Ammazzatine - di Recchioni e Landini. (NPE editore; Brossura B/N 154 pg.13,50€)
Questa app blogger mobile sarà pure fica, l'idea di essere in fumetteria e darvi quasi in diretta le opinioni su questo o quel titolo, è allettante, però mi sa che ci ho smanettato troppo, e non so come ho cancellato la recensione sui rimannenti tre numeri 1 di Before Watchmen, vabbè prometto di riscriverla, quando mi leggo qualche altro numero, oggi invece siamo qui per parlare dell'ultima fatica di Recchioni-Landini: Ammazzatine, edizioni NPE, e non so da che parte cominciare, l'idea era di continuare a proporre titoli alternativi alla muffa in mutandoni che vegeta sugli scaffali delle fumetterie a prezzi sempre più alti, apro una parentesi, giuro su Dio, mentre ero lì dentro, ho sfogliato un pò di albi, e nelle pagine di Thor mi è capitato di vedere, uno, non so chi, credo Loki o uno dei suoi tirapiedi, con indosso la maschera di V.
Mi saprà dire meglio chi segue la serie regolarmente, sarei curioso di sapere che sta combinando Gillian.
Dicevo l'idea era di farvi notare, per chi non lo sa, che esiste un intero mercato alternativo, fatto di titoli interessanti da leggere: la Saldapress sta per venirsene fuori con nuovi titoli Skybound, la BAO, per quanto non la sopporti, e la trovi carissima, si è accaparrata i diritti di HAPPY di Morrison, e NPE?
Accidenti NPE se n'è venuta fuori con Ammazzatine di Recchioni e Landini - mi sono detto, sicuramente vado sul sicuro con il Rrobbe, per avvalorare la tesi "altromercato", ok mi è antipatico, ma i suoi lavori sono tutt'altro che antipatici, io il suo zombi-western, disegnato da Burchielli, nonostante cominci ad essere materiale d'essai lo amo come fosse il primo giorno, e me sa che per il progetto che avevo in mente dovevo fregarmene della vecchiaia del titolo e limitarmi a recensire proprio Ucciderò ancora Billy the Kid, invece che questo Ammazzatine.
A consigliarvene l'acquisto, sarei veramente cattivello nei confronti del vostro portafogli.
Marco Rizzo nella sua introduzione, afferma che stiamo per leggere un gran bel fumetto, pregno come al soltio di citazioni tipiche dello scrittore romano.
"Daje". Penso. Sono sulla strada giusta.
Peccato però che questi echi della saga del Padrino, di Scarface e addirittura di Romanzo Criminale, ( la miglior serie televisiva italiana degli ultimi 100 anni, insieme a Boris) io non li ho visti.
Come non ho visto questo anti-eroe, che ricordi il Punitore, o Salvatore Giuliano, semmai ho letto 150 pagine di noiose sparatorie con il comune denominatore della vendetta, una vendetta piatta superficiale scontata, sempliciotta, scontata ed inverosimile in certi frangenti - per uccidere un boss che la CIA, vuole morto per ragioni non troppo chiare, il protagonista si finge morto, e direttamente dalla bara, in chiesa, salta fuori ed armato fino ai denti e spara a raffica su un pò su tutti...detta così fa molto pulp, ma a leggerla credetemi, è molto meno pulp di quanto possiate pensare.
I personaggi sono piatti, psicologicamente parlando, i dialoghi sono in ugual misura eccessivamente spacconi e scontati, e la trama è vittima di certe forzature, veramente strane se si pensa vengono da uno scrittore così sgamato, ad autore di una roba chiamata MATER MORBI.
E' il 1952, e siamo in Sicilia, ed un agente CIA, è alla ricerca di un killer per far fuori un boss locale.
Il premio per l'assassinio è una nuova vita in America, Michele Spada, è uno conosciuto a Montelupo, già da anni ha avuto a che fare più volte con il tristo mietitore, ma niente di stiloso, niente di inedito:
"Bella la tua tipa quasi quasi gli do una botta. Lasciala qui insieme alla farina e vattene"
"No." - Bang-
Poi ovviamente c'è la ritorsione, in cui i mafiosi cattivi ammazzano la famiglia intera del mafioso "buono" - "Ah si? allora adesso ti ammazziamo mamma, papà, fratelli, cane e gatti così impari" -BANG BANG BANG.
Segue vendetta finale e nascita della leggenda - "Azz...allora non avete capito che mi dovete lasciare stare?" BANG BANG BANG BANG e BOOM (esplosione sterminatrice tiè)
Non è Rambo, non è nemmeno Commando, ma poco ci manca.
Più o meno è così che evolve la storia, un crescendo di sparatorie con il nulla intorno, fino all'inevitabile tragico finale, in cui Michele Spada, si assume il compito di uccidere dei criminali romani, che scappando da un regolamento di conti, lasciano sulla loro pista la morte di una giovane ragazza siciliana.
E sarà in questo punto della graphic nover che il buon Rizzo ha visto i primi 15 minuti del Padrino.
A mio profano parere l'unica cosa buona di questo fumetto, dal lato della sceneggiatura sono le "chiuse" che Recchioni scrive alla fine di ogni capitolo, nell'ultima però, quella a cui deve seguire la terza di copertina, l'autore scivola di brutto, di dialogo con la morte, che magari in John Doe aveva un suo perchè, qui non c'entra proprio nulla. Un simbolismo evocativo che stona con tutto quel piombo senza senso.
Che ve devo dì lungi da me raccontarvi tutta la trama, ma ormai dovreste esservela figurata in testa, riguardo a Romanzo Criminale, che non so se avete capito è una cosa a cui tengo particolarmente, mi piacerebbe chiedere a Rizzo dove l'ha visto, forse nella scena in cui scaricano il corpo in una discarica?
Come fece fare il Dandy con il commissiario che si trombava sua moglie?
Forse lo scrittore siciliano ha fatto confusione con i collegamenti iperstestuali, magari col fatto che Landini ha disegnato "La banda della Magliana" per Beccogiallo?
Ecco che c'è di buono in tutto il volme, la matita di Landini, intervistato già a i tempi di Fumettidicarta, se vi va di dargli un occhiata, ecco il link, un Landini migliorato di brutto rispetto al volume di sui sopra, che in certe tavole ricorda ancora di più i miei adorati Jock & Risso.
Ma per il resto fossi in voi lascerei davvero perdere.
Baci ai pupi.
Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.
Benvenuti nell'ennesimo posto del web, saturo di dissertazioni e soliloqui, commenti e suggerimenti sulla nona arte.
Perchè fondamentalmente, chi ama i fumetti, non ne hai mai abbastanza, e non solo di leggerli, ma nemmeno di pontificarci sopra.
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giovedì 14 febbraio 2013
Ammazza che muffa
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Aggiungerei la fastidiosa struttura della storia, un volume creato per essere una graphic novel che viene suddiviso in capitoli appiccicati insieme in malo modocon la colla stick per la risaputa incapacità dell'autore di creare gn e storie più lunghe del normale.
RispondiEliminaRecchioni fuori dalla serialità ammetto di non averlo mai letto, non è che mi ispiri molto, però è un giudizio a pelle, magari poi i suoi lavori sono validissimi. Ho sfogliato Asso in fumetteria e l'ho prontamente riposto sul suo scaffale. Per altre cose ammetto di aver goduto parecchio con il lavoro di Rrobe, anche il suo episodio su Le Storie non mi è dispiaciuto.
RispondiEliminaAsso per me è un capolavoro, così ucciderò ancora Billy the kid, e i citati mater morbi etc. Questo ammazzatine mi ha lasciato un pò freddino lo ammetto ma credo che il contenuto dell'opera sia esattamente ciò che dovrebbe essere visto il titolo "ammazzatine". Poi parallelismi col punitore o altro non ne farei ma come graphic novel mi pare all'altezza di tantissime altre che circolano. In fondo di racconto lungo si tratta e autoriale. ma minore.
RispondiEliminaI parallelismi non li ho fati io dani, li hanno fatti nell'intro, io l'ho trovato molto piatto, però si sa che il buon Rrobbe in Italia ormai ha raggiunto quella posizione in cui la firma giustifica tutto, un titolo del genere se non fosse per il nome dietro, non credo sarebbe andata olte ad un' edizione da edicola, senza nulla togliere ai disegni del Landini che mi sono decisamente piaciuti. Se in David Murphy si godeva nella lettura delle piccole citazioni, qui si ha la sensazione di leggere un racconto con aspetti scopiazzati ora da questo ora da quel media, ed il risultato, non è dei più entusiasmanti, credo che se ci fossimo presentati noi da un editore con quest'avventura di questo mafioso "buono", ci saremmo beccati un "Le faremo sapere". Ovvio IMHO
RispondiEliminaprobabile...comunque lo so che i parallelismi li hanno fatti loro, il volume l'ho preso
EliminaGillen su Journey Into Mystery ha creato un piccolo capolavoro, niente di rivoluzionario ma decisamente divertente da leggere, tanto da non vedere l'ora che esca il numero successivo. E i due episodi ambientati ad Altromondo, in cui c'è la scena che citi, sono l'apice della sua gestione.
RispondiElimina?? Diavolo se non mi hai lasciato curioso...
RispondiEliminaSe non vuoi recuperare tutta la run, su Thor 165 e 166 trovi i due episodi ambientati in Inghilterra/Altromondo. :D
RispondiEliminaGrazie per la dritta ho già annotato nella mancolista, sezione letture veloci!
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