Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.

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Fumettopenìa è dedicato a Fumettidicarta ed al suo papà Orlando, che dal 2009, non ha mai smesso di farmi credere che scrivessi bene! Anzi scusate, che scriverebbi bene. E se adesso migliorato, lo devo sicuramente ai suoi incessanti consigli.

sabato 25 agosto 2012

Mi chiamo Bill, Raggio Beta Bill



Thor non mi è mai stato particolarmente simpatico, come character, l’unico Dio del tuono che ho amato dal primo momento, incondizionatamente, è stato una delle sue ultime incarnazioni, ossia il leader scandinavo del movimento No Global inventato da  Mark Millar per i suoi Ultimates.
L’ altro, quello dell’universo 616, con l’elmo vichingo e gli stivali giallo-neri mi è piaciuto diciamo così a tratti, a stagioni alternate, anzi ad essere sincero, direi che gli unici due autori che hanno saputo farmi affezionare al tonante sono stati Walter Simonson  e  J. Micheal Straczynski.
Magari parleremo del secondo prossimamente, oggi approfittiamo del fatto che  la Panini ha pubblicato da poco il primo dei due Omnibus che raccolgono l’intera opera di Simonson, per riportare all’attenzione dei lettori una delle migliori interpretazioni del Dio del Tuono, se non forse la migliore di tutte.
Ok, la migliore di tutte dopo Lee-Kirby contenti?

Cose da Nerd.

Ma evidentemente non sono il solo pensarla così, nel film di K. Branagh infatti, oltre al solito Stan Lee, hanno un cammeo anche i due autori sopraccitati, d’altronde per la godibile pellicola del regista-attore, amante di William Sheakespeare, sono adoperati nella sceneggiatura, elementi di loro creazione, come lo Scrigno degli Antichi Inverni, o la location dell’Oklahoma.
Straczynski è il primo camionista che tenta di sollevare il martello nella Valley, e Simonson compare brevemente a fianco di Lady Sif in una delle scene finali del film.
In più a rinforzare la tesi che il lavoro di Simonson su Thor abbia influito sul futuro del personaggio per anni c’è il fatto che sempre lo Scrigno,è protagonista di una puntata del cartone animato dei Vendicatori (1° stagione), in una storia scritta da Slott credo.
Insomma il Thor di Simonson è una gran bel fumetto.

Una Balena di carta.

Per gli Omnibus, ho un odio viscerale, non so quale mente malata abbia partorito una cosa del genere, né tanto meno perché lo abbia chiamato Omnibus, ma io come format editoriale non lo sopporto, pensavo fosse destinato a scomparire come moda invece prospera nonostante le mie maledizioni. Come fai  a leggere un Omnibus al bagno? Corri il serio pericolo di sbilanciarti in avanti e farla fuori dalla tazza, come fai a leggerlo in viaggio o al parco? Tocca portarlo in giro con un trolley, e poi come fai a pagarlo 52€?
“E si vabbè ma sono 592 pagine!”
E chi te le ha chieste? Come faccio a portarmi in treno un bambino del genere?
Il fumetto è un piacere, se devo leggerlo come fosse una reliquia, un monumento ai caduti (i miei risparmi), chiuso in casa su un tavolo per paura che le rilegature esplodano, che piacere è?
Mah contenti voi, c’è di buono che almeno questo Omnibus contiene un classico del fumetto supereroistico, stavolta quello che recitano gli editoriali corrisponde al vero.
Sia chiaro, il fumetto risente dell’età che ha, era il 1980 quando a Simonson fu detto di inventarsi qualcosa per risollevare le vendite del tonante, e lui prese la faccenda molto seriamente e molto a cuore.

Tutto il Thor minuto per minuto.

Tranquilli non spoilero selvaggiamente, non me lo perdonerei mai.
Parte in quarta Walter, ed introduce subito un nuovo characters, l’alieno Beta Ray Bill e gli fa fare qualcosa che nessuno era mai riuscito a fare prima: gli fa sollevare Mjolnir, il martello che solo Thor era degno di maneggiare. Lo trasforma in un simulacro di Thor, tanto brutto quanto nobile e valoroso.
Nei primi numeri aleggia quella ingenuità tipica del fumetto anni’80, ma non è colpa di Walter, è un uomo del suo tempo Simonson, come Jason Aaron lo è del nostro, direi che oggi gli autori sono più svegli, ma sarebbe il solito luogo comune e sarebbe per giunta riduttivo per i loro antenati, direi offensivo per alcuni di loro addirittura, è più esatto dire che oggi gli autori sono più sgamati, che poi è lo stesso motivo per cui a 13 anni voi giocavate ancora con i Masters, mentre adesso navigano su Youporn.
Subito dopo Beta Ray Bill   Simonson introduce l’elfo nero Malekhit e lo scrigno degli antichi inverni, è vero che c’è una parentesi molto igenuotta la battaglia ad Harlem col drago Fafnir, ma è poca roba.

Cose da nerd parte 2
 
Battaglia che una volta riletta mi fa sorridere e ricordare della lotta di Nextwave contro quel drago in mutande nel primo numero della serie di Ellis e Immonen, chissà se anche quella era una citazione del buon Ellis.

Simonson è come un nano alla sua fucina, tanto per restare in tema, crea una moltitudine di personaggi e sottotrame che evolvono in crescendo, ristruttura Thor, la sua Asgard e gli Asgardiani, lodevole in particolare il rilancio di Balder, riuscendone ad esaltare per ognuno la regalità e la pomposità.
Quasi ogni autore si è misurato con il Ragnarok, quello di Simonson non ha eguali per stile grafico, pathos coinvolgimento ed appetibilità.
I due fuochi della battaglia, Asgard e Midgard, che si alternano negli albi si trasformano in una storia corale dove l’autore colloca tutti i personaggi che ha sapientemente e lentamente sviluppato.
Beta Ray Bill comandante delle truppe di resistenza su Midgard, vi staccherà più di qualche molecola di adrenalina dalle vostre ghiandole surrenali, le tavole spigolose, dinamiche ed espressive del buon Walter sapranno coinvolgervi come così le sue ineguagliabili doti sullo sviluppo della tavola e dello story-telling.
 










Il lavoro che Simonson fa sui characters Asgardiani fa da abbecedario per i posteri, ancora oggi: Hela, Loki, Balder, Odino, Frigga, Lady Sif, Volstag Hogun, Fandrall ect ect….sono tutti semplicemente definiti e fantastici.
Credo che amerete il primo annual della serie, con le matite di Sal Buscema: The Icy Hearts, struggente epilogo del Ragnarok.
Sono certo che vi innamorerete del numero #362 (che però comparirà nel secondo volume): Like A Bat Out Of Hel! con un epico Esecutore.


Me lo compri papà.
La ricolorazione delle tavole è indiscutibilmente bella.
Insomma non so se l’omnibus valga 52 € dei vostri sudatissimi soldi, sul versante grafico la il lavoro di rinascita che si fa sul colore con la ridigitalizzazione è evidente (vedi la fitura qui sopra sopra), nulla da dire. Non so se valga più la pena rimboccarsi le maniche per ricercare i vecchi numeri Play Press, se ne potrebbe anche ricavarne un risparmio,  magari ritrovandosi tra le mani come bonus, la miniserie degli Eterni o una spassosa saga cosmica di Hercules, apparse in appendice al Thor Play-Press, in più non dimenticate che il mercato odierno ha uno strano andamento, più escono ristampe di lusso, più il materiale originale viene svalutato.
D’altronde non mi stancherò mai di dire che prima di ripiegare sull’omnibus del Devil di Miller io proverei a ricercare i Fantastici 4 Star Comics, ed avere con qualche euro in più non solo il capolavoro di Miller ma anche quello di Byrne sul quartetto.
Thor Meet Superman: diavolo di un Simonson.
 Tornando a noi,  dicevo non so che cosa consigliarvi , ma so che io che non ho tanta simpatia per  il biondo, amo da morire il Thor di Walter Simonson .
Quindi che scegliate lo scomodo ingombrante lusso (ma ricolorato da Dio) degli Omnibus -spesa totale 110€-, ma ricordate che non potrete portarvelo in bagno quando fate la cacca, o che scegliate di ricercare i vecchi numeri apparsi in Italia grazie alla Play Press, il Thor di Walter Simonson è una gran bella lettura e vale ogni euraccio speso.
Avvincente, epica e divertente saga, che vi regalerà (insomma regalerà è audace come termine) qualche ora di di sana evasione.
Quindi di che aspettate?
Per Odino! Per Asgard! Per i Pupi, baci.

Altro -mercato
La run di Simonson è apparsa in Italia per la prima volta su: Silver Surfer (Play Press) nn° 1-14 ed è poi finita  su The Mighty Thor (Play Press) 1-28.
Per i più pigri o gli amanti di questi volumi ipertrofici, il primo volume è un cartonato che raccoglie i primi 23 numeri se non erro, è edito dalla Panini Comics, conta 592 pagine a colori in carta lucida, e sovracopertina e costa 52€
In più da segnalare anche una ristampa con i colori ravvivati anche sulla collana della gazzetta dello sport "Supereroi le grandi saghe" che raccoglieva i primi 0tto numeri della serie (337-344)





4 commenti:

  1. Saga epica, splendide rappresentazioni dei rapporti umani, primo tra tutti l'amore platonico tra Sif e il cavallone spaziale; divertentissima la tavola con l'incontro con "clark"; commovente sbirciare al di sotto della dura scorza mortifera di Hela ("Folle dea, aver sognato, in un angolo del tuo cuore, di poter essere una donna"); senza dimenticare che in questo ciclo è contenuta la rivelazione più shockante di tutte..spoilerspoilerspoilerspoilerspoilerspoiler

    La moglie di Volstagg è più alta e larga di lui!

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  2. run stupenda, conisgliata a tutti. personalmente ce l'ho nella versione play press, dove in appendice a qualche numero c'è la miniserie di bill mantlo su rocket raccoon :D
    in ogni caso ho avuto modo di sfogliare l'omnibus in fuemtteria... molto bello il lavoro di ricolorazione delle tavole. nonostante questo, non lo comprerei mai perchè non risucirei a leggerlo. troppo grande, troppo pesante, proprio come dici tu... se invece di fare un omnibus avessero fatto dei volumi stile marvel gold (e perchè no, magari da edicola allegatio ai quotidiani) allora per la prima volta avrei comprato qualcosa che ho già in altra edizione

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  3. Io ho preso il volume Super-Eroi con i primi episodi ma come al solito ancora non l'ho letto :(

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  4. Io l'ho preso e la colorazione a me personalmente provoca diarrea a fischio, bastava rifare quello che è stato fatto sugli altri grandi classici e non stravolgerlo e stuprarlo a sangue.
    Punti di vista comunque.

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