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giovedì 27 dicembre 2012

Hanno ucciso l' Uomo Ragno, di nuovo

Ok il pezzo doveva essere sullo speciale natalizio dedicato a Lanterna Verde, o meglio all' Agente Arancio, Larfleeze.
Invece Natale è passato e di questo albo, negli RW POINT della capitale, non v'è alcuna traccia.
Meglio ancora, il pezzo doveva essere una nerdata assoluta, in cui confrontavamo i due adattamenti del famoso A Christmas Carol di Dickens, visto che oggi in edicola in allegato al Corriere della Sera, comincia una nuova antologica chiamata I classici della letteratura Disney. E di cui il  primo numero uscito stamattina come annunciato al promozionale prezzo di1€,  raccoglieva appunto un adattamento a fumetti del famoso romanzo dello scrittore inglese.
Un VerSus. (che van tanto di moda ultimamente) tra due grandi avari del mondo del fumetto: il famoso Paperon dè Paperoni ed il detentore della luce arancio Larfleeze.
Niente di tutto ciò, Larfleeze nei famosi e costosi (a sentire i titolari delle fumetterie) RW Point, non si è fatto vedere, e pensate che era stato dato per disponibile nientemeno che dal 21 dicembre scorso, stando a quanto postavano sulla pagina facebook della RW.
Vabbè non fa niente, parliamo d'altro. Non vediamo sempre il bicchiere mezzo vuoto.
Qualche giorno fa leggendo qui e la mi è saltata all'occhio, che Dan Slott, attuale scrittore della serie di Spiderman, ha ricevuto serie minacce per la sua incolumità, per aver portato alla morte di Peter Parker (Terra 616).
Eh si, bam l'ho detto, 'sto mese muore anche Spiderman, ed anche quest' ennesima morte è annunciata come un evento unico, irripetibile, scioccante, insomma la solita solfa che ci siamo dovuti sorbire qualche tempo fa, quando Hickman aveva accoppato (per sempre diceva) la Torcia Umana dei Fantastici Quattro, o prima ancora quando i teaser, esche per i soliti tordi, annunciarono la dipartita del buon vecchio Capitan America.
Steve Rogers è tornato, in una maniera che lasciam perdere che è meglio.
J. Storm anche, perciò non vedo il motivo per accanirsi contro il povero Dan Slott.
Solo  perchè si è concesso il suo piccolo omicidio?
Incuriosito dal fatto che ne parlavano persino i TG nazionali italiani, con il solito servizio orripilante e raffazzonato, mi sono andato a documentare ed ho visionato questo fantomatico fenomenale ultimo numero (#700) della sotrica e longeva collana The Amazing Spiderman, serie che io personalmente non leggo dai tempi della Star Comics, e che sembra in casa Marvel attualmente, sia una delle serie più detestata dai lettori, almeno qui da noi.
Ed effettivamente, qualche motivo, i Marvel Zombie per essere arrabbiati, ce l'hanno.
Non tanto per la morte, che tanto come sempre sarà una cosa momentanea, d'altronde come potrebbe mamma Disney, mandare in pensione una delle galline dalle uova d'oro, nel palco personaggi Marvel?
Quanto per come Slott lascia morire il povero Peter Parker.
Per i lettori di Spidey italiani, vi consiglio di fermarvi a questo punto del pezzo, le prossime righe saranno sature di spoiler.
Per quelli che non seguono le gesta di Peter Parker sui mensili Panini, o che comunque non sono spaventati dalle anticipazioni, possono proseguire la lettura.
Alla Marvel ultimamente hanno un' idea davvero contorta dei concetti di godibilità, e novità, ed Amazing Spiderman 700 sembra lo specchio di un pauroso calo di contenuti e qualità.

Freaky Friday.

Ad alcuni queste due parole potranno non dire assolutamente nulla, ma a Slott hanno portato sicuramente l'ispirazione per scrivere gli ultimi numeri dell' Uomo Ragno.
Freaky Friday è un romanzo per ragazzi del 1972, che ha goduto di svariati adattamenti cinematografici, l'ultimo dei quali risale al 2003, con la bella Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan, in Italia per dovere di cronaca fu ribattezzato "Quel pazzo venerdì".
In pratica è la storia di uno scambio di personalità: nel film, e nel romanzo, il rapporto conflittuale tra una mamma e la sua figlia adolescente, si acuisce fino al giorno in cui per uno strano caso magico-mistico, la mente della mamma si ritrova nel corpo della figlia adolescente, e viceversa, con il conseguente scambio di ruoli e responsabilità.

Slott per l'epilogo del suo Spiderman, ha scritto una cosa inquietantemente simile: la storica nemesi di Peter, il Dottor  Octopus trova il modo di intrappolare la mente del giovane Parker nel suo corpo morente, e di trasferire il suo brillante e malvagio cervello, nel corpo, e di conseguenza nella vita, di Peter.
Le botte da orbi che vanno avanti da qualche mese, ed i vani tentativi di Peter (Otto) di riprendersi la sua vita, sublimano in questo settecentesimo numero, un cui un pugno di troppo manda al tappeto per sempre il corpo compromesso del Dottor Octopus, con all' interno la mente del povero Spiderman originale.
Durante lo scontro, Octopus è assalito da flashback, del passato di Peter, eh si, perchè stranamente, il buon Otto, oltre ad avere occupato il corpo di Spiderman  (e di Mary Jane), è anche in possesso di tutti i suoi ricordi, e proprio questi lo assalgono durante lo scontro, portandolo a ravvedersi (?!) per il suo passato da manigoldo, e ad assumersi la responsabilità di essere definitivamente il nuovo Spiderman.
Le ultime tavole di Ramos, sono quasi offensive per tutto quello che c'è stato di buono in 700 numeri dell' Uomo Ragno.
In pratica Ramos ridisegna in una splash page, i momenti topici della vita di Spidey, sostituendo la bonaria faccia del giovane Peter con quella squadrata ed occhialuta del pazzoide Otto Octavius.
Evito di postare le suddette, perchè sempre in rete, ho scoperto che la Marvel è alla ricerca dei bricconi che hanno postato anzitempo online le scan dell'albo addirittura ancor prima che quest'ultimo uscisse in edicola.
In questa audace sede, ci limitiamo giusto a commentare quel che sta succedendo dentro e fuori l'albo.
Da un lato una sempre più palese difficoltà della Marvel di portare in edicola qualcos'altro oltre la lettura da bagno, quantomeno un prodotto che che giustifichi  il tam tam mediatico di teaser pubblicitario che lo precede.
E dall'altro, l'eccessiva reazione dello zoccolo duro dei lettori Marvel d'oltreoceano, arrivati addirtittura a minacciare di morte un autore di fumetti, per avere scritto, il momentaneo epitaffio di un personaggio.
 Manco fossimo nel romanzo di King: Misery non deve morire.
Quando si sa benissimo che proprio, Spiderman è sempre stato protagonista di eclatanti cambiamenti, e ridicole marce indietro.
Il costume nero, preso sul pianeta creato dall'Arcano nelle prime Guerre Segrete, diventò il simbionte Venom, dopo le proteste colorite degli affezionati del costume rosso e blu.
In seno alla bellissima Civil War di Millar, Peter Parker si tolse la maschera in televisione, rivelando al mondo intero chi fosse in realtà Spiderman, altra decisione che sortì l'effetto desiderato sulle vendite, ma che fu presto riveduta per salvaguardare la noiosa continuity collaudata, con l' improbabile aiuto di Mefisto.
Visti i precedenti, non vedo perche questa morte, debba  far scivolare ne panico così tanto i lettori storici.
Quando poi addirittura in realtà morte non è, visto che a voler essere puntigliosi, il corpo di Parker è ancora vivo e vegeto, ed i suoi ricordi (e quindi anche l'anima?!) sono ancora da qualche parte nel cervello momentaneamente occupato dal buon Otto Octavius. 
Insomma ennesimo povero evento pubblicitario in casa Marvel, al quale dovreste ormai essere vaccinati, o averci fatto il callo, ma in cui con ogni probabilità ci ricascherete con tutte le scarpe.
Unica nota positiva le matite di Ramos, che per una volta mette da parte le sue forse troppo audaci anatomie squadrate, a vantaggio di un tratto meno stancante per gli occhi.
Baci ai pupi.

1 commento:

  1. sono alla frutta! la marvel ormai sta facendo per lo più storie pessime e non riesce a creare nulla di nuovo! e non venitemi fuori con aspetta il marvel now, che è come dicevate di asPettare x men vs avengers, fear it self e via discorrendo1

    purtroppo in italia nessuno si accorgerà di questo, marvel è sempre stata presente e i vari editori hanno sempre pubblicizzato bene i loro prodotti.
    io intanto mi tuffo su altri fumetti di supereroi. e la dico tutta: 6 anni fa non avrei mai pensato di abbandonare quasi totalmente marvel. no no! ma dal 2006 ho notato che la distinta concorrenza, per la prima volta nella sua vita (escluso batman) faceva qualcosa che mi piaceva.
    ripeto, panini lavora bene e pubblicherà la meglio le storie. ma le storie sono pessime. spero tanto che diversi lettori qui e negli usa provino a vedere anche altri ediotri lascinaod eventuali pubblicità fuorvianti o eprchè c'è un personaggio marvel al cinema. e con il reboot ho notato ancora di più questo fattore qulitativo!

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