Fumettopenia ha già chiuso i battenti?Macchè, abbiamo ancora molto da dire, l'inverno sta arrivando, e quest'anno sembra particolarmente carico di materiale su cui pontificare. Non pensatelo nemmeno quindi, non vi lascio proprio adesso che mi stavo affezionando a voi, è solo spirata la RAM del computer di casa, e la produzione è andata un pò in calo, ma ho tutto qui nella capoccia!
Meno male che c'è Lopez, che si è dato a letture forbite e ce ne parla in questo pezzo! E meno male anche che ci sono questi internet point da dove pubblicare il tutto!
(Coconino Press - L'Espresso - 208 pp. parte B/N parte Colori, 9,90 euro.)
L'effetto che fa la lettura della graphic novel di Daniel Clowes
è quantomeno straniante. Una storia in tre atti la cui principale
peculiarità sta nella mancanza pressoché assoluta di emotività da
parte del suo protagonista, il David Boring del titolo (dove
Boring è traducibile come noioso). Caratteristica resa manifesta sin
dalla prima tavola del racconto nella quale il protagonista
intrattiene un rapporto sessuale con una ragazza di una bellezza
perfetta senza tradire il minimo segno di coinvolgimento o
appagamento, riflettendo anzi in maniera clinica sulla prestazione e
sul come la ragazza in questione in qualsiasi momento si sarebbe
potuta alzare e scappare via per andare a qualche festa di cui si
era appena ricordata.
Davvero non male come incipit per introdurre un personaggio che
mantiene la stessa verve emotiva di fronte al sesso come davanti
alla morte di un amico. Trasferitosi recentemente in città, David
divide l'appartamento con la sua amica lesbica Dot, ha
un'ossessione particolare per i fondoschiena delle ragazze e per
l'ormai quasi introvabile lavoro del padre, fumettista creatore
dell'albo Yellow Streak.
A movimentare le vicende sentimentali (se così possono mai
definirsi) del protagonista, un assassinio, il forzato ritorno al
paese d'origine con lo spauracchio di un indesiderato incontro con
la madre, un'infatuazione per una ragazza incarnante il suo
prototipo di donna perfetta modellato sulla cugina e altro ancora.
Su tutto un'idefinita minaccia di catastrofe imminente,
un'apocalisse ventura dai contorni totalmente sfumati e finalmente
la possibilità che qualcosa smuova emotivamente il glaciale Boring.
Un'evento (che non vi anticipo) chiude il primo atto mescolando le
carte in tavola e cambiando totalmente lo scenario della vicenda.
Il senso di un'ignoto accadimento incombente si fa più pressante nel
secondo atto ambientato in un luogo isolato con una ristretta
cerchia di personaggi impossibilitati a comunicare con l'esterno. I
rapporti diventano qui più ingarbugliati e difficoltosi, le domande
sollevate durante il corso della vicenda troveranno risposta solo
nell'ultimo atto, parte della vicenda di cui non vi parlo per non
togliere sapore all'intreccio.
La narrazione di Clowes, autore anche del conosciuto Ghost
World dal quale è stato tratto il film con Steve Buscemi,
Scarlett Johansson e Thora Birch, è stimolante per il
lettore sotto più punti di vista. Interessa lo sviluppo della
vicenda così come lo fanno i rapporti interpersonali tra i vari
attori della storia e finanche, se non in misura maggiore, la
riflessione del protagonista su se stesso e sulle proprie emozioni.
Senza parlare poi della sensazione di vago pericolo incombente e
delle vicende legate alla famiglia di David. Il tratto dello stesso
Clowes è sempre efficace, gioca su luci e ombre e lavora
parecchio sulle rotondità, rende la lettura sempre piacevole e
scorrevole.
Una storia stranamente coinvolgente nonostante l'innata freddezza
del protagonista, una lettura che si rivela originale e questo non
può che essere un grande pregio.
A completare il volume alcune brevi storie dello stesso autore
pubblicate originariamente sulla rivista Eightball, nello
specifico: Caricature, MCMLXVI, Uno schifo di
blu, La mamma d'oro, Eyliner verde e I
segreti della scuola d'arte dal quale è stato tratto il film Art
school confidential del 2006.
Dario Lopez
Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.
Benvenuti nell'ennesimo posto del web, saturo di dissertazioni e soliloqui, commenti e suggerimenti sulla nona arte.
Perchè fondamentalmente, chi ama i fumetti, non ne hai mai abbastanza, e non solo di leggerli, ma nemmeno di pontificarci sopra.
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mercoledì 24 ottobre 2012
David Boring e le altre storie
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