Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.

Benvenuti nell'ennesimo posto del web, saturo di dissertazioni e soliloqui, commenti e suggerimenti sulla nona arte.
Perchè fondamentalmente, chi ama i fumetti, non ne hai mai abbastanza, e non solo di leggerli, ma nemmeno di pontificarci sopra.

I tag non bastano? Allora cerca qui


Fumettopenìa è dedicato a Fumettidicarta ed al suo papà Orlando, che dal 2009, non ha mai smesso di farmi credere che scrivessi bene! Anzi scusate, che scriverebbi bene. E se adesso migliorato, lo devo sicuramente ai suoi incessanti consigli.

giovedì 7 marzo 2013

Skynet - The Marvel Way (Age of Ultron #01)

A differenza del numero 0.1, di cui abbiamo parlato qualche tempo fa, il primo nuemro del nuovo ennesimo maxi-evento della Marvel che verrà, firmato Bendis & Hitch dà un' aggiustatina alla sua appetibilità.
Sia chiaro che (IMHO), sarà la solita saga che potrete godervi semplicemente leggendo la serie principale, evitando di comprare gli innumerevoli albi collegati che porteranno (al solito) il logo dell'evento in questione da qualche parte sulla copertina, a meno che non siate dei lettori seriali,  io sono anni che faccio così e mi sono trovato sempre bene, specie in casa Marvel. Inoltre non bisogna dimenticare di considerare che un mega-evento decente in casa Marvel, latita dai tempi di Civil War.
E questa considerazione non può che giovare, in teoria, alla nuova fatica di Bendis, visto che trovo impossibile possa fare peggio di Secret Invasion o Assedio.

Hitch Anatomy
Diciamo subito che i nostalgici del Bryan Hitch di Authority, dovranno rassegnarsi.
Si sa che i disegnatori si evolvono durante la loro carriera, quelli che tra voi leggono i manga non avranno potuto non  notare le mutazioni di stile di gente come Toryama, Miura, Inoue, la cosa succede anche per i disegnatori occidentali, occhi attenti avranno sicuramente notato come Byrne si sia evoluto negli anni, basta vedere la differenza del suo tratto da Iron Fist agli ultimi numeri di Namor.

E' successo lo stesso ad Hitch, solo che lui si è d-evoluto, per certi aspetti, verso uno stile più veloce, spigoloso e sporco da un  lato, in compenso ha fatto sua esclusiva lo studio dell'impostazione della tavola, quel wide-screen comics, nato con Millar sulle pagine della prima stagione degli Ultimates, e del quale adesso sembra essere unico beneficiario e custode.
La suddivisione delle tavole concepita dall'artista, gioca bene alla velocità dell'albo - tempo di lettura 20 minuti, ed io non sono poi questa gran cima in inglese - e conferisce un ritmo allegro ed incalzante alla storia. Hitch alternando ampie tavole. solitamente mute, che descrivono il paesaggio - le stesse splash-page, volte ad impressionare il lettore, con le quali ha farcito, come fosse un tacchino il giorno del thanksgivin', i suoi Fantastici Quattro - ad altre più piccole in cui corrono veloci azione e dialoghi, dà sicuramente un ottimo contributo ad una storia ceh senza questi piccoli accorgimenti, trasmetterebbe al lettore troppi Deja-vu.
L'albo si apre con la didascalia "New York. Oggi."
E la New York che vediamo è la stessa che avete visto nel film post apocalittici, Statua della Libertà decapitata, palazzi sventrati, ed i soliti punk con tanto di cresta e capelli colorati, ma con meno steroidi di quelli ipotizzati da Tetsuo Hara e Buronson in Hokuto no Ken a fare i gradassi per le strade deserte.
Ora verrebbe da chiedere per quale motivo nei fumetti, ancora oggi, i Punk sono visti come degli autentici stronzi violenti stupratori, meno male che esiste il contraddittorio grazie ad opere come Tank Girl.
Ma la sensazione del già visto non si limita a questo, l'albo comincia subito con un bel botto, e nel finale anche se non spiega nulla degli eventi che hanno portato a questa situazione,  rende noto che l'umanità è stata conquistata alla fine dall' AI creata da Henry Pym: Ultron.
Inevitabile non pensare alla saga filmica di Terminator, o alla miniserie di Morrison  per la DC, che sicuramente conoscerete, Crisi Finale.
Per via del cattivo cibernetico (Ultron) e la resistenza dell’ultimo manipolo di eroi che decide di opporsi alla tirannia dell’androide. Una carboneria che ricorda troppo la resistenza che si oppose in quelle mitiche pagine, all’equazione anti-vita di Darkseid.
Magari letta come una storia a se, tanto lo sappiamo che questi eventi sconvolgenti non sconvolgono mai una sega, al massimo ci si cambia la calzamaglia, però come dicevo letto senza la frenesia del lettore seriale, magari questo Age Of Ultron potrebbe anche risutare interessante.
Da leggere fingendo sia un else-world dove l’autore (sgamatissimo,  anche se mi sta poco simpatico) re-interpreta i personaggi con i quali ha rilanciato le vendite del Marvel Universe.  
Sicuramente l’incipit apocalittico, a differenza del numero 0.1, stuzzica anche un palato scettico come il mio, complice comunque un Hitch, forse svogliato nei tratti, ma geniale nelle impostazioni delle tavole.
Per coerenza, continuo a bocciare l’aspetto biecamente commerciale dell’opera, che tecnicamente dovrebbe essere seguita per interezza, su una moltitudine di testate, per esperienza però so che solitamente le serie regolari satelliti che escono in concomitanza, sfornano storielline insipide che restano sulla scia della trama principale.
Insomma se ho bocciato in pieno l’inutile beat’em up X-Men contro Vendicatori, non mi sento di essere così totalitario anche con questo eventone marvel prossimo-remoto, per i seguenti motivi: l’ottimo lavoro di Hitch sullo story-telling e gli spunti vincenti su cui Bendis sembra stia costruendo la trama, perché diciamolo Terminator, e la classica rise of robots, è troppo bella come epopea. Specie se c'è di mezzouno come Tony Stark come characters.
Baci ai pupi.




Nessun commento:

Posta un commento