Ed eccoci in chiusura, un altro anno di letture ci ha dato
le spalle e si allontana in dissolvenza.
Quanta roba ho letto quest’anno?
Sicuramente molta di più di quanta ve ne abbia parlato qui
sul blog,e voi sicuramente molta più di me.
Per me il 2014 è stato fondamentalmente un anno di recuperi,
privo delle spese di casa mi sono buttato alla ricerca di vecchi albi e volumi
che per un motivo o per un altro, leggasi lire
o euro, mi sono perso, ed ecco che
con una calma ascetica nel 2014 ho finalmente recuperato tutti gli X-men di Chris Claremont e l’Uomo
Ragno Classic almeno fino alla morte
di Gwen Stacy, più una moltitudine di volumi, come il Deathlok di Buckler, o
come From Hell di Moore, che posso dire senza moltissimi dubbi, è la cosa più
bella che io abbia letto in questi 365 giorni.
Tenetela da conto quest’affermazione, perché se metto sul
podio un’opera così complessa, con passaggi un tantino ostici, la mia lista di
editori e testate meritevoli di una menzione avute tra le mani in questo
disastroso anno, non può essere che diciamo un attimo, per così dire, di
nicchia. E sti cazzi… se non siete d’accordo.
Cominciamo con l’editore, anzi gli editori dell’anno: l’Editoriale Cosmo e la Mondadori, i primi hanno continuato a
pubblicare materiale di qualità ed interessante a costi contenuti, permettendo
ai comuni mortali di poter leggere opere e storie che in altre edizioni
sarebbero probabilmente finite per essere tagliate per motivi di budget.
Quindi grazie alla Cosmo
per ottimi titoli, come il claustrofobico Snowpiercer,
la continuazione del western più lisergico del mondo, Bouncer, giunto al 4 volumetto proprio questo mese, grazie per
averci potuto far leggere piccoli gioielli, alla modica cifra di 5€ o giu di
lì, come Winterworld, il fumetto
storico de I 10, sulla serie Rossa,
stessa serie che ha ospitato le gesta del bucaniere pellerossa noto come Black Crow. Senza considerare i loro
sforzi di pubblicare materiale a colori, tra tutti è il caso di ricordare, il bellissimo Juan Solo e Fabian Gray Five Ghost, inedito della Image, pubblicato sulla collana
Almanacco, del quale speriamo vivamente di vedere un seguito. L’altro
protagonista sul palco delle pubblicazioni fumettistiche quest’anno è stata
sicuramente la Mondadori Comics, per la collana Fantastica, sono state spese tantissime parole lusinghiere, per la qualità dei volumi anche,
Santuario di Dorison e Bec, resta a
mio parere una delle letture più coinvolgenti dell’anno appena finito, e sento
un gran parlare bene anche di Prometheo
e la raccolta integrale dell’opera di Berardi & Milazzo Ken Parker. Ristampata quest’anno in
degni volumi. I filocinesi col cane nel logo si assicurano la menzione per via
del bellissimo secondo spin off di Nemo,
di Moore e O’Neill, Le rose di Berlino
è solo l’ennesimo capitolo della saga della Lega degli Straordinari Gentlemen
che spero non vi siate persi, per il resto non seguendo la BAO, devo fidarmi dei commenti di amici
e conoscenti che parlano ancora un gran bene ancora di Saga, nonostante la ridicola edizione.
Panini e Lion, colpevoli di avere un contratto di licenza di
materiale decisamente scadente,si salvano in corner per due recuperi di
altissimo livello. Gli emiliani sono gli editori della testata dell’anno, parlo
ovviamente di Miracleman. La
ristampa integrale dell’opera decostruttivista di Alan Moore che ha rivoluzionato il fumetto in calzamaglia negli
anni ’80, tornata disponibile dopo una estenuante battaglia legale, di cui vi
ho parlato almeno un paio di volte qui sul blog.
Il titolo di miglior iniziativa editoriale va a questa
testata. Rimarcare che non è farina del sacco della Panini, ma è una fedele
traduzione dell’edizione americana, storie in appendice comprese, è un inutile
constatazione, ormai lo sanno anche i muri che i licenziatari di Marvel e DC,
hanno una potere decisionale pari a zero. La caotica Lion, che non riesce a trovare una disciplina editoriale merita la
menzione di tre recuperi/ristampe, Scalped
di Jason Aaron, The Invisibles di Grant Morrison e, per chi è riuscito a metterci le mani sopra, il
cofanetto di Blackest Night,
annunciato a più riprese varie volte e rimasto un utopia di pochi fortunati. Che
resta nonostante sia stato seguito da una moltitudine di maxieventi, la migliore
saga corale degli ultimi anni.
Sul Now e sul New, è inutile che mi pronunci, dopo piccoli
assaggi mi sono convinto a defenestrare il tutto, senza il minimo pentimento e
credo si tornerà in quei lidi solo con l’arrivo del Multiversity di Grant Morrison. In casa Panini sarebbe il caso
ricordare il primo Cartonato dedicato al Thor
God of Thunder di Aaron e Ribic, una
pubblicazione decisamente di classe, ad un costo dignitosamente contenuto, per
una testata che forse era la più appetibile di tutta la decantata rivoluzione
in casa Marvel.
Parlando di rivoluzioni, sul versante italiano, è stato che
io lo voglia o meno, l’anno di Orfani, partita nella campagna promozionale
iniziale come una serie avveniristica per il mercato italiano, si è rivelata un
noioso flop, satura di deja-vu travestite da citazioni. Tanto che dopo i primi
dati seri di vendita, dignitosi comunque, in un mercato così denso di
pubblicazioni, lo stesso autore si è visto costretto a ridimensionare l’iniziativa
da gettaponte, per un nuovo modo di fare fumetto in italia, a timida serie di
sicuro e solo intrattenimento.
Ma Recchioni è un
fenomeno tutto italiano, iperattivo in rete, ormai coltiva con le stesse
attenzioni goupies ed haters, tanto che acquistare un suo fumetto sembra sia il
prezzo da pagare per rapportarcisi on line, E’ il papà credo di un modo di fare
più unico che raro: in pratica chi lo apprezza, ama a prescindere i suoi lavori,
nonostante venda tanto fumo e poco arrosto, chi lo odia invece, non riesce a
smettere di leggerlo, solo per
compiacersi in improbabili e sterili critiche da postare qui e la in rete.
Personalmente Orfani mi ha fatto sbadigliare dal primo
numero, numero oltre il quale non sono andato, come mi hanno fatto sbadigliare
la miriade di annunci sulla presunta rivoluzione di Dylan Dog, ridotta per ora,
ad uno smartphone, un sessuomane che ricorda troppo Costantine ed il
pensionamento di un certo Sherlock Bloch. Una burla della quale l’autore romano,
dopo le prime avvisaglie di critiche, ha provveduto in fretta a sbolognarne la
paternità ad altri, dichiarando sui svariati social, Badoo e Meetic compresi,
che non è stata un’ idea sua.
Ma alla fine confesso che mi sono più simpatiche le groupies
che gli haters, mai capito chi compra roba che non apprezza.
Tornando seri, una menzione meritano anche quei furbacchioni
della Zombie-press, scusate volevo dire della Salda Press, è che il loro catalogo è così decomposto che faccio fatica
a trovare differenze tra le loro pubblicazioni, tra le nuove proposte, a me, è
particolarmente piaciuto il primo tomo di Manifest
Destiny di Dingess, Roberts e Gieni. Un delizioso Avventure-Horror che
promette qualche appetibile sorpresina.
Ho dimenticato qualcosa? Beh in casa Rw-Lion dopo qualche anno si è finalmente giunti alla pubblicazione
del materiale inedito della strepitosa Justice
League di Giffen e De Matteis.
Per il resto direi di aver messo davvero tutto. Per il 2015
cosa ci aspetta?
Così ad orecchio, - mentre
vi scrivo tento di capire per quale arcano motivo Facebook mi abbia chiuso la
pagina del profilo del blog, e me l’ha riconvertita in una pagina merdosissima
- direi che vale la pena ricordare: il
nuovo capitolo di Nemo, stavolta alle prese con i misteri della impenetrabile
giungla sud americana, gli annunci della RW di pubblicare in formato bonellide le
avventure di J. Costantine, la ristampa
dello Swamp Thing di Alan Moore, il già citato Multiversity di Grant Morrison,
c’è altro di valido? La ristampa di Asterix? Basta no voglio tediarvi oltre. Se
ho dimenticato qualcosa sapete dove trovarmi!
A proposito del trovarmi,
per quelli tra voi che erano in contatto con me anche tramite facciadimerdabook, sappiate che adesso
dovrei risultare nella lista di pagine a cui avete dato il like…evvabbè
chiudiamo l’anno alla grande.
Cercherò di smanettare così da rendere la bacheca della
pagina ancora un posto di piacevoli scambi di battute e proficue discussioni.
Baci ai pupi e buon anno.
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