Se la memoria non mi inganna, e ultimamente mi inganna molto spesso, l'ultima cosa valida che io abbia letto di Steve Niles, risale a tanto tempo fa sulla seconda stagione, per così dire, di Star Magazine, Aleister Arcane, miniserie di cui vi parlai quando scoprii che era finita gratis in inglese, in formato digitale su App Store.
Oggi torniamo a parlare di questo autore, che si accompagna con Glenn Fabry, il copertinista di Preacher e disegnatore del Thor di Ennis, per via di questa nuova miniserie edita dalla Lion per la solita DC, sulla collana Vertigo Library #04 un brossurato da 128 pagine che contiene per intero la miniserie Lot 13.
Non c'è niente del burtoniano Aleister in questo volume, non c'è alcuna morale contro le crociate dei perbenisti contro l'horror, in parte è una sana Ghost-story ultima generazione, quel filone di media che hanno reso fantasmi e anime vaganti qualcosa di più di uno spaventoso lenzuolo bianco evanescente e fluttuante al centro di una sala buia di un maniero abbandonato, roba da Fragile o Sesto senso insomma, dove l' orrore per quanto spaventoso non è mai quello che sembra. In parte è una storiella fedele ai canoni classici del genere, vale a dire che se da morto non sei nelle schiere celesti a suonare l'arpa, vuol dire che in vita ( o in morte) qualcosa è andato storto, e per quanto bravo puoi essere stato a scuola in famiglia e con il vicinato, da morto diventi qualcosa di cui è meglio stare alla larga se si può.
Una famiglia di 5 membri si trova per una serie sfortunata di eventi a passare la notte in un palazzo in cui si fittano appartamenti per brevi periodi, tra quelle pareti però saranno investiti da una serie di eventi splatter che culmineranno con il solito finale a sorpresa, del quale voglio dirvi poco e nulla.
La storiella di Niles è carina, forse un pò troppo ingenua la parte della sceneggiatura che concerne i dialoghi, o la caratterizzazione, che può però risultare troppo piatta anche per via dei tempi narrativi abbastanza ristretti delle tavole. In compenso non mancano i colpi di scena, ogni capitolo si chiude con una funzionale splash page che lascia il lettore ansioso per leggerne il seguito, in finale è una lettura che si fa presto a terminare tutta in un volta, io l'ho letta in quaranta minuti di treno, e dopo l'ho riletta per gustarmi meglio le
tavole di Fabry.
Partiamo con le valutazioni, il signor Niles è uno che con l'Horror è di casa, e a questo punto della recensione, ho ritrovato in questa groviera che ho al posto del cervello, anche il ricordo dell'altro fumetto letto e valido di questo autore, l'adattamento disegnato da Bolton di una storia di Clive Baker, the Yattering and Jack.
Quindi un sette pieno ci sta -parentesi di dialoghi sempliciotti a parte- Niles confeziona una sceneggiatura con un crescendo di colpi di scena, con la "macchina da presa" che si sposta da una parte e dall'altra del confine tra la vita e la morte, fornisce al lettore ora questa ora quella motivazione, quasi una variante del fantasma di Canterville di Wilde, che come detto fa il verso alla nuova generzaione di Ghost Story.
Un abbondante nove invece per il lavoro di Fabry, che regala una tavola più bella dell'altra, con disegni più realistici e meno caricaturali delle copertine di Preacher, merito anche forse del colorista Adam Brown che ne addolcisce i toni ed i contrasti.
L'edizioe italiana? Diamogli una sufficienza, il brand è il solito della RW, che non considera proprio di vendere il formato da 120 pagine o giù di lì a prezzi inferiori ai dieci euro, a mio modestissimo parere un volume del genere a 8 euro potrebbe persino andare a ruba, con il tam tam dei lettori, perchè obbiettivamente per gli amanti del genere è una bella lettura, ma 13 euro? Non credo che spopolerà in fumetteria, in quella di cui mi rifornisco di solito ne sono arrivate solo due copie, questo perchè non
solo è relegata ad un determinato bacino di utenza, ma da quel bacino di
utenza poi deve pescare tra quelli che effettivamente hanno 13 euro che
gli avanza nel portafogli, contento il signor RW, ho semsso di cercare di capire certe strategie di mercato degli eeditori di comics in Italia, d'altronde qui da noi è tutto distorto, caricaturale, perche mi ostino a cercare una morale, una coerenza o una logica nel mondo del fumetto? Solo perche io amo i fumetti? Non regge come motivazione.
Io da cultore del
signor Niles (anche se la memoria non mi aiuta a volte) l'ho preso e con non
poche remore visto che mi aspetta il terzo volume di Sandman a fine
mese. Caldeggiarne l'aquisto? Solo per il tipo di lettori di cui sopra
appassionati, per lo squartamento compulsivo, ma per esempio è fin troppo ovvio che
tra Dark Blue (lo splatter di Ellis recensito qua sotto) a 11,00 € e questo a 12,95€ non c'è nemmeno da porsi la domanda, Lot 13 è di gran lunga un prodotto più appetibile.
Ah! Un ultima cosa, è stampato in Italia. e per me non è poco.
Baci ai pupi.
Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.
Benvenuti nell'ennesimo posto del web, saturo di dissertazioni e soliloqui, commenti e suggerimenti sulla nona arte.
Perchè fondamentalmente, chi ama i fumetti, non ne hai mai abbastanza, e non solo di leggerli, ma nemmeno di pontificarci sopra.
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