che comunque compongono la collana, furono tutti pubblicati  in Italia e sono reperibilissimi anche alle fiere, e valgono la spesa nella maniera più assoluta.
Baci ai pupi.

Nessun commento:

Posta un commento