Visto Iron Man 3, si lo so, dovevo aspettare un amico per vederlo ma l'altra
sera non ho resistito, metti l'ansia che lo togliessero inspiegabilmente dalle
sale, l'ansia o la sper-ansia che in Italia scoppiasse finalmente una guerra
civile, e quindi andare al cinema sarebbe stato l'ultimo dei miei problemi,
metti un terremoto, un deragliamento del treno che mi porta al lavoro che mi
avrebbe costretto ad una non-vita in un polmone d'acciaio, insomma , ho
accampato una milionata di scuse, per andarci prima dei tempi pattuiti e ci
sono andato, ecco, accompagnato dalla mia dolce metà, che ancora una volta si è
immolata al cinema-nerd per amore , lei che di solito tende a vedere mattonate
tipo Vanity Fair, Ma vie en rose, Coco Avant Chanel, è
crollata dopo i primi venti minuti e si è fatta un sano sonno ristoratore,
nonostante la sala rimbombasse dei boati in dolby di siluri, bombe e raggi
repulsori.
Si lei ha dormito per gran parte del film, ma credo, che a conciliarle il
sonno sia stata anche l'assenza dei soliti armadi in carne tipo Chris Hemsworth
o Henry Cavill, ma a tal proposito devo dire, pur essendo un maschietto
praticante le atti etero, ho trovato nel signor Guy Pearce il
proverbiale fascino dello stronzo.
Insomma senza perdersi in tecnicismi o improvvisarsi critici
cinematografici, diciamo subito che Iron Man 3, e molto più bello del 2.
Shane Blak, ci risparmia gli irritanti scambi di battute tra Tony e Pepper,
dialoghi di cui era satura la seconda pellicola, e ci da giù con i petardi di
grosso calibro, citazioni e ironia.
Quest'ultima non manca mai, d'altronde il playboy miliardario del buon
Downey Jr. si presta perfettamente a questi intermezzi ironici, una
particolarità alla quale il fumetto regolare è rimasto impermeabile ma che
invece è riscontrabile nel personaggio di Tony dell'universo ultimate. Insomma
lo Stark in celluloide un ibrido del meglio dei vari Tony dimensionali: è
geniale come dovrebbe essere, irriverente, provocatorio e sarcastico come la
controparte ultimate, ma salutista e non propenso alle sbornie (dato il passato
di alcolista) come l'Iron man 616. I progressi tecnologici degli effetti visivi
regalano 2 ore di azione incalzante. Alcune scene sono di una spettacolarità
veramente imbarazzante, nel senso che dovrete dare fondo a tutta la vostra
forza di volontà per restare sobri e composti nel guardarle.
Apprezzate anche le citazioni ed i riferimenti ai fumetti di testa di ferro:
stavolta la sceneggiatura attinge dal meraviglioso Extremis di Warren
Ellis, e pilucca qualcosina anche dal buon Fraction, nota a margine
- per i nerd, la scena della distruzione della villa di Malibù sarà un vero e
proprio tuffo al cuore (tanto l'avrete vista nei trailer), la miglior
trasposizione in celluloide di una location fumettistica di sempre.
Bello anche la caratterizzazione del personaggio del Mandarino, una sorta di
colonnello Kurtz, con sorpresa finale, che magari lascerà indifferenti gli
avventori occasionali del film, ma farà decisamente sorridere gli
appassionati.
Insomma c'è Exremis, c'è la bella Maya, anche se qui è un tantino menomata
sul lato della caratterizzazione psicologica, c'è il solito cameo di Stan Lee,
e c'è la sfilata autunno/inverno della collezione armature Mark, c'è Jarvis, c'è persino Iron Patriot, e
c'è tanta adrenalina, forse troppa, ogni tanto si esagera ad emulare Die Hard, ma il
consiglio è di scegliere la fascia oraria più giusta per le vostre tasche e
andare a passare un paio d'ore di sana evasione a base di nanotecnologia e
armature scintillanti.
Mi ringrazierete!
Baci ai pupi!
Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.
Benvenuti nell'ennesimo posto del web, saturo di dissertazioni e soliloqui, commenti e suggerimenti sulla nona arte.
Perchè fondamentalmente, chi ama i fumetti, non ne hai mai abbastanza, e non solo di leggerli, ma nemmeno di pontificarci sopra.
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giovedì 2 maggio 2013
Iron Fever
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