“Se prendete un uomo e gli togliete nome, passato, identità e
ricordi…cosa resta?
Ce la farà ad andare avanti?
Gli basterà la sua anima?”
Herman Hesse? Maddechè Ann
Nocenti,meglio conosciuta come la donna che si prese la briga di prendere
le redini di Daredevil dopo la cura Frank Miller.
Il testo è ripreso dalla prima didascalia di pagina 8 di Longshot numero #01 sublime miniserie
che Panini ha riproposto proprio in questo mese sulla collana Marvel Gold #39, la linea di brossurati da fumetteria che
propone il più delle volte (non sempre) materiale reperibile a prezzi inferiori
se avete la fantasia di cercare proposte alternative.
Qualche esempio? Se no dite che poi sono pesante e dico
sempre le stesse cose senza documentarmi:
I Vendicatori contro
i Difensori (Supereroi Grandi saghe #17),
La guerra Kree-Skrull (Supereroi (Grandi
Saghe #14), Infinity Gauntlet
(Supereroi Grandi Saghe #80, o addirittura su Marvel Comics Presenta #01 - #06
costa anche meno), La guerra delle
armature (Supereroi Leggende Marvel #24) e potrei continuare per un altro
paio di volumi, tipo L’Uomo Ragno la
morte di Jean DeWolff, che a rimediare gli spillati Star Comics si
spenderebbe non più di 5-6€.
Si lo so cosa state per dire:
“E’ un tipo di
pubblicazione rivolta ad un diverso bacino d’utenza, un altro tipo di lettore”
Con ‘sta storia del bacino d’utenza diverso…ma non sono
lettori di fumetti anche quelli?
Ma poi come lo chiamereste il bacino di lettori che pagano
15-18€ per storie che potrebbero leggere anche a meno di 10€? No perché io un
paio di appellativi ce li avrei, però poi magari tra voi qualcuno potrebbe
sentirsi offeso a sentirsi chiamato pirla (cazz…l’ho detto!) e si incazza pure,
ed io non voglio che vi arrabbiate quando bighellonate sul mio blog.
Quindi non lo diciamo, limitiamoci a chiamarlo il bacino
dei poco svegli và, chiamiamolo così.
Puro Fair Play.
Quindi dicevamo, sull’ultimo Marvel Gold reperibile in
fumetteria adesso, Panini ci ha ristampato una delle miniserie più carine della
metà degli anni’80, la miniserie che lanciò
al pubblico l’affascinante biondino con due cuori, che da lì a poco,
visto il riscontro positivo dei lettori sarebbe stato adottato nella famiglia
dei mutanti di Claremont.
Nella dimensione parallela chiamata Mojoverso, dominata dal
cattivissimo Mojo, furono creati dallo scienziato Arize, una casta di uomini e
donne simili ai terrestri con alcune differenze anatomiche, tipo un cuore in
più nel petto, un dito in meno per mano, e una forte inclinazione a vivere da
schiavi agli invertebrati, tra questi schiavi Arize ne creò, che dotò, oddio si
puo dire dotò, sembra il nome di un piatto giapponese, comunque dotò della
capacità di alterare le probabilità a suo vantaggio, qualità che sulla terra
gli fece guadagnare l’appellativo di Longshot,
un complicato gioco di parole che in
pratica sottolienava il fatto che il nuovo eroe di New York, per quanto si
cacciasse in imprese con poche probabilità di vittoria, riuscisse sempre ad
uscirne indenne, in inglese longshot, vuol dire lancio lungo, scommessa azzardata,
impresa rischiosa, da qui fortunato.
Arize plasmò il suo schiavo più importante della capacità di
ribellarsi agli invertebrati, qualità
che lo portò ad essere il leader della rivolta degli schiavi, rivolta che
purtroppo non ebbe un epilogo felice, la miniserie comincia con Longshot, in
fuga da una banda di animali antropomorfi, che sembrano del tutto intenzionati
a riportarlo dai suoi padroni vivo o morto.
In pratica gli invertebrati gli hanno cancellato la memoria,
ma la fortuna del nostro affascinante eroe lo aiuta nella sua confusionaria
fuga, ed attraverso un inaspettato varco dimensionale giunge sul pianeta Terra,
nella solita New York, fuggendo dai proiettili dei suoi persecutori.
Questo è l’incipit della deliziosa miniserie di Ann Nocenti,
qui al suo vero esordio nella casa delle idee (allora poi è il caso di dire
erano quasi tutte buone idee tranne forse Secret Wars 2).
Nei 6 numeri raccolti nel volume Panini, Longshot farà la
conoscenza di bellissimi personaggi, tutti magistralmente caratterizzati, che
difficilmente non susciteranno le vostre fantasie, come il survivalist Elliot,
il catastrofista che vive come un eremita in un bunker sotterraneo ai margini
di un bosco, in attesa che l’umanità si autodistrugga con il nucleare.
La bella stunt girl chiamata Rita Ricochet, e la troupe del
regista Hitch, la nuova promessa del “cinema spazzatura americano” (parole sue non mie).
Just let me die, l’esilarante
terzo numero, vede Longshot coinvolto in un improbalissimo team up con uno
sfigato di nome Theo, con il quale decide di assaltare quei ladri della compagnia elettrica, e qui mi fermo per
evitare di rovinarvi troppo le sorprese del tomo, che ripeto è una
piacevolissima lettura. Una storia sicuramente divertente e coinvolgente, che
gioca molto sulla geniuina innocenza delle azioni di un uomo senza passato e
memoria, che conquisterà anche i nuovi lettori che conoscono poco il
personaggio, che credo oggi editorialmente si sia perso nel labirinto delle
dimensioni parallele insieme agli Exiles.
Una godibile avventura che tecnicamente varrebbe pure il
costo del volume Panini, una storia in cui non mancheranno gli incontri/scontri
tra il nostro affezionatissimo (vi ci affezionerete o consideratevi dei mostri
insensibili) e varie calzamaglie residenti nella grande mela, tipo l’Uomo
Ragno, ed il dottor Strange, colpi di scena, drammi e situazioni più
distensive, il tutto raccontata da dialoghi mai banali o piatti, ma sempre
divertenti ed appetibili.
Il disegnatore della miniserie poi è un ispiratissmo Art
Adams, co-creatore del personaggio, che con le sue anatomie affusolate dona
alla storia quel fascino grafico che la rende un prodotto degno della vostra
attenzione.
Occhio alla spesa
Longshot come detto è molto bella, io mi sono divertito a
rileggerla per l’ennesima volta per recensirla sul blog, tuttavia il mio modus
operandi non cambia, al vostro portafoglio ci tengo e quindi prima di tuffarvi
a testa bassa sull’edizione Panini da 15 euro dovete sapere che esistono due
precedenti edizioni, tutte e due Play Press e sicuramente almeno una delle due
reperibile ad un prezzo minore.
Il Play Book Collection del 1992, raccoglie per interno la
miniserie di cui sopra, in pratica è identico (anche per la carta) al Marvel
Gold, solo che costa sicuramente meno,
se spulciate internet e fumetterie potrete trovarlo anche ad un prezzo
non superiore ai 5€.
Per completezza vi dico anche dove rimediare la primissima
apparizione di questa squisita miniserie: su X-Marvel (Play Press) sui primi 6
numeri, che forse a ben cercare potreste trovare anche ad 1€ l’uno con lo
svantaggio di trovarvi con altre storie segate, tipo quella di Excalibur contro
le parodie dei cartoni della Warner, Having a wild weekend disegnata da Erik
Larsen.
Mi sa che vi ho detto tutto, ovviamente la morale è che
consiglio la lettura e l’aquisto di questo volume, se
risparmiare o meno
dipende solo da voi.
Buona lettura e baci ai pupi.
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