Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.

Benvenuti nell'ennesimo posto del web, saturo di dissertazioni e soliloqui, commenti e suggerimenti sulla nona arte.
Perchè fondamentalmente, chi ama i fumetti, non ne hai mai abbastanza, e non solo di leggerli, ma nemmeno di pontificarci sopra.

I tag non bastano? Allora cerca qui


Fumettopenìa è dedicato a Fumettidicarta ed al suo papà Orlando, che dal 2009, non ha mai smesso di farmi credere che scrivessi bene! Anzi scusate, che scriverebbi bene. E se adesso migliorato, lo devo sicuramente ai suoi incessanti consigli.

martedì 30 dicembre 2014

Il meglio del 2014 un anno di fumetti.





Ed eccoci in chiusura, un altro anno di letture ci ha dato le spalle e si allontana in dissolvenza.

Quanta roba ho letto quest’anno?
Sicuramente molta di più di quanta ve ne abbia parlato qui sul blog,e voi sicuramente molta più di me.
Per me il 2014 è stato fondamentalmente un anno di recuperi, privo delle spese di casa mi sono buttato alla ricerca di vecchi albi e volumi che per un motivo o per un altro, leggasi lire o euro, mi sono perso, ed ecco che con una calma ascetica nel 2014 ho finalmente recuperato tutti gli X-men di Chris Claremont e l’Uomo Ragno Classic almeno fino alla morte di Gwen Stacy, più una moltitudine di volumi, come il Deathlok di Buckler, o come From Hell di Moore, che posso dire senza moltissimi dubbi, è la cosa più bella che io abbia letto in questi 365 giorni.
Tenetela da conto quest’affermazione, perché se metto sul podio un’opera così complessa, con passaggi un tantino ostici, la mia lista di editori e testate meritevoli di una menzione avute tra le mani in questo disastroso anno, non può essere che diciamo un attimo, per così dire, di nicchia. E sti cazzi… se non siete d’accordo.
Cominciamo con l’editore, anzi gli editori dell’anno: l’Editoriale Cosmo e la Mondadori, i primi hanno continuato a pubblicare materiale di qualità ed interessante a costi contenuti, permettendo ai comuni mortali di poter leggere opere e storie che in altre edizioni sarebbero probabilmente finite per essere tagliate per motivi di budget.
Quindi grazie alla Cosmo per ottimi titoli, come il claustrofobico Snowpiercer, la continuazione del western più lisergico del mondo, Bouncer, giunto al 4 volumetto proprio questo mese, grazie per averci potuto far leggere piccoli gioielli, alla modica cifra di 5€ o giu di lì, come Winterworld, il fumetto storico de I 10, sulla serie Rossa, stessa serie che ha ospitato le gesta del bucaniere pellerossa noto come Black Crow. Senza considerare i loro sforzi di pubblicare materiale a colori, tra tutti è il caso di ricordare, il bellissimo Juan Solo e Fabian Gray Five Ghost, inedito della Image, pubblicato sulla collana Almanacco, del quale speriamo vivamente di vedere un seguito. L’altro protagonista sul palco delle pubblicazioni fumettistiche quest’anno è stata sicuramente la Mondadori Comics, per la collana Fantastica, sono state spese tantissime parole  lusinghiere, per la qualità dei volumi anche, Santuario di Dorison e Bec, resta a mio parere una delle letture più coinvolgenti dell’anno appena finito, e sento un gran parlare bene anche di Prometheo e la raccolta integrale dell’opera di Berardi & Milazzo Ken Parker. Ristampata quest’anno in degni volumi. I filocinesi col cane nel logo si assicurano la menzione per via del bellissimo secondo spin off di Nemo, di Moore e O’Neill, Le rose di Berlino è solo l’ennesimo capitolo della saga della Lega degli Straordinari Gentlemen che spero non vi siate persi, per il resto non seguendo la BAO, devo fidarmi dei commenti di amici e conoscenti che parlano ancora un gran bene ancora di Saga, nonostante la ridicola edizione.
Panini e Lion, colpevoli di avere un contratto di licenza di materiale decisamente scadente,si salvano in corner per due recuperi di altissimo livello. Gli emiliani sono gli editori della testata dell’anno, parlo ovviamente di Miracleman. La ristampa integrale dell’opera decostruttivista di Alan Moore che ha rivoluzionato il fumetto in calzamaglia negli anni ’80, tornata disponibile dopo una estenuante battaglia legale, di cui vi ho parlato almeno un paio di volte qui sul blog.
Il titolo di miglior iniziativa editoriale va a questa testata. Rimarcare che non è farina del sacco della Panini, ma è una fedele traduzione dell’edizione americana, storie in appendice comprese, è un inutile constatazione, ormai lo sanno anche i muri che i licenziatari di Marvel e DC, hanno una potere decisionale pari a zero. La caotica Lion, che non riesce a trovare una disciplina editoriale merita la menzione di tre recuperi/ristampe, Scalped di Jason Aaron, The Invisibles di Grant Morrison e, per chi è riuscito a metterci le mani sopra, il cofanetto di Blackest Night, annunciato a più riprese varie volte e rimasto un utopia di pochi fortunati. Che resta nonostante sia stato seguito da una moltitudine di maxieventi, la migliore saga corale degli ultimi anni.
Sul Now e sul New, è inutile che mi pronunci, dopo piccoli assaggi mi sono convinto a defenestrare il tutto, senza il minimo pentimento e credo si tornerà in quei lidi solo con l’arrivo del Multiversity di Grant Morrison. In casa Panini sarebbe il caso ricordare il primo Cartonato dedicato al Thor God of Thunder di Aaron e Ribic, una pubblicazione decisamente di classe, ad un costo dignitosamente contenuto, per una testata che forse era la più appetibile di tutta la decantata rivoluzione in casa Marvel.
Parlando di rivoluzioni, sul versante italiano, è stato che io lo voglia o meno, l’anno di Orfani, partita nella campagna promozionale iniziale come una serie avveniristica per il mercato italiano, si è rivelata un noioso flop, satura di deja-vu travestite da citazioni. Tanto che dopo i primi dati seri di vendita, dignitosi comunque, in un mercato così denso di pubblicazioni, lo stesso autore si è visto costretto a ridimensionare l’iniziativa da gettaponte, per un nuovo modo di fare fumetto in italia, a timida serie di sicuro e solo intrattenimento.
Ma  Recchioni è un fenomeno tutto italiano, iperattivo in rete, ormai coltiva con le stesse attenzioni goupies ed haters, tanto che acquistare un suo fumetto sembra sia il prezzo da pagare per rapportarcisi on line, E’ il papà credo di un modo di fare più unico che raro: in pratica chi lo apprezza, ama a prescindere i suoi lavori, nonostante venda tanto fumo e poco arrosto, chi lo odia invece, non riesce a smettere di leggerlo, solo  per compiacersi in improbabili e sterili critiche da postare qui e la in rete.
Personalmente Orfani mi ha fatto sbadigliare dal primo numero, numero oltre il quale non sono andato, come mi hanno fatto sbadigliare la miriade di annunci sulla presunta rivoluzione di Dylan Dog, ridotta per ora, ad uno smartphone, un sessuomane che ricorda troppo Costantine ed il pensionamento di un certo Sherlock Bloch. Una burla della quale l’autore romano, dopo le prime avvisaglie di critiche, ha provveduto in fretta a sbolognarne la paternità ad altri, dichiarando sui svariati social, Badoo e Meetic compresi, che non è stata un’ idea sua.
Ma alla fine confesso che mi sono più simpatiche le groupies che gli haters, mai capito chi compra roba che non apprezza.
Tornando seri, una menzione meritano anche quei furbacchioni della Zombie-press, scusate volevo dire della Salda Press, è che il loro catalogo è così decomposto che faccio fatica a trovare differenze tra le loro pubblicazioni, tra le nuove proposte, a me, è particolarmente piaciuto il primo tomo di Manifest Destiny di Dingess, Roberts e Gieni. Un delizioso Avventure-Horror che promette qualche appetibile sorpresina.
Ho dimenticato qualcosa? Beh in casa Rw-Lion dopo qualche anno si è finalmente giunti alla pubblicazione del materiale inedito della strepitosa Justice League di Giffen e De Matteis.
Per il resto direi di aver messo davvero tutto. Per il 2015 cosa ci aspetta?
Così ad orecchio,  - mentre vi scrivo tento di capire per quale arcano motivo Facebook mi abbia chiuso la pagina del profilo del blog, e me l’ha riconvertita in una pagina merdosissima -  direi che vale la pena ricordare: il nuovo capitolo di Nemo, stavolta alle prese con i misteri della impenetrabile giungla sud americana, gli annunci della RW di pubblicare in formato bonellide le avventure di  J. Costantine, la ristampa dello Swamp Thing di Alan Moore, il già citato Multiversity di Grant Morrison, c’è altro di valido? La ristampa di Asterix? Basta no voglio tediarvi oltre. Se ho dimenticato qualcosa sapete dove trovarmi!

A proposito del trovarmi,  per quelli tra voi che erano in contatto con me anche tramite facciadimerdabook, sappiate che adesso dovrei risultare nella lista di pagine a cui avete dato il like…evvabbè chiudiamo l’anno alla grande.
Cercherò di smanettare così da rendere la bacheca della pagina ancora un posto di piacevoli scambi di battute e proficue discussioni.
Baci ai pupi e buon anno.

lunedì 1 dicembre 2014

Annihilator: mai più senza.

"Ray quello che tu chiami un tumore al cervello è in realtà un pacchetto di informazioni concentrate. Immagina la mia biografia personale sparata nel tuo cervello"

A volte basta decisamente poco per infatuarsi di una nuova serie, a me è bastata questa frase, quest'unico periodo perfetto e chiaro, che ha fatto luce  sulla nuova opera di Grant Morrison, tradotta in Italia da ItalyComics.
Prima di lasciarci andare ad un commento caldo sui primi due numeri, due parole sull'edizione italiana. Perfetta, il signor Accolti Gil stavolta ha fatto le cose in grande, e questo spillato IC, si presenta di qualità superiore agli albi del passato, ottima carta, ottima grafica, ottima traduzione, ed io che sono uno stronzo, sono andato subito a vedere da dove proviene questo delizioso gioiellino, insomma se è cinese o meno: Pomezia, sulla via del mare della mia cara ed indimenticabile Mamma Roma.
Bravo Paolo, mi compiaccio.
Mentre aspetto che  i signori della RWLion, mi dicano che fine ha fatto il mio secondo volume di The Invisibles, resto sintonizzato sull'estro creativo dello scrittore scozzese, e mi leggo i primi due numeri di Annihilator, la nuova serie ongoing, per Legendary scritta da Grant Morrison ed illustrata da Frazer Irving.

A volte le coincidenze.

E' stato semplicemente stupendo leggere a pochi giorni di distanza due opere dello stesso autore separate da tanti anni, Annihilator è la prova del fatto che alcuni autori, stranamente quasi sempre inglesi, ad eccezione di quello scrittorucolo autoprestatosi ad hollywood, che ha avuto la fortuna ispiratrice di tirare giù dal mondo parallelo delle buone idee The Ultimates, Civil War ed il primo Kick Ass e poi basta, il vuoto assoluto, evolvono e maturano nel loro lavoro. Nello scrittore decadente noto come il Ray Spass, e nel criminale proveniente dal vuoto siderale noto come Max Nomax, finora i due carismatici personaggi principali di questo dramma fantascientifico c'è il risultato, la sintesi della scrittura di Morrison, c'è genio, irriverenza, padronanza del media, c'è logica evolutiva insomma.
Non fate quelle facce, è matematica: se io scrivo Doom Patrol, The Invisibles, All Star Superman, Flex Mentallo, We3 Il mistero di Dio e quant' altro, la produzione creativa futura non potrà mai essere inferiore, (il suo Superman New52, non consideratelo, per piacere in quel caso è stata colpa del logo New52 che come un agente virale ha putrefatto tutta l'appetibilità delle testate legate al rilancio DC.
E' matematica, ed e una cosa empirica, vale per Morrison e la sua produzione  in ascensine qualitativa, e vale al contrario, che ne so un esempio a caso, vale per Bendis, le cui fallimentari ultime produzioni, sono il logico traguardo di una carriera mediocre, basata sulla fama  regalatagli da bimbiminkia dal QI di un fungo non commestibile.
Come già detto nell'ultimo pezzo, la bravura di Grant Morrison risiede nel condire plot semplici con tante appetitose appendici, Ray e Max sono legati tra loro da un filo doppio, che per ora non è del tutto ben definito. Non ho voglia di svelarvi alcunchè della trama, ma posso assicurarvi che difficilmente riuscirete a trovare qualcos'altro di appetibile oggi in fumetteria, e potete fidarvi, ci sono stato oggi, in casa Panini è cominciato Original Sin, per dire la concorrenza, e potete prendere per buono il consiglio di chi lo ha già letto, non buttateci dietro i soldi.
Annihilator è mentale, claustrofobico, accattivante, i primi due numeri, pieni di trovate geniali, e cosa più importante, è bello vedere he a questo mondo c'è ancora qualcuno capace di chiudere un albo con un cliff-hanger. E Morrison questo sa farlo molto bene. ad accompagnarlo nel processo creativo stavolta c'è Frazer
Vi serve vedere altro per capire che anche sul lato visivo Annihilator è un gran fumetto?
Irving, un altro inglese, guarda te i casi della vita. Le tavole di Irving sono semplicemente grandiose. La cura delle illustrazioni, rende questi due albi assolutamente meritevoli della spesa fatta. Insomma la necessita di una esperienza di lettura  appetibile ancora una volta ci porta lontanissimo dalle canoniche Major, italo-americane, e la loro monotona serialità, l'Annihilator della ItalyComics, in libreria si affianca al Manifest Destiny della Salda, a mio modestissimo parere una on-going da tenere assolutamente in grande considerazione. Bel colpo davvero signor Italycomics.
Per il resto baci ai pupi.