Occhio continene Spolier!
Mi secca dirlo ma All new X-men 01 non sembra del tutto male.
Certo, è un pò presto per urlare al capolavoro, ma ad essere onesti è altrettanto presto per condannarlo.
Almeno in queste 25 pagine iniziali, pare che Bendis trattenga la sua proverbiale e snervante dialettica ad un livello accettabile.
Lo Scisma è ormai lontano ma tutt'altro che dimenticato, lo scontro con i Vendicatori è finito, e dal ritorno sulla terra dell'entità cosmica nota come Fenice, Scott è tra i personaggi del mondo mutante, ad avere subito più batoste di tutti, il sogno di Xavier, con il quale sembra essere cresciuto ormai è una mera ed irrealizzabile Utopia, e di questo, il signor Summers sembra profondamente convinto.
Il leader che ci ritroviamo nelle pagine di all New X-men, non è molto differente dal Magneto della confraternità dei mutanti malvagi.
I mutanti ricominciano a spuntare in giro per il mondo, e Scott pur di adottarli nelle sue fila, non esita ad attaccare gli umani, gettando in cattiva luce la razza dell'homo superior proprio adesso che si sta ripopolando.
Questo in sostanza è l'incipit alla base di questa nuova serie Marvel, X-men contro X-men, per far rinsavire il vecchio caro scott Summers, Bendis ricorre al caro vecchio ed insidioso trucco dei viaggi temporali per sviluppare la trama, e l'idea è decisamente accattivante, il primo Ciclope ed i suoi X-men, ancora allievi della prima scuola per giovani dotati del professor Xavier, faccia a faccia con l'ultimo Ciclope ed i suoi ultimi X-men, quello plasmato dalle mille avventure e le mille battaglie, che l'hanno reso un freddo leader della razza mutante, che ha abbandonato del tutto i precetti del professore.
L'incipit strizza l'occhio, anche perchè alle matite c'è il solito e versatile Immonen, stiloso spigoloso e cinetico, e come sempre camaleontico, infatti a sto giro ricorda un pò il francese Coipel.
La speranza è che si dedichi ad una trama più psicologica, che ritorni un pò l'autore di storie che lo hanno reso famoso, dedicandosi più ad uno sviluppo dei personaggi piuttosto che a vuoti dialoghi stancanti e mega-zuffe inutili.
Le ultime pagine dell'albo nonostante il colpo di scena, deludono un pochino, fondamentalmente Bendis ed Immonen non riescono a dare una plausibile versione del passato, d' altronde la continuity Marvel è qualcosa di tremendamente pericoloso da maneggiare, Bendis si rapporta ai personaggi, al divario delle due generazioni, come se queste effettivamente fossero separate da 50 anni di vita di vita editoriale, ma in realtà, anzi nella finzione, all'interno del Marvel Universe, non sono passati più di dieci o venti anni da quando il professor X, arruolò i suoi primi mutanti.
Anche graficamente Immonen avrebbe dovuto illustrare i primi X-men almeno come degli adolescenti per rendere più plausibile ed incidente il viaggio nel tempo.
Invece abbiamo i vecchi x-men che per aspetto e dialoghi sembrano degli sgamatissimi ventenni dei nostri giorni, troppo lontani dall'originale e più genuina interpretazione di Lee e Kirby.
Peccato, un primo numero a cui non mi sentirei di dare un voto maggiore di 6 e mezzo 7 (sufficienza piena per merito di Immonen), in cui si percepisce un' ottima intuizione, per ora però poco curata, con lo stesso autore che non sembra cogliere in pieno il potenziale della sua idea, forse per colpa delle rigide regole editoriali della grande major, che ormai predilige la quantità alla qualità, staremo a vedere se il tempo mi darà torto o ragione.
Baci agli x-pupi.
Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.
Benvenuti nell'ennesimo posto del web, saturo di dissertazioni e soliloqui, commenti e suggerimenti sulla nona arte.
Perchè fondamentalmente, chi ama i fumetti, non ne hai mai abbastanza, e non solo di leggerli, ma nemmeno di pontificarci sopra.
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lunedì 19 novembre 2012
Il mutante che verrà
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Gennaro sei impazzito? parlar bene di uno script di Bendis... attento a non esagerare, ne va della tua salute... (lo so, sono molto spiritoso). Baci & abbracci.
RispondiEliminaSul serio l'idea di base è Bestia che viaggia nel passato per chiedere allo Scott Summers di allora di aiutarli a fermare il Ciclope di adesso? Con in più il ritorno di Jean Grey? Ed un Warren Worthington sano di mente da sostituire alla sua controparte presente?
RispondiEliminaNon sono un hater di Bendis (per quanto creda che lui e Millar siano gli autori più sopravvalutati del decennio), ma ho la sensazione che non finirà bene per il Marvel Universe. Vabè che X-men e viaggi nel tempo sono sempre andati a braccetto.
si Dirk l'incipit è esattamente questo, la bestia che ormai nel suo ufficio alla jean grey high school ha di tutto, viaggia indietro nel tempo per arruolare i vecchi x-men ad aiutarlo a far rinsavire il Ciclope del presente...come idea a me stuzzica perchè tra realtà parallele, e viaggi temporali, io leggerei solo quello, stuzzica anche perchè Bendis tiene a bada il suo logorroicismo scritto, ed io, considera che sono invece tra quelli che non lo sopporta, Fede lo sa benissimo, visto che ci siamo conoscuiti discutendo su Bendis...l'idea è caruccia, però dove poteva sbagliare, ha sbagliato, limiti editoriali? impossibilità si stiloserie eccessive? Non lo so, ma nella caratterizzazione dei giovani X-men ha toppato per aspetto e contenuti, un fumetto del genere sarebbe stato più divertente da leggere se l'autore sottolineava le differenze stilistiche del fumetto mutante degli anni '60 e questo, immagina bobby di Lee e Kirby, tutto Cardigan e puro Happy Days style, nel vedere questo del presente...insomma...serie che cmq non prenderò a meno che non volumizzino magari su iniziative dipo "grandi saghe" la mia nuova dieta fumettistica esenta spillati con più comprimari. Handicap, che non mi farà godere appieno nemmeno dei titoli "NOW" che mi interessavano..dubito infatti avrò abbastanza culo per da avere sullo stesso spillato il thor di Aaron e Ribic più i Vendicatori di Opena e Hickman...
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