Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.

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giovedì 26 luglio 2012

Major Bummer

Oscurati dall' ombra dei colossi del fumetto, come V for Vendetta, Watchmen, etc etc,
vive un intero popolo di fumetti minori, che come gli Ignavi per Dante e Virgilio nell'anti-inferno, sono per lo più ignorati  durante il loro passaggio nella competitiva e arida terra dell' editoria di settore.



Uno di questi è stato "Major Bummer".
Miniserie pubblicata mensilmente per la prima volta in America dalla DC Comics nel 1997, che purtroppo però non ebbe il seguito sperato, e chiuse con uno spettacoloso fantascientifico epilogo col numero 15.
In Italia, Major Bummer apparve ribattezzata "Lo Skatzato" sul mensile Play Press dedicato a Lobo, tra l'agosto del 1998 al settembre del 1999.
In effetti la traduzione non è proprio fedele all'originale, e nemmeno gli rende il giusto decoro, tecnicamente "Major Bummer" andrebbe tradotto come " il più grande fannullone", ma all'epoca, senza offenderer la suscettibilità di nessuno, i redazionali e le traduzioni della rivista, erano decisamente scadenti, saturi di ridicoli neologismi come "katz", "strakatz", "sfrakatz", sparsi un pò qui e un pò lì nei negli articoli e nei baloon.
A dirla tutta, per quel che concerne l'edizione italiana, gli editoriali sembravano, per l'impostazione in cui erano stilati, rivolti a quella classe di giovani lettori di fumetti, nerd-metallari-perennemente arrabbiati con l'istituzione in generale.
Gli autori della squisita miniserie, sono J.Arcudi e D. Mahnke, famosi in tandem, la loro opera maggiore: The Mask.
Presi singolarmente invece, lo scrittore Arcudi tra le altre cose ha anche scritto una carinissima miniserie per il ritorno della Doom Patrol, deliziosamente illustrata da Tan Eng Huat. Il secondo invece è da un gran bel pò di tempo il disegnatore di Green Lantern con i testi di G. Jhons, a mio parere la miglior serie a fumetti pubblicata in italia da due anni a questa parte.
Ora però torniamo al fannullone:
Zinnac e Yoof sono due alieni studenti di chissà quale college galattico, il primo smilzo intelligente e smaliziato, il secondo tondo e tonto in egual misura, ricordano un pò Gianni e Pinotto per i siparietti che regalano di tanto in tanto, decidono per il loro diploma di presentare uno studio sul concetto di super-eroe nella cultura terrestre.

Necessarie Precisazioni.

Intanto il mondo in cui vivono Lou e i suoi comprimari, tanto per essere precisi è un mondo come il nostro, cioè privo di supereroi, superpoteri e calzamaglie in spandex, un pò come il fallimentare (ma carinissimo) New Universe della Marvel di qualche decennio prima.

(Aperta Parentesi).

-In un altro contesto sarebbe interessante notare come per quel che riguarda il concetto di super-essere senza calzamaglia, certi autori siano stati decisamente anacronistici e purtroppo poco apprezzati  in passato, vedi appunto Major Bummer di Arcudi o i DP7 di Gruenwald. Mentre ora sembra sia una particolarità richiesta per assicurare il successo dei nuovi characters, vedi Authority, il nuovo Superman di Morrison,  il serial televisivo Heroes di Tim Kring, o ancora il nuovo Superboy, che gira in jeans e magliettina nera aderente-

Per la tesi i due alieni si servono di moduli detti S.E.M (Sviluppo Esrtemo Modulare), questi congegni, una volta vicini ad un essere vivente, aderiscono al suo cuore, passando atteaverso il cavo orale, favorendo lo sviluppo di superpoteri nell'organismo ospite. Una volta selezionato un gruppo di individui idonei, i due laureandi spediscono i SEM per posta e osservano gli sviluppi.
Solo che per colpa di un banale errore di omonimia, il SEM indirizzato al giovane avvocato di colore, un uomo di sani principi particolarmente impegnato nella politica della città, Martin Louis, viene recapitato per sbaglio ad un certo Lou Martin, giovane fannullone che passa le giornate saltando  dormendo e giocando ai videogiochi.
Lo skatzato, di cui sopra, nel giro di una notte si ritrova di parecchie taglie più grosso e di parecchie sinapsi più intelligente, ma il bello del personaggio è che non ne fa una piega, scrolla le spalle e tenta di proseguire la sua vita semplice.
Dico "tenta", perchè in realtà i vari SEM oltre a donare superpoteri, tendono ad influenzare gli eventi vicini all' essere che posseggono, in poche parole i SEM non si limitano a potenziare gli umani, ma sono dei veri e propri catalizzatori e calamite per guai
Così il povero Lou, si ritrova suo malgrado arruolato in uno strampalato supergruppo formato da altri, altrettanto pittoreschi personaggi: così insieme ad una dolce vecchina col dono della preveggenza e l'alzheimer che si perde di continuo nei suoi ricordi, un ragazzino col dono di aderire alle pareti che ricorda Peter Parker per il suo senso di responsabilità, una avvenente ragazzina di colore col dono del volo, ed un fricchettone hippie abbastanza detestabile col potere dell' urlo sonico alla Banshee, il nostro riluttante eroe dovrà vedersela con una banda di teppistelli potenziati dai S.E.M., alieni provenienti dal futuro votati a sconvolgere il continuum spazio temporale, nemici da dimensioni parallele tipo il Tyrannosaurus Reich: un tirannosauro intelligente nazista, che spunta da una realtà alternativa, e persino dalla corte spietata della sua vicina eccitata dal suo vistoso cambiamento.
Arcudi, sfoggia un invidiabile talento per l'ntrattenimento a fumetti, confezionando in appena 15 numeri, una satira dissacrante che divora e digerisce il concetto di Super-eroe, e che emerge tutta grazie al personaggio unico di Lou, un lettering pungente e geniale (nonostante la dozzinale traduzione riducesse a volte i dialoghi a conversazioni tra bulli di Tor Pignattara), ma soprattutto situazioni godibili ed inverosimili, pompate da elementi di sci-fi estremo (futuri alternativi, dimensioni parallele paradossi temporali) e zuffe tipiche del fumetto in calzamaglia. 
Il tutto illustrato con maestria dal maestro Doug Mahnke, capace di riversare al meglio su carta, attraverso il suo tratto pulito, ipertrofico e sempre attento alle espressioni, ogni singola idea dello scrittore, esilarante la storia in cui il tempo esplode e schegge di passato investono il presente deformandolo.
Major Bummer è sicuramente una piccola perla, poco caldeggiata e poco sponsorizzata, che sta ingiustamente ammuffendo sugli scaffali della vostra fumetteria di fiducia per il semplice fatto di essere stata pubblicata sul peggior mensile Play Press dell'epoca.
Il consiglio è di organizzare una ricerca dei numeri  di Lobo, per la precisione dal numero doppio estivo 12-13 del 1998 fino al numero 28 del dicembre 1999, e godersi una delle poche meglio riuscite satire del fumetto supereroistico.
Forse giusto la superprostituta di Ennis-Conner-Palmiotti, PRO, può sperare di divertire così, ma Major Bummer, è meno smaliziato, meno scatologico, meno volgare e tremendamente più genuino ed esilarante.
Baci ai pupi.












Cardillo Gennaro

2 commenti:

  1. Authority la calzamaglia la porta eccome!!! per la precisione la portano
    Swift, Apollo e Midnighter (con il cappottone di pelle sopra)

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