Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.

Benvenuti nell'ennesimo posto del web, saturo di dissertazioni e soliloqui, commenti e suggerimenti sulla nona arte.
Perchè fondamentalmente, chi ama i fumetti, non ne hai mai abbastanza, e non solo di leggerli, ma nemmeno di pontificarci sopra.

I tag non bastano? Allora cerca qui


Fumettopenìa è dedicato a Fumettidicarta ed al suo papà Orlando, che dal 2009, non ha mai smesso di farmi credere che scrivessi bene! Anzi scusate, che scriverebbi bene. E se adesso migliorato, lo devo sicuramente ai suoi incessanti consigli.

venerdì 25 ottobre 2013

Nemo Heart of Ice



Partiamo da una premessa, io amo Alan Moore, e credo cha la sua Lega degli Straordinari Gentlemen, sia tra le opere più originali del XXI secolo, l’intuizione di Moore, sull’uso dei characters della letteratura è qualcosa di indicibilmente geniale, e la Lega degli Straordinari Gentlemen oltre che una delle migliori opere del fumetto, chiamiamolo contemporaneo, è la prova tangibile che l’autore è il miglior scrittore in seno alla nona arte.
Dopo mesi dalla sua uscita, mi sono deciso a recuperare anche  Nemo Cuore di Ghiaccio, una meravigliosa breve storia con protagonista la figlia del celebre Pirata della letteratura di Jules Verne, di cui abbiamo fatto la conoscenza nella prima parte di Secolo: 1910
Non mi lancerò in un'altra feroce critica sull’edizione italiana, Fumettopenìa ha già espresso i suoi negativi commenti sul comportamento dell’editore italiano dell’ultima opera di Alan Moore, non mi perderò in nuove invettive contro la Bao,  mettiamola semplicemente così, chi mendica non può scegliere, ed io mendico più Alan Moore di quanto ce ne sia in giro, e se la mia dose deve avere questo misterioso formato cinese, pazienza.
Nemo: Cuore di Ghiaccio è meravigliosa, troppo breve, ma meravigliosa - la distruzione dell’ambizione dell’erede del principe Dakkar di voler superare le gesta del padre, che si scontrano con un mondo alieno e misterioso sepolto nei ghiacci dell’antartide, un ‘omaggio alla letteratura Lovecrafitana, che stavolta fa dà palcoscenico sul quale si muovono i nuovi omaggi alla letteratura novecentesca di Moore.
Cominciamo?
Il signor Krane che compare nelle prime pagine, per impedire il furto dei tesori reali in sua custodia è preso a prestito dalla famosa opera filmica di Orson Welles, Citizen Krane, conosciuto in itala come Quarto Potere.
La misteriosa Regina Ayesha, che la figlia di Nemo sta freddamente derubando è la regina di Kòr, e come il suo regno,  proviene dalla letteratura di H.R.Haggard, l’autore delle novelle di Alain Quatermain, che gli amanti della Lega conoscono bene, in realtà è la reincarnazione di Kallikratis, la dea a cui tutti devono obbedienza.
Gli avventurieri che Krane incarica per recuperare il tesoro sono tutti presi dalle novelle che hanno costituito il filone del genere Edisoniade, ovvero storie di fantascienza, che si rifacevano alla vita ed alle gesta dell’inventore Thomas Edison.
Gli avventurieri scientifici più importanti d’America, arruolati da Krane per la caccia alla figlia di Nemo sono appunto i tre personaggi più importanti del genere: Frank Reade, Tom Swift e Jack Wright, creati rispettivamente da Harold Cohen nel 1876 e Luis Senarens nel 1891.
Moore è insuperabile nella sua opera citazionistica: L’uomo a Vapore delle praterie che gli esploratori portano a Krane, è un chiaro omaggio a The Steam Man of Prairies di E. S. Ellis, uno dei capisaldi del genere cosiddetto Edisoniade (1868).
La Megapatagonia è un omaggio allo scrittore francese Nicolas Edme Restie de la Bretone, nel suo La Découverte australe Par un Homme-volant (1781), la Megapagonia è un arcipelago che è l’esatto contrario della Francia, dei suoi costumi e della sua cultura, infatti nell’opera di Moore è abitato da animali antropomorfi che parlano al contrario in francese e vivono nella capitale chiamata Sirap (Paris).
Tutta la geografia Antartica di Moore, di Moore dove si svolge il resto dela caccia ovviamente proviene dalla letteratura tardo ottocentesca, come la Plutone Sotterranea e le Montagne di Ferro, che provengono entrambi da Viaggio al centro della Terra. Le montagne della follia  ed il bestiario presente nella misteriosa città nascosta nei ghiacci invece proviene quasi tutta dalla mente di H.P. Lovecraft.
Tra l’equipaggio del Nautilus, stavolta vale la pena ricordare il Professor Augustus S.F.X. Van Dusen, detto anche La Macchina Pensante, protagonista di una serie di serie di romanzi di Jaques Putrelle, dalla letteratura di Putrelle, proviene anche l’impenetrabile carcere di Chilshom, nel romanzo, The Problem of cell13, citato dallo stesso Augustus verso la fine del fumetto.
Raccapricciante particolare che mette in risalto la genialità do Moore è il fatto che  lo scrittore Futrelle, fu una delle vittime della tragedia del Titanic, e in Cuore di Ghiaccio i rimandi alla nave che affondò per colpa della collisione con un iceberg nel 1912, sono molti a cominciare da una illustrazione di O’Neill che disegna una nave che solca i mari all’inizio del volume.
La didascalia parla di una  White Star Titan Line un chiaro riferimento all’opera di Morgan Robertson e alla compagnia inglese Star Line, i proprietari veri del Titanic.
Vi ho annoiato abbastanza? Non capite proprio niente!
Voi superior vi meritate. 
Penso che pubblicare una guida del genere sia un obbligo che l’editore italiano dovrebbe fornire ai lettori, invece manco a dirlo, in Nemo Cuore di Ghiaccio della Bao, un inserto del genere manca.
Nonostante  la mancanza, vi dico subito che questo piccolo volumetto merita tantissimo, solo l’epilogo della storia, ovvero le conclusioni di Janni, meritano ogni centesimo, la prosa di Moore è spettacolare, adulta, ricercata, e non fa che creare un pauroso hype per l’arrivo in Italia del Black Dossier.
Accattatevillo e baci ai pupi.

Nessun commento:

Posta un commento