Mi scuso inoltre per questa semilatitanza, ma è anche un pò colpa vostra, mi avete massacrato per non aver mai letto nulla sul Sandman di Gaiman, ecco ora sono al terzo omnibus, e non c'è spazio per molto altro, quando leggi quelle robe lì, come recitava non mi ricordo quale casa produttrice di videogiochi: (dopo il Sandman di Gaiman) tutto il resto è game over!
Buona Lettura
1975: La Marvel rilancia la testata X-men affidandola al venticinquenne Chris Claremont che ne scriverà i testi per ben 17 anni con uno straordinario successo di critica e lettori. All'inizio degli anni '80 gli X-men erano già il gruppo di personaggi più noto e amato della Casa delle idee.
1991: Claremont dopo aver scritto con Jim Lee i primi 3 episodi della seconda testata dedicata ai mutanti-X , The X-men,
abbandonò la Marvel a causa dei feroci dissapori con Bob Harras ,
l'allora potentissimo editor delle testate mutanti, reo d'aver bocciato
le proposta dello scrittore come il ciclo dedicato alla morte di
Wolverine e la relativa resurrezione operata dalla setta ninja La Mano.
La frattura è tale da condurre il padre dei mutanti lontano dalla Marvel per 10 anni circa.
2009: Dopo il ritorno in Marvel e vari cicli sulle testate principali degli X-men e la gestione di X-treme X-men,
esperienze editoriali non hanno mai bissato il successo della prima
parte della sua carriera , i vertici della casa editrice affidano a X-Chris la creazione dell'ennesima serie mutante, X-men Forever;
tale collana parte da un preciso presupposto ovvero far narrare allo
sceneggiatore inglese le storie che avrebbe scritto se non avesse
lasciato il timone delle serie X.
Lo scopo è
ovvio: rilanciare la carriera dell'autore, sfruttando la fedeltà dello
zoccolo duro dei suoi fans e la loro curiosità riguardo i suoi infranti
piani per i mutanti; una vera e propria operazione nostalgia slegata dalla continuità di Terra 616.
Ecco
dunque, un manipolo di X-men all'inseguimento del vile Fabian Cortez,
il mutante responsabile della morte di Magneto, dopo aver salutato
alcuni membri del team e ritrovato Nightcrawler e Shadowcat , da anni
militanti nella britannica Excalibur.
La trama ha una
bruschissima accellerata: Claremont fa uccidere Logan da Ororo, che si
rivela essere al soldo del Consorzio, un gruppo di umani votati alla
distruzione dei mutanti, fa apparire poi una seconda versione
fanciullesca di Tempesta che pare essere quella salvata da Gambit prima
degli eventi di X-tiction Agenda. Nel frattempo, Kitty Pride manifesta
un artiglio dell'amico defunto mentre Jean Grey ha avuto una relazione
col canadese all'insaputa di Ciclope.
Per complicare una
situazione incandescente, giunge la terribile rivelazione, da parte di
Xavier ,che il gene mutante comporta un veloce deperimento organico e
una prematura morte. Solo alcuni come Logan, Mistyca e il nuovo acquisto
del team Sabretooh-accecato dalla malvagia Tempesta- paiono immuni da
tali effetti. Inoltre lo Shield di Nick Fury diviene parte integrante
del cast della testata con il deciso colonnello al timone della scuola
al posto del professor X.
La prima stagione di X-men forever è
composta da 24 episodi, come comanda il trendy del nuovo millennio che
equipara sempre più serial TV e comics, ed è stata pubblicata della
Panini Comics in 5 volumi, l'ultimo dei quali è uscito all'inizio
del'agosto 2013. Negli States la corsa della testata è proseguita per
una seconda stagione, interrotta col numero 16 per scarse vendite.
L'impressione
che lascia la conclusione della prima stagione è alquanto deludente:
Claremont è un autore stimato persino dai suoi detrattori, poichè il suo
apporto alla Marvel e la traccia lasciata da personaggi e storie hanno
influenzato fortemente la recente storia della casa editrice.
Tuttavia
questa serie risente ,come tutta la sua produzione narrativa dal
ritorno nel 2001 sui mutanti, degli stessi limiti tematico-stilistici :
un'eccessiva verbosità nei dialoghi e commenti fuori scena, nuovi
personaggi e trame poco avvincenti e una ridondanza di alcune
sotto-trame- l'artiglio di Wolverine ereditato da Kitty Pryde è un
retaggio del poco riuscito ciclo dei Neo del 2001-.
In
sua difesa occorre ricordare che Claremont ha uno stile legato alle
saghe a lunga gittata, nelle quali misteri e accenni si svilluppano in
lunghi archi narrativi che permettono di apprezzare maggiormente le sue
idee; invece lo stile imperante al suo ritorno in Marvel, fondato da
mini-saghe a beneficio di neofiti e lettori occasionali incuriositi dai
films sui personaggi di punta, e l'impossibilità di gestire con assolutà
libertà carachter come Wolverine hanno molto penalizzato il talentuoso
autore.
Claremont non è più al passo con i
tempi e persino una serie, dove possiede totale carta bianca su eventi e
personaggi, risente della sua stanchezza creativa.
La
novità riguardo il deperimento organico dei mutanti sbuca dal nulla,
lasciando perplessi,mentre trovate come lo scambio definitivo d'aspetto e
poteri tra Rogue e Kurt sono alquanto improbabili. Chè i due fossero
legati era evidente vista la parentela comune con Mistyca- nelle
intenzioni originali doveva essere il padre dell'Elfo tedesco!- ;
tuttavia in passato la bella sudista aveva assorbito i poteri di
Nightcrawler senza tali conseguenze permanenti, quindi il lettore si
chiede perchè tale scambio accada proprio ora...
Lo
stesso ruolo di Tony Stark all'interno del Consorzio e la sua morte
paiono più mere trovate ad effetto e non i riusciti colpi da maestro per
cui Claremont è celebre. Per tutta la serie, si ha il sospetto che
l'autore abbia voluto proporre colpi di scena a gogo per conquistare le
nuove leve, abituate a ritmi più veloci.
Persino
l'approfondimento psicologico che è uno dei punti di forza del suo
stile, risulta alquanto blando: Jean Grey passa da Ciclope a Wolverine a
Bestia con leggerezza, ritornando al ruolo di bambolina, votata alle
sfumature rosa della testata , da cui proprio Claremont l'aveva
emancipata; Rogue e Nightcrawler sono sbiaditi ricordi dei personaggi
complessi e forti che erano, mentre Gambit ha completamente perso il suo
appeal guascone divenendo il paggetto di una determinatissima
Kitty . Per non parlare del Consorzio, una nemesi per nulla interessante
nata dalla stessa mente che ha ideato villains quali Sinistro , i
Reavers ed Emma Frost.
Il quinto volume
pubblicato da Panini evidenzia l'ennesimo fallimento autoriale dello
scrittore, ormai incapace di reggere il confronto con la sua produzione
prolifica ed ispirata degli anni'80.
Claremont pare prigioniero del suo passato e solo X-treme X-men risulta essere una prova dignitosa nella sua attuale esperienza in Marvel.
L'operazione nostalgia non
ha sortito gli effetti sperati, deludendo i fans storici di Claremont
anche a causa di un gruppo di illustratori sottotono: Tom Grummet ha uno
stile bamboleggiante e retrò che mal si accorda con le trame; invece
Paul Smith ha perduto il suo talento che fu all'apice proprio durante il
suo ciclo di Uncanny X-men.
Claremont ha tradito le
aspettative dei più, paradossalmente, poiché non ha proposto le storie
pensate vent'anni fa e che sulla carta erano accattivanti come il Logan
posseduto dalla Mano, rispetto a quelle poi pubblicate nella testata.
X-men Forever rappresenta il punto di non ritorno per Claremont, la prova definitiva che egli dovrebbe abbandonare definitivamente i suoi mutanti
con la consapevolezza che la sua eredità accompagnerà gli X-men molto a
lungo, come dimostra l'operato di Bendis, Remender e di un maestro come
Grant Morrison sulle testate X.
Ma per lui No more muties parafrasando Wanda Maximoff e lo afferma un lettore che ha conosciuto i fumetti grazie agli X-men di Claremont.
Roberto Cesano
Presi il primo volume di questo X-Men Forever e poi basta. Mi innamorai veramente dei comics americani grazie agli X-Men di Claremont/Cockrum/Byrne e leggere Claremont a questi livelli ora fa male.
RispondiEliminaI tempi sono cambiati ma non penso che il fatto che Claremont non si sia adattato ad essi sia un male, anzi. Quello che Claremont scrisse per gli X-Men all'epoca è superiore al 99% circa di quel che viene scritto oggi, semplicemente non è più possibile gestire personaggi così popolari in quella maniera (o almeno così pensa la Marvel) se no come si fa con le raccolte in volume?
A Claremont (sempre che lui ne abbia ancora le forze e questo è tutto da dimostrare) dovrebbe essere data la possibilità di creare una serie nuova, a lunga gittata, senza pretendere che venda cifre astronomiche dopo tre numeri e lasciarla crescere. Con queste condizioni forse... altrimenti Claremont è finito.