Ed eccoci qui, cari Fumettopeniaci …e buona Pasqua a tutti,
avete ricevuto le uova?
Mi piace “fumettopeniaci”, se riuscite ad
isolare in un angolo della vostra testa tutti i riferimenti al pisello che vi
può suscitare la seconda parte di questo neologismo da me creato, sono sicuro che in qualche
modo, con percorsi sinaptici possibili solo nella mente di un nerd, la forma
letteraria vi riporterà alla mente Zio Tibia che saluta i suoi
telespettatori.
Cari zombettini miei,
diceva quel vecchietto putrefatto, era el 1989, era venerdì, ed era uno show in
seconda serata su Italia 1, liberamente tratto dal Creepshow americano. Una clip a basso costo che introduceva il film d'orrore della serata.
Quindi come state miei cari fumettopeniaci? Come state
passando la Pasqua? A
tavola a strafogarvi di agnello e pastiera? O state approfittando di questi
giorni di riposo per qualche lettura interessante?
Il vostro affezionatissimo, lasciato solo dalla moglie, si è
dato alla lettura, e prima di sparire per una settimana buona, magari mi faccio
sentire su Twitter, ma se in giro vedo qualcosa che mi stuzzica al punto di volerla condividere con voi, volevo lasciarvi
il mio personalissimo commento su un volume Lion che da un po’ di tempo
campeggia sugli scaffali in fumetteria, ignorato dal pubblico, che poveretti,
annaspano dietro la marea di novità che arriva e sta per arrivargli sulla nuca.
Il Chiodo di Alan Davis (testi e disegni) e Mark
Farmer (Chine) è una miniserie del 1998, ed è una di quelle storie
ambientate nei mondi alternativi DC, quei mondi in cui un particolare determina
poi le differenze tra quegli universi e l’universo principale, la Terra-1 dove la continuità regna più o meno
sovrana, almeno fino a quando non reboottiamo tutto, così giusto per non
annoiarci.
Cominciamo subito con i disegni, credo che le tavole di Alan
Davis in questa miniserie siano tra le cose migliori abbia mai disegnato
l’illustratore britannico.
Figure pulite, anatomie affusolate ed armoniche, ottimo
story telling, che alterna tavole cinetiche sature di azioni a spash-page meno
dinamiche e più riflessive.
Robe che non vedevate dai tempi di Excalibur, posso
assicurarvelo.
Solo per i
celebrativi disegni di Davis, questo fumetto merita una giusta attenzione, il tratto con
cui commemora la Justice League
della Silver Age, e più in generale praticamente tutto quello che era DC Comics
negli anni ’90, da solo, vale l’aquisto del volumazzo.specie per le numerose Spalsh-page, tremendamente belle.
Ma di questo, delle modalità d'acquisto, ce ne
occuperemo meglio più sotto, non vi aspetterete certo che vi mando in pasto
agli squali, anzi chiedo scusa ai leoni senza un piano alternativo?
Ma torniamo alla miniserie: che è sto chiodo?
La storia si basa sul
gioco degli universi paralleli, che scaturiscono dal classico particolare
apparentemente insignificante che porta poi ad un futuro diversissimo, insomma Sliding Doors, quella commedia con la Paltrow di qualche anno fa la ricordate?
La tipa che si fionda
a prendere la metro, ed il film evolve
nei due scenari, in uno riesce a prenderla, nell’altra no….
Qui non ci sono le porte scorrevoli di nessuna metro, ma
solo un chiodo, un chiodo infilato nella gomma del furgoncino di Jonathan Kent,
la sera dell’arrivo dell’astronave che conteneva il piccolo Kal-El, Martha vede
la gomma a terra, guarda lasciva il marito e propone di restare a casa a
giocare al paziente e l’infermiera, e
rimandare le commissioni al giorno dopo.
E per quella notte di malizie quell’universo DC si ritrova
orfano della leggenda di Superman.
Tutto qua, questo è l’incipit del Chiodo, una miniserie gradevole che utilizza tutti i personaggi del
Dc universe ricollocandoli in nuovi ruoli, Luthor
sindaco di Metropolis per esempio, Olsen
la sua spalla destra, Alec Holland,
consigliere del presidente, Green Arrow
paralizzato ed handicappato.
Insomma oltre la
lettura di una storia godibile, il divertimento di queste iniziative, che in casa DC hanno sempre prosperato,
proprio per la politica sicuramente meno rigida sull’uso dei personaggi da
parte degli autori rispetto alla Marvel,
dicevo il divertimento sta nel riconoscere le citazioni, riscoprire le
interpretazioni dei characters e fondamentalmente goderseli.
Così come per Red Son
di Millar di cui se ricordo bene vi parlai lo scorso dicembre, anche questo The Nail risulta una piacevole lettura,
della quale vorrei rivelarvi poco o niente.
E' una storia corale, nella quale forse si può criticare un un approfndimento psicologico dei personaggi, ma Davis punta più sulla quantità dei personaggi, molti appaiono solo il tempo di una battuta, per il gusto di essere citati, l'evolversi della vicenda è lento, e tuttavia non annoia, al contrario, la lattura tiene desta l'attenzione fino al finale che ovviamente ....uh cazzo stavo per dirvi il finale.
Quanto mi costa sto Chiodo?
‘Sto Chiodo, quello meno arrugginito è disponibile
nell’edizione Lion, nella collana Grandi
Opere DC, 168 pagine ricoperte da un elegante copertina cartonata, per la
modica cifra di 17.95 euracci.
Se tra di voi ci sono riccastri pigroni dalla strisciata
facile del proprio Bancomat, vi consiglio di ripiegare su questa edizione,
anche se da qualche parte ho letto che la traduzione era un po’ troppo
grossolana.
Ma quelli tra voi che hanno tutta la mia stima, quelli cioè
che sono alla ricerca dell’edizione più economica dei loro fumetti, e che non
ci tengono pià di tanto a farsi incaprettare dalle major fumettistiche voglio
dare qualche dritta per risparmiare, il Chiodo non è una cosa inedita, ha già
avuto una prima edizione italiana sui numeri 33-34 e 35 di Play Magazine,
svalutatissima rivista della Play Press che a ben cercare trovate anche al
prezzo di 1 euro ad albo…
Bene direi che vi ho ammorbato abbastanza, orsù ora spegnete
il monitor e tornate dai familiari, ci vediamo tra una settimana e parleremo di
robetta inedita ed interessante targata Image e Vertigo.
Baci ai pupi e buona Pasqua!
Avrei un unico appunto: la dicitura "Il Chiodo di Mark Farmer ed Alan Davis" lascia supporre che Farmer abbia scritto i testi. In realtà anche la sceneggiatura è del disegnatore Alan Davis, mentre Farmer si è occupato delle chine.
RispondiEliminaGraziè Gù correggo subito!
RispondiElimina