Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.

Benvenuti nell'ennesimo posto del web, saturo di dissertazioni e soliloqui, commenti e suggerimenti sulla nona arte.
Perchè fondamentalmente, chi ama i fumetti, non ne hai mai abbastanza, e non solo di leggerli, ma nemmeno di pontificarci sopra.

I tag non bastano? Allora cerca qui


Fumettopenìa è dedicato a Fumettidicarta ed al suo papà Orlando, che dal 2009, non ha mai smesso di farmi credere che scrivessi bene! Anzi scusate, che scriverebbi bene. E se adesso migliorato, lo devo sicuramente ai suoi incessanti consigli.

mercoledì 30 gennaio 2013

Chi è più forte: Superman o He-man?

Perchè a chiedersi se è più forte Superman o Hulk sono boni tutti.

Dai su, chi è più forte? 
He-man o Superman?
Ve lo siete mai chiesto? E avete mai trovato una risposta? 
IO lo so. Lo so perchè l'ho visto. 
Lo so perchè l'ho letto.
Vi vedo, vi vedo manco avessi la palla di cristallo, con la vostra espressione tra lo stupito e l'invidia pura.
Il troll che è in voi che in quanto troll è solitamente perfido e invidioso, vorrebbe esssere al mio posto, possedere il mio sapere.
O forse molto più probabilmente state pensando: "Ah Gennà ma hai finito il materiale da recensire?"
Ma no, è che sono in una delle mie fasi di lettura totalissima, cioè leggo tre o quattro cose contemporaneamente, per i fumetti, sto leggendo il Green Arrow di Mike Grell ed onestamente per quanto possa tesservene le lodi, ma che ce fate, con la recensione di un fumetto vecchio di almeno 15 anni?!
Direi che per sto mese vi ho già smaronato con la filippica su Lanterna Verde ed i suoi arretrati appetibili, sarebbe davvero una cattiveria propinarvi un pippone assurdo su questa run molto metropolitana dell'arciere della DC, che comunque, aperta parentesi, è caruccia, contestualizzata alla sua epoca è quasi anacronitistica.
Ma va, oggi si parla di scontri epici, della serie chi è più forte caio o sempronio, solo siccome io sono un tipo che ama distinguersi sono andato a sgamare un team-up con inevitabile antipasto a base di mazzate, abbastanza inusuale: Superman contro He Man!

Location mercatino delle pulci di Napoli: in un banco di cianfrusaglie che, giuro su dio, vendeva di tutto, in una scatola c'era una pila di fumetti, tra i tesori trovati in quel piccolo scrigno di cartone polveroso?
Il secondo volume dedicato al Namor di Byrne e Jae Lee, una copia dell' Uomo Ragno 185 - "Morte in famiglia" quello dove muore zia May, ma l'edizione numerata, quella con la doppia copertina a forma di bara e con tanto di poster interno, un paio di For Fans Only,  uno del Punitore ed uno dei Fantastici Quattro. (Osceni, ma chi li comprava sti polpettoni a 9000 mila lire? Io l'avrei chiamata For Pullaster Only, altrochè)
Ed ultimo ciliegina sulla torta, un semidevastatissimo "DC COMICS PRESENT" del 1982 in lingua originale:
Protagonisti: Superman ed i Masters of the Universe, non fate i vaghi, ce li avevate anche voi, tutti, persino Orko.
Prezzo della spesa? Pensavo 5 euro, almeno un euro a volumetto, ed invece l'adorabile signore mi fa:
"Macchè 5 euro guagliò, € 2,50, vengono 50 centesimi l'uno!" (I LOVE NAPOLI)
quindi chi è più forte secondo voi He-man e Superman?



Mentre Clark è immerso nella sua routine da giornalista sfigato, su Eternia, Skeletor è sempre alla ricerca del modo di entrare nel Castello di Greyskull, ed impossessarsi del potere mistico  che la vecchia  ed umida magione della maga Sorceress, che tra parentesi sapete che significa? Ormai lo sapete ma non ci avete mai pensato, significa strega, una strega che si chiama strega, và che fantasia che avevano alla Mattel è come se avessi un gatto e lo chiamassi "gatto", un cane e lo chiamassi "cane".
Comunque Skeletor invece da buon villain sconfitto sempre verso le ultime pagine, o gli ultimi minuti nel caso del cartone animato, è sempre li insieme a Beast-Man, un altro con un nome un perchè, che scartabella vecchi libri di incantesimi alla ricerca di quello definitivo che con un sol colpo gli tolga He-man dalle palle, gli faccia conquistare il potere di GreySkull e perchè no gli permetta di dare una botta alla maga piumata, che con suo succito vestitino di piume fa tanto sesso strano.

Butterfly Effect 

Magari nel 1982 non si chiamava ancora così, ma è proprio quello che succede, Skeletor smanetta con la spada fuori le porte del castello e una nube misteriosa rapisce Superman dai cieli di Metropolis, il risultato?
Ve lo posterei tutto, ma non vorrei avere problemi di copyright, ultimamente sono parecchio avvelenati su questo genere di cose in rete quindi vi posto le due pagine, che mi hanno fatto tagliare in due dalle risate, alienandomi dal resto della famigliola!


Altro che le battaglie del secolo insomma, altro che X-men contro Avengers, ecco qualcosa che tutti noi nerd almeno una volta nella vita abbiamo anelato di vedere: Superman ed He-man che si riempiono di mazzate. Ovviamente nelle pagine successive, la super resistenza di Superman avrà la meglio sull'incantesimo di Skeletor, che cederà sul controllo della volontà quel tanto che basta per fargli il mazzo con l'aiuto di Man-at-arms (si c'è anche lui, ma senza baffi, proprio come il giocattolo!) e Battle-Cat (vorrei tanto stringere la mano a chi assegnava i nomi ai pupazzetti). 
Insomma il finale e vissero tutti felici e contenti tranne Skeletor,  di rigore, ma cosa volete?
Valeva la pena segnalarvi questa chicca.
Boh vi ho tediato abbastanza per oggi, volevo solo condividere con voi questa nerdata assurda.
Baci ai pupi!

mercoledì 23 gennaio 2013

I need a Marvel Zombie

Non dico di essere la mente acuta, l'occhio attento che ha scoperto l'errore, assolutamente no, però sfogliando sta Age of Ultron, non posso fare a meno di chiedermelo, quindi passo la domanda agli attenti conoscitori dell'universo Marvel, d'altronde io sono in piena disintossicazione, e in tutta onestà credo che anche la marvel dovrebbe farlo, sbarazzarsi di qualche nome ed ampliare un pò i suoi orizzonti.
Direi, rischiare, osare, facendo qualcosa di più audace che infilare il Punitore nei Thunderbolts e farlo limonare con Elektra, ma comunque ripeto, con questo post non voglio certo dimostrare di aver scoperto chissà quale imbarazzante errore degli autori Marvel, perchè sicuramente non è così, la proverbiale acqua calda, quindi la domanda sorge spontanea,e ve la rigiro a quelli tra voi che seguono il Marvel Universe con ammirevole (visto la qualità ultimamente) costanza, pronti?

Ok ecco la tavola che mi ha lasciato un pò stupito:


Il faccio in primo piano è Steve Rogers, che dopo la morte di Bucky in Flop Itself, ha riassunto l'identità di Capitan America, quindi a tutti gli effetti 'sto biondone è la stessa persona di cui leggiamo le gesta su Uncanny Avengers e  su Captain America.


Quindi ecco la domanda: Chi  questo alle spalle di Thor, col costume che usava Bucky ai tempi che Cap era morto? E' già risorto anche Bucky? Nei 220 baloon e frustranti didascalie e balon di Bendis, mi sono perso quella che indicava l'anno di questa vignetta come un periodo antecedente al presente? O c'è qualcosa che mi sono perso in  AVX?
O, più plausibile la Marvel non getta mai nulla? 

Le Anteprime di Fumettopenìa - Age of Ultron

Ma sono io o sembra che alla Marvel ormai sono incapaci di scrivere una storia che non necessiti l'acquisto di tutte le pubblicazioni per essere letta integralmente?
Dopo manco pochi mesi dalla fine di AVX,  arriva iquello che credo sia il  primo mega evento post Marvel Now,  l'innovazione è di casa ed infatti dal prossimo Marzo, i Vendicatori e compagnia bella dovranno vedersela con il ritorno di Ultron, l' AI creata da Hernry Pym e sfuggita al suo controllo ormai anni e anni fa, ma secondo la cronologia Marvel probabilmente è successo il mese scorso.

Musica nuova in cucina dove la patata è regina

A Fumettopenìà abbiamo testato lo speciale Age of Ultron .1, qualsiasi cosa sia, sembra comunque l'incipit della nuova appassionante saga che scuoterà inevitabilmente il Marvel Universe.
Ora solo per stavolta, visto che comunque è materiale inedito e non vogliamo spoilerare nulla, cominciamo dalla fine: le prime dichiarazioni fanno tremare il portafoglio, l'evento (oltreoceano) sarà spalmato su 10 albi e sarà pubblicato in 4 mesi da Marzo a Giugno (tie in esclusi ovviamente), il vanto, a sentire i capoccia Marvel sarà che non farete in tempo a porvi delle domande su cosa sta succedendo, che subito in edicola troverete la risposta!
Vista la ramificazione della saga, alla Marvel assicurano anche che non ci saranno ritardi per godere in maniera lineare la saga, a prova di questo c'è il fatto che Hitch ha praticamente già finito tutta la sua parte, e qui è lecito chiedersi cosa sia successo ad Hitch.
La mia ipotesi è che sia morto, ma sia stato messo a congelare in ghiacciaia in cantina, ed il suo sostituto tenta di imitarne lo stile, e continua a beccarsi ingaggi.
Dimenticatevi le tavole di Authority, pulite, precise nette, bellissime, o anche quelle delle prime due stagioni di Ultimates, Hitch è ancora nella sua fase sporca, disordinata, che abbiamo avuto modo già di amare nelle pagine della fanstasmagorica (sono ironico) resurrezione di Capitan America.
L'unica cosa interessante è il taglio delle tavole, il widescreen-comics, di cui è maestro, e che ha inaugurato con Millar con i suoi Ultimates, ma per il resto il nuovo Hitch, evidentemente più veloce, non può dirsi altrettanto virtuoso come quello del passato.

 NOMEN OMEN
(Warning: contain spoiler - ma da qui a che vedrà luce in italiano, li avrete già dimenticati!)

Ma cosa succede in questo .1 che a me ha fatto tremare tanto i polsi che mi sono cagato addosso testè mentre lo leggevo!?

L'Intelligencia in tutto il suo temibile splendore
C'è questo gruppo di supercattivi che si fanno chiamare Intelligencia...avete capito bene Intelligencia. Avete presente tutto lo scarto dei villain del Marvel Universe? E' da lì che Bendis pesca, la scintilla che riavvia  il S.O. perennemente incazzato di Ultron.
Un nome un destino: secondo voi chi sono i membri di Intelligencia? (coalizione creata da udite, udite, Jeff Parker nella fantasmagorica, sono ancora ironico casomai non si fosse capito, Fall of the Hulks).
A questa cervellotica elite, mica ci possono accedere tutti.
Solo, gente tosta, quel genere di persone che risolvono gli integrali a mente, senza usare manco le dita, gente come The Wizard, il Pensatore Pazzo, Red ghost e le sue superscimmie - ehi, oh ma non sottovalutatele per via di tutti quei peli o perchè mangiano le banane, al questionario dei tre giorni, loro, a differenza di voi non ci sarebbero finite dallo psicilogo per via di quelle contraddittorie risposte sui fiori sul fiorista! Coglioni criticoni.
Chi altro? Ah si M.O.D.O.K. e Klaw il signore del suono, massì quello con la parabola al posto della mano, che da anni vede Sky a scrocco senza pagare un cazzo.
In pratica che succede?
Dopo circa 25 pagine e più o meno 220 snervanti baloon, ecco quello che emerge da questo numero 0.
Intelligencia aveva recuperatoquesto Robot inerte precipitato dal classico "outer space", l'involucro era depositario di un immenso potere.
Sgamati dalla Donna Ragno, si sono ritrovati a combatere con i Vendicatori, accorsi in aiuto del loro avvenente membro tutta curve.
Nella lotta che segue, in cui i membri di Intelligencia fanno esattamente quello che fanno da sempre da quando Kirby e co. li hanno creati, ossia prendere calci in culo, Ultron si riattiva e si da momentaneamente alla fuga, lasciando tutti con un palmo di naso, il fumetto si chiude con uno sconvolto Tony Stark che dice che non c'è nulla che si possa fare e che siamo perduti, mancava che dicesse anche: "Nulla sarà più come prima" ed eravamo a posto.
Ora siccome io sono curioso come una biscia mi sono andato a spulciare un pò la rete, e su alcuni siti oltreoceano leggo:
I lettore si troverranno spiazzati da uno scioccante numero uno, in cui Ultron ha preso il controllo dell'umanità e di gran parte della popolazione super del pianeta, a parte un manipolo di ribelli che formerà la resistenza (La donna invisibile, Taskmaster, Bestia, Emma Frost, She-Hulk, Luke Cage, Spider-Man, Wolverine, e Moon Knight) e che tenterà  di liberare la terra dallo spietato giogo della glaciale A.I.
Ora a chi di voi 'sta cosa non ricorda in maniera preoccupante Darkseid e l'equazione antivita di Crisi Finale di Morrison?

01110101010010101010101010101010101110001010100101 [trad. Baci ai pupi]

lunedì 21 gennaio 2013

Manuale per giovani Lanterne

(sottotitolo #01: Tutte le volte che sono rimasto incantato dalla luce di Lanterna Verde)
(sottotitolo #02: Una lunga ed inutile dissertazione sul migliore fumetto attualmente in circolazione)
(sottotitolo #03: Tutta la Lanterna Verde che dovreste avere, o che dovrebbero ri-pubblicare)

Green Lantern è da qualche anno la miglior serie a fumetti in circolazione, caso chiuso.
Vorrei dire che chi non la pensa così, di fumetti capisce ben poco, ma poi non sarei migliore dei millemila blogger esauriti che proliferano, gente che ha passato troppo tempo allo specchio a fare auto-training e/o a menarselo on line, forti del sostegno della corte che li segue, e si sono convinti che tutti quelli che non la pensano allo stesso modo, sono degli idioti.
Ve la sparo così a bruciapelo 'sta cosa, senza tabelle di vendite alla mano, tra l'altro non saprei nemmeno dove cercare delle charts attendibili, charts oltreoceaniche - ovvio - perchè in Italia non saprete mai quanto vende chi, semplicemente perchè le vendite sono affari esclusivi degli editori.

Questa, tanto per divagare, è un'altra realtà che i lettori di vecchia data come me hanno già sperimentato sulla propria pelle, mi ricordo benissimo ai tempi Play Press - seguivi una testata e all'improvviso da un mese all'altro chiudeva poco elegantemente i battenti, lasciando i lettori con il dubbio che non avrebbero potuto finire di leggere le avventure dei loro beniamini.
 Successe di punto in bianco con American Heroes, con Green Arrow, con la Justice League, Namor Iron Man..insomma con tutte, ricordo che compravi il nuovo numero e ti accorgevi che era l'ultimo grazie ad un trafiletto in quarta di copertina, quando c'era, più o meno recitava così:
"Questa serie chiude, ma non è una sconfitta, ci stiamo semplicemente evolvendo"
Ho capito, ma io dove vado a leggere il resto della L.E.G.I.O.N di De Matteis per colpa di questa evoluzione? Mah.

Anatomy of a success

Quindi non è sui dati di vendita che baso la mia idea, anche perchè se andassi dietro a questi, dovrei pensare che mi sono perso una fetta importante del fumetto americano visto che io non mi sono mai letto regolarmente i Vendicatori di Bendis, che hanno stravenduto fondamentalmente per due motivi: il primo perchè trascinati dalla macchina pubblicitaria della neonata (ai tempi) Disney-Marvel, mai così attiva sul campo dei media, che in concomitanza del confusionario lavoro sul Marvel Universe del sopravvalutato scrittore americano, ha tirato fuori, cartoni animati, film, videogiochi, pupazzetti e chi più ne ha più ne metta. Secondo poi perchè a quei tempi era difficile non leggere i Vendicatori, visto che questi ultimi, proliferavano, tra l'altro non è un segreto che la gestione Bendis sia stata abbastanza Avengersocentrica.
Ma col senno di poi, considerando che dopo tanti dialoghi snervanti, i Vendicatori sono tornati ad essere Iron Man, Thor, Capitan America ed Hulk (c'entra qualcosa il film Avengers?), direi che non mi sono perso 'sto granchè, a parte il fatto che durante quella spiacevole parentesi, ogni singolo characters Marvel si è ritrovato per un pò,  a godere dello status di Vendicatore, ufficiale, segreto, oscuro, che sia.

Tornando a bomba in topic, trovo che Lanterna Verde sia la miglior serie in circolazione attualmente,semplicemente perchè credo che il lavoro di Johns su quella fetta di universo DC è a dir poco stupendo ed incalzante: Lanterna Verde ogni mese fondamentalmente diverte.
E noi che ormai siamo rassegnati al fatto che: o noi siamo troppo cresciuti, o che il fumetto in calzamaglia è pressochè morto, e se non è morto rantola (vedi il Punitore nei Thunderbolts), siamo coscienti che ormai ad un fumetto non chiediamo null'altro che della semplice e temporanea evasione.
Il formato italiano poi, che raccoglie le tre serie principali legate al corpo di polizia galattica, tra le tante serie RW Lion, è quella più completa, coerente ed appetibile.

Batman - 3,75€ - (quindi non proprio bruscolini), ospita la bellissima serie di Snyder-Capullo, e la saga della corte dei gufi, ma il resto delle pagine dell'albo, converrete che  annoia considerevolmente, Nightwing è palesemente una serie minore, ed i comprimari scarsi sono l'unico ma fondamentale motivo per il quale sto comprando questo fumetto a rilento, e solo sul mercato dell'usato o della resa.
Ma lo stesso si dica per la Justice League, o Wonder Woman di Azzarello.
Parlano un gran bene di Aquaman di Jhons-Reis, ma chi lo legge se per comprarlo devo sorbirmi Flash e Capt. Atom?
La spinosa faccenda dei comprimari si estende anche in casa Marvel-Panini, sono molte le serie di cui mi sono privato per via dei comprimari scadenti, i Secret Avengers di Remender, il Daredevil di Waid, la Uncanny X-Force, ormai interrotta al sesto o settimo numero, per non parlare dei tanto decantati Fantastici Quattro di Hickman.
Al contrario Lanterna Verde mantiene le promesse di copertina, e se proprio tocca trovargli un tallone di Achille, direi che si può ripiegare sui Nuovi Guardiani di Beddard, che effettivamente per ora, delle tre serie, è la più scarsina.
Difficile trovare difetti invece ai continui colpi di scena di Johns su LV, o alle irregimentate gesta del Corpo delle LV di Tomasi, per non parlare del bellissimo contributo grafico di Mahnke, che sembra stia vivendo la sua golden age, o le sobrie matite di Fernando Pasarin, piacevole new entry sulla testata, che ci ha placato la nostalgia del bravissimo P. Gleason.

Tutto quello che avreste dovuto sapere sulla luce viola e sull'arcobaleno emozionale di G. Jhons

Sono tornato a leggere il materiale DC durante gli eventi di Blackest Night, ed è stato proprio durante lo svolgimento di questa saga che sono tornato a leggere le avventure di Hal Jordan.

Bisogna essere onesti, mentre leggevo l'intrigante nascita delle Lanterne Nere, dopo anni di digiuno, avevo non poche difficoltà ad elaborare tutto.
Una cosa era chiara: le lanterne verdi non eranoa solcare il vuoto cosmico.
C'erano anche:
Le lanterne gialle del corpo di Sinestro che incanalavano la luce gialla della paura.
Le lanterne blu fondate da Ganthet che incanalavano la luce blu della speranza.
Le lanterne rosse di Atrocitus che incanalavano la luce rossa della rabbia.
Quella arancione che traeva la sua potenza dalla luce arancio dell'avarizia, la tribù Indaco, capace di canalizzare la luce della compassione, ed infine quelle Nere che facevano resuscitare i morti.
Johns ha trasformato l' idea di un arcobaleno di anelli e costrutti, che ad un prima occhiata poteva sembrare una cazzata pazzesca, in una colonna portante della serie, la lenta caratterizzazione dei personaggi dei vari corpi, ha inesorabilmente attirato i lettori: Atrocitus, il capo delle Lanterne Rosse, è passato da ruolo di villain da prender a schiaffoni verdi smeraldo, nella miniserie Secret Origin, disegnata da Reis, ad un personaggio completo, diligentemente caratterizzato sotto il profilo psicologico, e tanto carismatico da guadagnarsi la possibilità di una testata a solo, che sono curiosissimo di leggere.
Lo stesso si dica per l'avaro, arrogante Larfleeze, unico detentore della luce arancione dell'avarizia, che sin dalle prime pagine ha suscitato parecchio interesse nei lettori per via delle pecurialità del suo corpo delle Lanterne arancioni, nonchè per la sua retrocontinuity, somministrata a piccole dosi come penicellina, albo dopo albo.
O ancora la tribù Indaco, corpo-chiave risolutiva per la notte più profonda, e che solo nell'ultimo mese stanno rivelando i loro più oscuri ed accattivanti segreti.
 O ancora, scusate, le dimentico sempre, le detentrici della luce viola (Amore), meglio note come gli zaffiri stellari.

Divagazione n. 01 - Anche i Guardiani sbroccano

Ricordavo che Star Sapphire (Zaffiro Stellare) era una nemesi della Lanterna Verde già dai tempi della Silver Age, sapevo per esempio che la mascherina viola nascondeva l'identità di Carol Ferris, e che l'anello viola più che altro tendeva a possederla e renderla cattiva, ma prima dell' avvento di Johns,
Carol Ferris vestita da Victoria Secret's
ricordavo delle Zamaron leggermente diverse: delle amazzoni con tanto di elmo, che durante il Millenium di Englehart (pessimo), scapparono in una dimensione parallela ad accoppiarsi come ricci con i Guardiani dell' universo, al fine di procreare una nuova genesi di controllori dell'ordine, mai capito alla fine della lettura.
Queste aliene con la tutina succinta e gli stivali alti, pronte ad amare il primo che capitava sotto i bagliori della luce viola dei loro anelli, tra tutti i nuovi corpi sono quelli che mi hanno spiazzato più di tutti.



Chi segue Lanterna Verde oggi sa che i Guardiani sono ormai del tutto andati fuori di capoccia, ma sarà che dietro la follia dei Guardiani ci non sia proprio la burrascosa relazione con le Zamaron e questa loro facilità a dare amore in giro con troppa leggerezza?
Il ragionamento non fa una grinza - Siete dei nani, secchioni e blu, vi siete dedicati allo studio ed alle scienze, a scuola mai una sega, a casa nemmeno, sempre voti altissimi, carriera brillante e vincente, avete fatto del  preservare l'ordine nell'universo, la vostra unica audace ragione della vostra millenaria vita.
Target audace e non esente da clamorosi flop, prima del Corpo delle Lanterne Verdi, ne avete fatte di cazzate, vedi il brevetto Manhunter, venduti per dei gioiellini dell'ordine ma poi rivelatisi delle patacche che hanno pure sterminato un intero settore spaziale. O anche quando vi siete improvvisati genetisti, i vostri Psimon, troppi ne hanno fatti di casini in giro per il cosmo.
Di pelo da annusare in giro poi, non ce nè e non c'è n'è mai stato.
Di guardiane femmine, ne ho viste solo due: Sayd, un metro e dieci scarsi e pelata, ma al di la della scarsa appetibilità, comunque se la trombava già Ganthet, e Scar - quella che è sbroccata per via delle ferite infertegli dall'Anti-Monitor che le hanno sfigurato il viso.

Quando anche i Guardiani limonavano duro
Ad un certo punto arrivano 'ste gnocche vestite da amazzoni, e vi dicono ovviamente con un lessico approvato dal comics code: "Nè andiamo ad accoppiarci un una dimensione parallela cinque o sei volte al giorno tutti i giorni per il resto dell'eternità?"
Tu nano blu secchione verginello represso, cosa fai?
"Oh Care Lanternine Verdi, questa è la batteria centrale, questa sono le chiavi di OA, ci raccomandiamo non fate casini, stateci tano bene noi si va a fornicare con 'ste tope, e vaffanculo all'ordine universale!"
Passare dall'ordine astinenziale alla copula selvaggia con una tipa ben carrozzata vestita come una cosplayer, avrà fatto andare su di giri i nani, e quando hanno scoperto che le tipe era tutt'altro che monogame...
Immagino che sia lì che i Guardiani hanno deciso che tutti gli altri corpi erano tutti stronzi e nemici giurati del'ordine. In particolare gli zaffiri.
La prima Star Sapphire
Ovvio che poi hanno concluso che le emozioni sono pericolose: una ninfomane con i ferormoni a palla vi fa assaggiare le gioie nascoste dell'amore, è normale che dopo, quando inevitabilmente se ne va, vi fate rodere il culo, e vi rifate sul prossimo se ne avete mezzi e possibilità.
I Guardiani come Brunetta.
Comunque alla fine della fiera leggendo di nuovo Lanterna Verde, non capivo in che punto della cronologia DC, le Zamaron,  passavano da amazzoni infoiate, ad aliene violette con tanto di pianeta, batteria e set di anelli del potere, ma per questo, credo che parte della colpa ricada sulla confusionaria gestione della Play Press del materiale DC.



L'alba di smeraldo e le altre storie

Abin sur su Emerald Dawn 1
Abin Sur su Showcase 22
Dopo Crisis on Infinite Earth i vari personaggi DC subirono un reboot:
Per Lanterna verde la rivisitazione delle origini si chiamò EMERALD DAWN  ed EMRALD DAWN  2 di Giffen e Jones, in cui vennero riscritte le origni di Jordan e in una chiave più moderna.







Nonostante sia materiale datato, le due miniserie sono meritevoli di attenzione, per i neoappassionati alla serie di LV,  la prima in particolare resta fedele per struttura ai numeri originali di Lanterna disegnati da Gil Kane apparsi su ShowCase, (lo starting point della Silver Age del fumetto in calzamaglia DC, per capirci) ma ovviamente ne rinfresca prosa e caratterizzazione.
Queste nuove secret origin, in particolare gettavano spunti e basi che poi Johns avrebbe poi utilizzato per il suo lavoro attuale su Green Lantern.
Nonostante una fisiologica ingenuità rispetto alla produzione contemporanea, legata agli anni, Emerald Dawn introduceva interessanti novità, primo tra tutti, la fine dell' infallibilità dei Guardiani.
La nemesi che affronta Jordan, in Emerald Dawn chiamata LEGION, era di fatto il frutto di un errore di valutazione dei Guardiani dell'universo, in cerca di vendetta.
Legion è anche la causa della morte di Abin Sur e del passaggio dell'anello al pilota senza paura della Ferris Aircraft, e tutta la miniserie riscrive in maniera deliziosa non solo i Guardiani, declassandoli ed umanizzandoli, ma anche Abin Sur ed il resto del corpo come Tomar-Re, Kilowog creato da Englehart nell'86, che durante gli eventi legati al Millenium se l' era passata abbastanza male in termini di qualità ed appetibilità delle storie.

Il film deve molto della sua struttura alle miniserie di emerand Dawn 1 e 2, nonchè la recente Secret Origins di G.Johns.

Quello era il periodo infatti in cui il corpo, orfano dei Guardiani, aveva sede sulla Terra, ed era ridotto a pochi membri, Gardner, Stewart, la sua donna Katma Tui ( di Korugar, successore di Sinestro), Jordan e Kilowog appunto, che da lì a poco sarebbe stato chiamato dall'unione sovietica (orfana di calzamaglie) per creare il corpo dei Rocket Red.
L'istruttore Kilowog
E' in Emerald Dawn, per esempio che Giffen e Jones riscrivono il personaggio di Kilowog, che da lì, e per sempre sarà uno degli istruttori delle nuove leve del corpo, tra cui Jordan ovviamente, funzione che Johns gli lascerà sia nel film, che nelle pagine del rilancio della nuova serie di Green Lantern disegnata da Reis (Secret Origin). L'ennesimo reboot ideato in funzione dell'imminente (all'epoca) Blackest Night.
[E' interessante notare le differenze tra le due rivisitazioni delle origini di Lanterna Verde. 
Prima tra tutte le modalità della morte di Abin Sur, mentre infatti negli anni '90 fu Legion che portò alla morte della lanterna più dotata del corpo, Jhons  introduce Atrocitus,e rielabora la figura di Mano Nera, per dare corpo alla profezia del libro nero, prologo alla Notte più Profonda, vero e proprio starting point per seguire la serie, atteaverso la quale, l'autore ha praticamente cominciato tutte le trame che sta tutt'ora sviluppando in una maniera talmente interessante, che trovo difficile se non impossibile, riusciate a trovare nel mercato odierno del fumetto supereroistico, una serie con una longevità così elevata.]
Abin Sur su Secret Origin di Johns

Le due albe di Smeraldo, pubblicate in Italia dalla Play Press, la prima sulla collana Play Book e la seconda come comprimario alla prima serie di Lobo, sono interessanti letture  che testimoniano il fatto che quando un'idea è buona difficilmente viene azzerata o cancellata, anche il secondo capitolo, che vede invece come fulcro della trama la trasformazione di Sinestro.
 Nonostante la storia pecchi di eccessiva semplicità nella caratterizzazione dei personaggi, Sinestro è una via di mezzo tra Mussolini èd un maniaco compulsivo dell'ordine, è sempre bene non dimenticare che comunque è roba vecchia di 20 anni.














 E' la prima miniserie che tratta efficacemente la retrocontinuity di Sinestro, a cui i guardiani ordinano di istruire Jordan, lo stesso sinestro che oggi, nelle mani di Johns, rimane assolutamente uno dei più affascinanti dell'intero parco di personaggi DC.



The Green Lantern Greatest Hits: Mark Bright: Divertimento e Caos cronologico

A differenza della Marvel, la DC è sempre stata più bistrattata in Italia, e cercare un ordine nelle sue pubblicazioni è sempre stato un compito arduo, che non mi sogno nemmeno di spiegare o risolvere.
Prima del posto fisso in appendice a Green Arrow, con la nuova testata,  la Play Press aveva pubblicato un ciclo di Lanterna verde estratto da Action comics Weekly, a cavallo del 1989-90, sulle pagine di Justice League, probabilmente per tastare il polso dei lettori.
Lord Marvolio della fiamma verde
Anche questa parentesi editoriale per quanto staccata dalla confusionaria cronologia  DC italiana, risultò assolutamente godibile e divertente. ed incontrò opinioni entusiastiche
Il mini-ciclo di Owsley e Bright, apparso disordinatamente in appendice alla Justice League di Giffen-De Matteis, era ed è un piccolo gioiellino, e sinceramente penso che meriterebbe una ristampa, nel caso siate troppo pigri nel mettervi alla ricerca degli albi Play, (che, sospetto, vi costerebbero molto meno)
Owsley-Bright con una catena di eventi collegati portano Lanterna Verde a fare prima da paciere tra due razze aliene perennemente in guerra, poi ad un piacevole Team -up con Capitain Atom, la conoscenza del Prete, una Lanterna Verde rinnegata di un settore dello spazio sperduto e, ciliegina sulla torta, lo scontro con il terribile e carismatico Lord Malvolio della Fiamma Verde, un essere umano dalle misteriose origini, che deteneva una dittatura su un intero sistema solare, usando la luce di smeraldo di un anello del potere apparentemente staccato ed indipendente dalla batteria di OA.




Su American Heroes, sempre sotto etichetta Play Press apparve uno speciale Lanterna Verde sempre firmato dal duo Owsley-Bright, che fa da epilogo alla mini run di cui sopra.
The Invincible Foe, è un lungo special che mette la parola fine allo scontro tra Lanterna Verde e le due razze aliene, che aveva obbligato ad una tregua forzata, i due capi del paineta in pratica si allenano collaborando alla costruzione di un robot per abbattere il nemico comune, la lunga storia è incalzante e godibilissima
Alle matite, su tutto il materiale citato, c'è sempre Bright, con tavole deliziose e pulite.



Nonostante il fisiologico caos editoriale, a mio parere in The invincible foe si gettano le basi per la saga del guardiano folle che Jones svilupperà un anno dopo.

Gerard Jones 

Su una cosa dobbiamo concordare: Gerard Jones stava alla DC degli anni '90, come Jhons sta a quella contemporanea. Oltre a scrivere 47 albi della nuova serie del cavaliere di smeraldo, quella nata dopo gli eventi del Millenium di Englehart,  è a lui che dobbiamo tutta una serie di personaggi e idee che ancora oggi vengono usati mensilmente da Geoff Jhons.




Certo Lanterna verde non è mai stata così bella come lo è adesso, ma in passato ha raggiunto comunque grossi picchi di godibilità, durante il ciclo di Gerard Jones abbiamo avuto modo di leggere molte cosucce interessanti, i primi episodi della serie illustrati da Broderick e Patterson, visti in italia sul mensile di Green Arrow, per esempio sono stati assolutamente interesantissimi nonchè anacronistici per l'epoca.
L' incipit kerouachiano con il quale Jones cominciò la serie impose una chiave di lettura molto adulta:
Incentrata nel principio su Jordan la serie inizialmente narrava del suo viaggio sulla strada per ritrovare il suo lato umano e mortale, un Hal Jordan, invecchiato, con tanto di basette bianche alla Reed Richards, che si spostava, a piedi, da una cittadina all'altra dell' America, barcamenandosi con i lavori più umili: contadino, pescatore di granchi, raccoglitore di mele, il tutto scritto con una prosa decisamente ricercata e matura per gli standard qualitativi della DC dell'epoca.
Con l'evolversi, le pagine accolsero anche le altre Lanterne terrestri: Gardner e Stewart.
Per il primo Jones restò fedele alla caratterizzazione di Giffen e De Matteis, il rissoso spaccone supereroe della Justice League, famoso per i suoi battibecchi con Batman,proprio non riesce a digerire che Hal Jordan ha scelto di  vivere una vita tranquilla senza usare l'anello, quindi non perde tempo ne occasione per provocarlo durante il suo cammino introspettivo.
Nella stesura della sceneggiatura di questi primi episodi, Jones attinse molto dalle famosissime miniserie di Neal Adams Green Arrow Green Lantern, il famoso cammino nell'America delle ingiustizie col colletto bianco che il buon Freccia Verde portò a fare ad Hal Jordan ed al guardiano L' Antico, al fine di aiutarli nel ridimensionare il loro concetto di ordine e giustizia.
La terza lanterna che fa la sua comparsa sin dalle prime pagine del fumetto è J. Stewart.
Lo Stewart di Jones è una lanterna caduta in disgrazia, ritiratasi dopo per aver causato la morte di un intero pianeta, Xanshi, durante la saga di Starlin e Mignola, la bellissima Cosmic Odissey.

Jones cominciò col botto e destrutturò dogmi finora intoccabili, il primo boss finale che le tre lanterne sono chiamate a battere nei prmi numeri, è niente meno che un guardiano impazzito per la solitudine, l'Antico, lo stesso del viaggio di cui sopra.
Rimasto solo dopo la partenza di tutti i Guardiani con le Zamaron, impazzì e ricostruì OA prelevando varie città dai vari pianeti che aveva visitato durante la sua vita, l'epilogo della saga è decisamente godibile e fondamentalmente segna il passaggio della testata dall'originale taglio beatnik degli inizi verso trame galattiche più classiche.
Ribadisco che questi primi otto numeri della serie sono assolutamente da leggere per l'impronta beatnik, con cui Jones dipinge un tuttora inedito Jordan.
Ovviamente, come L.E.G.I.O.N. e mille altre interessanti serie anche questa run di Lanterna Verde resta orfana del finale, ma perlomeno si riesce a leggere il finale della saga del guardiano pazzo prima della chiusura del mensile di Green Arrow.
Sarebbe interessante che la Lion ne scremasse almeno i capitoli interessanti, per fornire una retrocontinuity del personaggio ideale per le nuove leve.
E come le due minserie di Emerald Dawn sono albi caldamente consigliati, se ancora non lo avete capito, per tutti gli amanti delle Lanterne Verdi.


Ron Marz e la caduta di Hal Jordan


A Gerard Jones seguì il bravo Ron Marz, che prima di introdurre il mediocre Kyle Rayner, lo scrittore, in sincronia con il ciclo della morte di Superman e la distruzione di Coast City per mano di Mongul, ideò la caduta dell'uomo senza paura.
Il cross-over con "Reign of Supermen", il coinvolgimento di Lanterna Verde, la battaglia con Mongul e l'inizio della follia di Jordan apparve Italia sulle pagine del primo numero di Flash della Play Press.
Firmato da Marz e ancora una volta Bright, è un raro esempio di cross-over di qualità - solitamente le storie parallele di grandi eventi sono decisamente mediocri ed evitabili oltre isolati casi rari, questa storia di Lanterna Verde, che fa da prologo alla saga chiamata Twilitgh, è uno di questi.
Visto che fa da vero e proprio trampolino di lancio per la saga chiamata Green Lanter Twilight.
Al di là delle svogliate matite di Willingham, Twilight, narra la distruzione del corpo e l'assassinio di quasi tutte le lanterne verdi per mano di Jordan, che avvelenato dal dolore della perdita della sua città natale, decide di impossessarsi di ogni anello del corpo per avere ad un potere tale da poter far rinascere tutta Coast City.
Le pagine in cui Jordan attacca tutti i membri del corpo culminano con lo scontro con il suo mentore Kilowog.
Sono queste le pagine in cui si parla per la prima volta di Parallax, il mostro responsabile dell'impurità dell'anello contro il giallo, imprigionato dai guardiani all'interno della batteria quando realizzarono che non poteva essere distrutto.

A cui seguirono il maxi evento ORA ZERO.
Jordan è stato credo l'unico supereroe ad uscire di scena come un supercriminale omicida.
Durante l' ORA ZERO, ha dato battaglia a tutti i maggiori eroi, ed è stato sconfitto nel tentativo di azzerare la realtà del cosmo DC.
Prima della sua inevitabile Rinascita firmata da Geoff Johns, di cui parleremo in seguito, è da segnalare la sua redenzione, l'interessante miniserie chiamata L'ultima notte, scritta da Kesel e disegnata da Immonen, pretesa dai fan di Jordan, in cui la LV originale, ormai sostituita da Kyle Rayner, ancora posseduto da Parallax, decide di usare la sa immensa energia per riaccendere il sole e salvare la terra da una mortale era glaciale.
Direi che vi ho annoiato abbastanza, spero di avervi dato un infarinatura decente per il personaggio di LV, in sostanza il messaggio è di tenere d'occhio il mensile RW, che non delude praticamente mai le aspettative di lettura, e per chi può, di ricercare sul mercato dell'usato le vecchie storie di Lanterna Verde meritevoli che abbiamo avuto la fortuna di vedere pubblicate in italia e prometto che sicuramente torneremo sull'argomento.
Nel frattempo baci ai pupi







Per i cercatori d'oro

Abbiamo parlato di (in ordine sparso)
Lord Malvolio della Fiamma Verde - http://glcorps.dcuguide.com/profile.php?name=lordmalvolio
 Emerald Dawn - di Jones-Giffen-Owsley-Bright in Italia apparsa su Play Book 14

Emerald Dawn 2 - degli stessi autori apparsa in Italia su lobo Play press nn 6-10 (e ristampata dalla planeta sul volume Lanterna verde: Alba e Crespuscolo (2008), il brossurato della Planeta sarebbe un ottimo acquisto perchè raccoglieva oltre i due Emerald Dawn anche  capitoli della caduta di Jordan.
L' Ultima Notte - pubblicata in Italia dalla Play Press sul brossurato Play Press Presenta n°1
Lanterna Verde - Spillato della RW Lion, di Jhons - Mahnke -Tomasi - Pasarin - Beddard - Kikham
Green Lantern nn 1-8 - di Jones e Broderick, pubblicati inItalia da Play Press su Green Arrow nn 19-26
Green Lantern Special - The Invincible Foe - di Owsley Bright Pubblicato in Italia da Play Press su American Heroes 1
Action Comics Weekly di Owsley-Bright apparsi in Italia in appendice alla Justice League della Play Press.
nn 4-5-6-7-9-10-12-13
...spero di averli indicati tutti!

mercoledì 9 gennaio 2013

L'ultimo inquisitore


A poco a poco tornano tutti dalle ferie, ecco il primo pezzo del 2013 di Dario Lopez e la sua opinione su MALEDETTI FUMETTI!, una interessante testimonianza sul periodo più nero, sulla notte più profonda del mondo del fumetto americano.

(The ten-cent plague... di David Hajdu, 2008)
Quello che ho qui davanti è davvero un ottimo libro, un saggio appassionante che mira a rendere chiaro a tutti quanto la censura abbia affossato l'industria del fumetto tra la fine degli anni Quaranta e la prima metà dei Cinquanta. Il grande pregio del lavoro di Hajdu è quello di essere facilmente fruibile per tutti, non siamo di fronte a dissertazioni contenenti tabelle piene di dati, elenchi interminabili delle conseguenze della censura su ogni singolo albo a fumetti, etc., etc...
 Il registro scelto dall'autore è molto discorsivo, il testo è corredato da tantissime testimonianze dirette, stralci di interviste con editori, scrittori e disegnatori di fumetti che resero i comic book una specie di istituzione del periodo, non mancano neanche testimonianze di semplici appassionati e detrattori. L'enorme mole di documenti consultati da Hajdu (testimonianze, articoli di giornali d'epoca, libri, atti processuali, etc...) trova corpo in una narrazione avvincente e sempre brillante, mai pesa e noiosa. Inoltre non mancano foto e copertine di albi dell'epoca a impreziosire la lettura.
 Certo è che per apprezzare appieno quest'opera almeno un minimo di interesse per quello che è il mondo del fumetto bisogna averlo. La lettura è straconsigliata anche a chi non vive di nuvole parlanti e ne vuol sapere un po' di più, soprattutto per quel che riguarda l'aspetto storico e sociologico di questa forma d'arte, però... eh almeno un minimo.
Una prima parte del libro, una parte cospicua e di grande interesse, trasporta il lettore dentro il mondo del fumetto rinarrandone le origini, iniziando dalle prime strip pubblicate sui quotidiani fino ad arrivare al comic book, presentandone vari aspetti come quello umoristico, quello supereroistico, quello noir, etc...
 Ma non è una sterile storia del fumetto quella di Hajdu, possiamo assaporare attraverso queste pagine la storia delle Persone (e lo scrivo in maiuscolo) che hanno lavorato in questo settore. Attraverso la loro passione e il loro entusiasmo vediamo il fumetto crescere, evolversi, diventare un fenomeno da milioni di copie di venduto, percepiamo una sconfinata libertà creativa aleggiare sull'ambiente, vediamo artisti trovare lavoro e affermazione nel campo da essi desiderato. Una meraviglia.
 Però la libertà creativa e quelli che sono stati visti come eccessi da benpensanti repressivi iniziano a creare fastidio. In breve tempo, grazie soprattutto alla spinta data da Frederic Wertham e dal suo La seduzione dell'innocente, il mondo del fumetto viene scosso da una caccia alle streghe di proporzioni vastissime. In breve tempo lavorare nel mondo dei comics non è più così bello, un sogno (tanti sogni) si infrange. Censura, leggi restrittive, codici di autoregolamentazione, limiti invalicabili. L'arte viene imbrigliata. Ma non è tutto, le vendite di molti albi calano, la reputazione di chi lavora nel settore viene letteralmente distrutta, case editrici fiorenti chiudono i battenti. Emblematico il caso della celebre EC Comics e della vera e propria via crucis affrontata da suo editore Bill Gaines.
Incredibile pensare che artisti di grande professionalità, disegnatori, scrittori, furono costretti a nascondere la loro vera professione, costretti quasi a vergognarsi del lavoro che svolgevano con tanta passione. Il lavoro di Hajdu ci presenta anche il declino di un'epoca d'oro e la nascita del CMAA, il codice di autoregolamentazione adottato, volenti o nolenti, da molte case editrici di albi a fumetti. Ovviamente, come sottolinea anche Matteo Sanfilippo nella sua postfazione, non fu unicamente il mondo del fumetto a esser messo sotto accusa in quegli anni, anni in cui imperversava il famigerato Senatore McCarthy: Forse uno dei pochi limiti del saggio di Hajdu è proprio quello di non accostare le sorti del fumetto a quelle di altre forme d'arte colpite dalla censura nello stesso periodo, una piccola mancanza che si perde tra le circa 450 pp. di ottimo materiale.
Dario Lopez

martedì 8 gennaio 2013

Anatomia della Doom Patrol

Ma insomma questa Doom Patrol di Morrison vale la pena o no di essere letta?
Comprata per intero nell'ultima (e per la prima volta completa) edizione della RW LION, costerà circa una 70 di euro, spalmata su tre DC Essential, una ragguardevole somma tutto sommato, quindi?
Merita o no la spesa?

 RW ma che mi combini?

Parliamo subito del packagin' dei volumi: l'edizione lascia un bel pò delusi: non posso dire nulla del primo volume, non l'ho mai comprato, visto che io possedevo le prime storie della Doom Patrol dai tempi di American Heroes, ma il secondo volume, quello che contiene praticamente la prima fetta del materiale ancora inedito in Italia, qualitativamente parlando è veramente scadente.
La stampa, presenta una visibile, fastidiosa e stancante retinatura in quasi ogni singola pagina del volume, e dove non è rilevabile dall'occhio umano, ci ritroviamo con tavole con colori invertiti.
Errori dozzinali del genere, non si vedevano dai tempi della Play Press, errori per i quali, tra l'altro, gli addetti ai lavori, a quei tempi quantomeno, trovavano il modo e lo spazio di scusarsi negli editoriali,  ma vabbè ma lasciam perdere, la RW non è certo famosa per il suo dialogo con l'utenza, sulla pagina facebook del licenziatario del materiale DC, l'assistenza alle mille richieste dei lettori quasi sempre latita, ed il curatore della pagina, o i curatori, si limitano alla pubblicità dei loro prodotti, e le poche volte che rispondono a qualcuno è per promuovere questa o quella pubblicazione presente o futura.
E si che il mese di dicembre, non è stato certo un mese in cui vantarsi per la qualità nelle riunioni ai vertici in casa RW Lion.
Lo stesso problema della retinatura è stato segnalato anche sul secondo volume di Animal Man, ed il famoso Speciale di Natale di Lanterna Verde, disponibile solo negli RW POINT, sbandierato come in arrivo nelle fumetterie dal 21 dicembre, ma di fatto arrivato negli RW point capitolini solo da pochi giorni,oltre ad essere stampato male, per gran parte dell'albo, è stato anche pubblicizzato in modo ingannevole.
 "Cosa vorresti ricevere per Natale? La Lanterna Arancione Larfleeze vuole tutto per sé. E ha deciso di rapire Babbo Natale!
Geoff Johns e Brett Booth convenzionano un canto di Natale dickensiano!
E inoltre, Batman e Superman alle prese con le festività natalizie."
(dalla pagina FACEBOOK della RW LION)

Ora io non so che Canto di Natale, conoscano quelli della redazione della RW, quello che ho letto io, parla di un avaro che riceve la visita degli spiriti del natale, passato, presente e futuro, al fine di ravvedersi della sua vita egoista, e se leggo che l'albo ha 72 pagine, deduco che l'intero albo parli di un fantomatico adattamento al romanzo di Dickens, invece mi ritrovo con venti misere pagine di Larfleeze, più un pugno di storielline insulse con protagonisti Batman, Superman, Batwoman e Flash
Un raro e sfrontato caso di pubblicità ingannevole, che poteva tranquillamente essere evitato.
Utenti di fumetterie non-RW point ritenetevi fortunati ad esservelo perso. 
Tanto di cappello allora, in questo caso, allo speciale natalizio Marvel-Panini, un insipido albo celebrativo, senza nessuna pretesa, venduto per quello che era, un albetto per mitomani.  
Ma va là, ormai conoscete la mia opinione sull' Italian Job: ritardi, stampe dozzinali, rincari ingiustificati, non mi va di risprofondare nei soliti discorsi nel primo pezzo del 2013, che poi chi si fa venire l'acidità di stomaco all'inizio dell'anno poi è attaccato alla bottiglia del Maalox per tutto l'anno.
Parliamo direttamente dell'audace lavoro di Grant Morrison.

Surrealismo in mutandoni
Leggendo numerose interviste del tempo, Morrison fece subito intendere che ne avremmo visto delle belle. Approfittando dell' ubicazione molto periferica della Doom Patrol nel DC Universe (dopo la chiusura della serie regolare infatti, Robot Man e co. erano diventati satelliti nelle avventure dei New Teen Titans), e del fatto che la serie uscisse sotto l' etichetta più adulta VERTIGO, Morrison infatti aveva intenzione di sbizzarrire la sua fantasia.
Ed infatti introduce characters a dir poco singolari e situazioni allucinanti e surreali, per lo sviluppo delle quali attinge da bacini inusuali per un fumetto in mutandoni, come l'opera di Borges, la matematica frattale, l'occultismo, la poesia di Coleridge, i dipinti negromantici, ed altre simpatiche cosucce , per le quali Grant Morrison ha sempre nutrito malcelate simpatie. 
Tra i due volumi finora pubblicati però, quello che vi consiglio di leggere assolutamente è il primo tomo.

Carzy Jane
E' nelle pagine del primo libro infatti che Morrison ci presenta,  le novità del gruppo.
 Il nuovo uomo negativo, che qui prende il nome di Rebis, è  un essere alienato ed  in realtà è una trinità formata dalla fusione dell'essenza negativa, Larry Trainor e la dottoressa Eleanor Poole.
Jane la Pazza  è una donna malata di schizofrenia, con ben 64 personalità multipe, ognuna delle quali con un superpotere differente.
Proprio attraverso l'introduzione di Crazy Jane e Robotman, (tra tutti paradossalmente, Cliff, è  il personaggio dotato di più umanità rispetto al resto della truppa), Morrison fornisce la giusta chiave di lettura per la sua nuova Doom Patrol, i primi nemici che gli eroi reietti si trovano ad affrontare sono gli Uomini Forbice, un esercito di esseri privi di volto, che con i loro arti a forma di forbice tagliano la realtà per sostituirla con la città di Orqwith, un esperimento letterario ideato da alcuni scrittori e sfuggito al controllo di questi ultimi
Senza spoilerare eccessivamente, e rovinare le molte sorprese che nascoste nella prosa di Morrison, Diamo anche solo un accenno a Jack il Rosso (Red Jack), un essere talmente onnipotente che si suppone possa essere addirittura Dio, di certo si sa che è gia stato sulla terra, nel 1800, nei panni di Jack lo squaratore, e vive in un altra dimensione, in una casa senza finestre dove passa il tempo ad torturare farfalle infilandole con gli spilli.
Red Jack
Che ci crediate o meno però, una donna con 64 differenti superpoteri e personalità, o un dio crudele, non sono ancora la massima espressione della bravura di questo scrittore.
Il climax nella lettura del primo Essential, lo si raggiunge solo con l'arrivo della Fratellanza del DADA, in assoluto il gruppo di cattivi più interessante si sia mai visto guerreggiare in una serie a fumetti. 
La Sonnambula, è una ragazza dotata di super-forza... ma solo mentre dorme, il loro capo, l'Uomo Inesistente (ossia Morden vecchia nemesi del gruppo) nato in Sud America dagli esperimenti folli del criminale nazista in esilio il dottor Bruckner.Quiz, è una giapponese con una patologica paura per lo sporco, ma che possiede tutti i superpoteri che non sono ancora stati creati, e che li perde se chi gli sta vicino li pensa. La Nebbia è un uomo capace di trasformarsi in nebbia ed assorbire, altri esseri umani, che continuano a conservare coscienza, all'interno della nube psichedelica.
Nonostante il marchio Vertigo, la Doom Patrol di Morrison resta ben radicata all'interno degli eventi in continuity del DC Universe del tempo, la fratellanza del Dada come il coma di Rhea Jones, per esempio sono conseguenze dirette della bomba gentica fatta esplodere sulla terra, durante gli eventi di INVASION, bomba che creò, nelle serie a fumetti legate alla Justice League, il nuovo Maxwell Lord e l'evoluzione della focosa brasiliana Fire.
Nel primo volume i numeri più interessanti da leggere sono sicuramente questi - 
Il numero 26: "Nowhere Man" e la nascita della Brotherhood of Dada.
"Bene! Male! Concetti fuori moda di un'eta antica. Non capite? Non c'è male, non c'è bene nel nostro nuovo mondo! Guardiamoci, non siamo la prova suprema che non c'è bene, non c'è male, nè verità ne ragione? Non siamo noi la prova che l'universo è un idiota che dice sciocchezze senza senso della moda? Da oggi in poi celebreremo la totale assurdità della vita, il gigantesco raggiro dell'esistenza. Da oggi in poi che regni l'irrazionalità! La fratellanza del male è morta! Lunga vita alla fratellanza del Dada!
Il numero 27: "The painting that ate Paris", miglior albo di tutto il volume e sublime prova dell'autore, nella quale fonde fumetto seriale e argomenti totalmente estranei al format, con riferimenti all'opera di Lovecraft, l'arte di Thomas DeQuincey, al dadaismo, all'occultisdmo e all'arte negromantica, i nostri affezionatissimi dovranno vedersela con un dipinto capace di divorare ed imprigionare al suo interno qualsiasi cosa lo guardi, in questo caso Parigi. 




O ancora il 30: "Going Underground" , in cui Cliff Steele si cala nella mente malata di Jane la pazza, per salvarla da se stessa. In questo episodio, a mio parere tra i migliori, Morrison immagina la mente schizofrenica della donna come la metropolitana di una città, una personalità per fermata, un viaggio claustrofobico di Robotman su un treno che percorrerà la mente devastata della donna fino ovviamente al terribile capolinea. 

Due parole sul disegnatore, Richard Case: che dopo un inizio decisamente mediocre, caratterizzato da un' anatomia disarmonica e uno stille troppo dozzinale che fa a cazzotti con l'audace sceneggiatura, comincia a sfornare tavole degne di nota, adottando uno stile spigoloso che a volte ricorda vagamente persino Kevin O' Neill.
Il secondo tomo invece è meno digeribile, almeno per metà, se la prima parte del volume, resta appetibile ed interessante, grazie ad un buon matrimonio tra prosa e trama, la seconda parte del volumazzo è stancamente satura della verbosità di Grant Morrison.
 Il rapimento di Rhea e Rebis da parte di una nuova razza di logorroici alieni ed in coinvolgimento della Doom Patrol in una millenaria guerra tra due razze, è tutto sommato, confusionaria e stancante da leggere.
 Nienta da dire invece per quel che riguarda l'appetibilità della prima metà del volume: Il verbo fatto carne e la caccia a Danny the Street, conservano ancora tutta la freschezza e l'innovazione, dell'opera Morrisoniana.
In particolare Danny the Sreet, al pari della Brotherhood of Dada, è un characters più unico che raro, in realtà Danny, è una strada senziente che si teletrasporta nelle grandi città del mondo e comunica con i suoi avventori attraverso le insegne e le vetrine dei suoi negozi. 
Anche sul versante grafico le cose peggiorano un tantino nel secondo volume, al maturato Chase in queste si aggiungono le acerbe  matite di Jones,  De Mulder ed un giovanissimo McKenna, che possono tranquillamente considerarsi più un malus che un bonus, tavoli audaci, è l'unico termine che posso permettermi di usare senza urtare la suscettibilità di nessuno, fortunatamente, il terzo tomo, in uscita, non so quando vedrà un ritorno in pianta stabile di Chase, nonchè una attenuazione degli esperimenti letterari di Morrison a vantaggio di uno sviluppo più corposo e coerente della trama.
Tutto sommato però, la Doom Patrol di Morrison è di quelle robe che bisognerebbe provare, se non possedere, per certi aspetti, molte idee poi sviluppate in The Invisibles, trovano origine in queste pagine, non so se l'edizione RW, meriti la spesa, è comunque vero che chi mendica non può scegliere, quindi se RW è l'unico modo per leggere questa piccola ed atipica perla del fumetto statunitense, allora ben venga, la speranza è che almeno uno degli uomini RW, si fermi per un attimo dal contare i soldoni che stanno guadagnando sulle spalle della passione per il DC Universe di molti lettori italiani, e  si degni di andare a controllare le stampe dei volumi prima di metterle in commercio, perchè tanto per ripetersi, qualitativamente questa edizione ha parecchie falle.
Baci ai pupi.