Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.

Benvenuti nell'ennesimo posto del web, saturo di dissertazioni e soliloqui, commenti e suggerimenti sulla nona arte.
Perchè fondamentalmente, chi ama i fumetti, non ne hai mai abbastanza, e non solo di leggerli, ma nemmeno di pontificarci sopra.

I tag non bastano? Allora cerca qui


Fumettopenìa è dedicato a Fumettidicarta ed al suo papà Orlando, che dal 2009, non ha mai smesso di farmi credere che scrivessi bene! Anzi scusate, che scriverebbi bene. E se adesso migliorato, lo devo sicuramente ai suoi incessanti consigli.

lunedì 22 luglio 2013

L'urlo di chen terrorizza i Navigli



Long Wei di diego Cajelli e Luca Genovese  - Bonellide dell' Editoriale Aurea, che detto così fa brutto lo so, ma rende l'idea, brossurato in bianco nero su carta velina  2,90€
State per partire per il mare? Se siete fortunati, la distribuzione ha lasciato un pò molto a desiderare, ma come dicevo se siete fortuinati,  potreste anche trovare in edicola questo nuovo mensile dell' Ed. Aurea, non occupa molto spazio e non pesa nemmeno tanto, sembra sia stampato su carta velina.
L'Aurea sembra impermeabile alle critiche che gli muovono i lettori, e continua imperterrita per la sua strada, il nuovo mensile si chiama Long Wei, ed è nuovo appena uscito, non fatevi trarre in inganno dal giallognolo itterico delle pagine, non ho ben capito se sia una cosa voluta, che aumenti l'effetto "so 70'ies" dell'opera. O sia perchè la carta è effettivamente scadente. comunque se lo è letto Dario, e qui di seguito vi lascio alla sua opinione, nel frattempo in bocca al lupo ai due autori...
Finalmente Long Wei. Dopo una discreta attesa sono riuscito anche io a leggere il primo numero di quello che prometteva essere un piccolo caso editoriale. Come confermato anche dallo scrittore Diego Cajelli, l'hype intorno all'uscita di questo nuovo prodotto italiano è cresciuta a dismisura fino a rendere l'esordio di Long Wei uno dei più attesi nel panorama fumettistico nostrano.


A creare attesa probabilmente un mix di fattori. Innanzitutto l'ambientazione milanese della vicenda che come protagonista presenta un immigrato cinese esperto di arti marziali. Le recenti pagine della cronaca milanese rendevano lo scenario di estrema attualità, un tocco di campanilismo e le aspettative salivano ancora. E' indubbio inoltre che il nome di Roberto Recchioni a seguire il progetto, forte delle passate esperienze, ha contribuito a solleticare la curiosità dei lettori.

And last but not least il solido team creativo formato da Diego Cajelli e Luca Genovese già visti entrambi su diverse pubblicazioni italiane, tra le altre collaborazioni per Sergio Bonelli Editore e sul John Doe ideato da Bartoli e dallo stesso Recchioni.

Insomma, la curiosità c'era. Fin da subito è chiara, per chi un minimo lo conosce, l'influenza delle passioni di Recchioni sull'intero lavoro. Passioni e tematiche che sono quasi sicuro siano le stesse dello scrittore Diego Cajelli: stralci di ambientazione giapponese, samurai, spade e scontri. Long Wei è un ragazzo giovane che ha studiato le arti marziali in maniera profonda nella speranza di diventare un attore di spicco dell'industria cinematografica cinese. Nella Chinatown milanese lo Zio Tony gestisce insieme ai due figli Chen e Maria un ristorante che stenta a decollare. Per fare il salto di qualità Zio Tony si indebiterà con gente pericolosa e priva di scrupoli. Per porre rimedio alla difficile situazione, dalla Cina arriverà proprio Long Wei, figlio di un cugino dello Zio Tony. E l'urlo di Long Wei terrorizzerà l'occidente.

Ed ecco come wikipedia riassume l'inizio della trama de L'urlo di Chen terrorizza anche l'occidente, uno dei film più famosi con protagonista il grande Bruce Lee:

Tang parte da Hong Kong per Roma per aiutare uno zio di famiglia, la cui nipote Chen Ching Hua ha aperto un ristorante insieme ad alcuni amici e al cugino Wang, il cuoco. Il ristorante suscita l'interesse della mafia locale, che intende trasformarlo in un'attività illecita. Non riuscendo a convincere i proprietari a vendere, i malavitosi cercano di intimidirli, ma Tang riesce a sconfiggerli facilmente.

Il succo è questo: un palese omaggio ai film d'arti marziali dove l'eroe solitario grazie alla sua tecnica nelle arti marziali affronta e ridimensiona i farabutti di turno. Possiamo liquidare il tutto così, con queste due parole? Più o meno sì, non c'è molto altro.

Però... perché c'è anche un però...


Però c'è da dire che la lettura di Long Wei risulta parecchio divertente. L'impressione è quella di star leggendo cose già viste (più che già lette) non di meno la storia ha un respiro da B-movie o da telefilm di epoche passate, di quelli che ti prendono nonostante non offrano grandi novità. Entrando in contraddizione possiamo però dire che la novità è proprio questa: nonostante il plot sia risaputo un'operazione del genere mancava al settore del fumetto italiano da edicola e così l'esordio di Long Wei risulta essere comunque una boccata d'aria fresca.

Una lettura rapida, divertente, disimpegnata e citazionista. Se sguazzate nel genere e nella cultura pop di tutti i tipi non potete farvi scappare questo albo. Più o meno dovreste aver capito cosa ci troverete dentro. Al momento la scelta di ambientare la storia a Milano non è così caratterizzante, a parte qualche accenno topografico Milano o Napoli non avrebbe fatto differenza.

Funzionali i disegni di Genovese che rende a dovere ambientazioni e scene di lotta curando nella giusta maniera il dinamismo che un plot del genere impone.

Nessun commento:

Posta un commento