Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.

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Fumettopenìa è dedicato a Fumettidicarta ed al suo papà Orlando, che dal 2009, non ha mai smesso di farmi credere che scrivessi bene! Anzi scusate, che scriverebbi bene. E se adesso migliorato, lo devo sicuramente ai suoi incessanti consigli.

martedì 16 luglio 2013

Echo: l'Amore-di una donna- salverà il mondo!

Mi faccio i complimenti da solo per cosa sta diventando fumettopenìa, dinamica e con  parecchie persone che vogliono collaborare! 
Con me sfondano una porta aperta, per più motivi: più siamo più si legge, più si commenta, inoltre è sempre meglio avere più punti di vista, specie meno polemici dei miei, che mi rendo conto a volte mi fanno figurare come un vecchio disilluso che va in giro con il cappotto logoro spingendo un carrello della spessa sbraitando contro il capitalismo (cit. Woody Allen - Io e Annie).
Diamo il benvenuto a Roberto Cesano, penna di una sensibilità sicuramente maggiore della mia, per non parlare della prosa, meno spartana e più ricercata, vi lascio al suo commento su Echo di Terry Moore, che pare sia un ottimo fumetto, sarà il cognome che automaticamente aumenta le potenzialità dei geni di chi lo porta? Alan Moore, Terry Moore, Tony Moore, Juliane Moore, Micheal Moore, Roger Moore, Demi Moore mah!
...e sembra che anche l'edizione italiana, si allontani molto dal concetto di "rapina senza pistola" tipici della Bao e della Lion.
Over mi levo dalle scatole e vi lascio in compagnia di Roberto e la sua opinione su Echo.
Buon luglio, a tutti. 



Julie Martin è una giovane donna intenta a scattare foto nel deserto texano, quando la sua vita è definitivamente cambiata ed il suo fato si incrocia a quello dell'intera umanità.
La dottoressa Annie è in volo nello stesso luogo dove Julie transita, quando è uccisa da
un missile lanciato dal suo capo, il dottor Fosterr dell'HenRI, il centro di ricerche per cui la sfortunata donna ha brevettato la lega 618; un metallo liquido dalle proprietà semi-divine. 
Annie esplode, con addosso una tuta della suddetta lega ed una pioggia-biblica- sommerge la malcapitata Julie che si ritrova frammenti di tale metallo sul proprio corpo. Due donne 

differenti si legano indissolubilmente ed inizia una disperata corsa per salvare il mondo dalla follia tecnocrate dell'HenRI e dell'esercito USA, decisi a usare la lega per motivi bellici. Ma la  scoperta della defunta Annie potrebbe causare la fine del mondo. 

Dopo la bella saga di Strangers in Paradise, nel 2008 Terry Moore, illustre rappresentante del fumetto indipendente a stelle e strisce, ha deciso di confrontarsi con nuove tematiche e generi, senza lasciarsi completamente alle spalle il proprio background: ecco Echo una complessa opera di oltre 600 pagine, edita in Italia dalla Bao Comics-che detiene i diritti di tutti i comics di Moore- e presentata in edizione completa. La fantascienza si mescola a quello che è una sorta di viaggio iniziatico per Julie e Dillon, il fidanzato belloccio e innamorato della defunta Annie, allo scopo di comprendere ciò che sta accadendo alla ragazza e i poteri straordinari della lega, mentre son inseguiti da un folle barbone, dotato anch'egli della lega e di una poco gradevole furia omicida. 
Il fascino di Strangers era insito nella bellezza di personaggi immersi nella quotidianità, come la rotonda
Francine precaria professionalmente e negli affetti; nell'affresco corale in grado di parlare di sessualità e desiderio al di là dei clichè omo/lesbo/etero.
In Echo è la volontà ferrea di una donna a salvare la Terra dall'apocalisse, in contrapposizione alla visione del progresso come estensione fallocratica degli istinti violenti del Maschio umano. Ad aprire ogni capitolo del fumetto, c'è una frase di Einstein sulla pericolosità dell'atomica e del progresso, come sterile atto di distruzione e Moore illustra e sceneggia una dissertazione sul tema ancestrale dell'uso della scienza, attraverso una trama con temi che gli sono cari ed il suo bel tratto, personalissimo. Il fumettista ama le donne e la loro complessità e le omaggia rendendole protagoniste dei suoi lavori, in quello che è un trend ormai trentennale ispirato ai manga ed all'emancipazione che le figure femminili dei comics  USAvivono dagli anni '70 in poi. Tuttavia se Katchoo e Francine e le altre di Strangers sono dei personaggi tridimensionali, dotati quasi di vita propria, in Echo i protagonisti sono più appiattiti e bidimensionali: Julie è una sorta di Francine, in bolletta ed alle soglie di un sofferto divorzio tuttavia il tratto più distintivo è la misteriosa scatola, che custodisce e che ha irritato l'ex marito-probabilmente dei dildi-, per il resto durante la narrazione, svanisce inglobata da Annie la cui personalità pare essere impressa sulla lega. Ma Julie non sembra scioccata nè realmente turbata da questa fusione, se non in rari siparietti comici cari a Moore.
Annie , d'altronde, è una sexy scienziata con boyfriend prestante, una coscienza etica ed un Q.I. da genio. Paiono molto più riusciti i personaggi di contorno, come Ivy madre e guerriera e lo spietato pr di Foster, un giovane uomo gay che sacrificherà i suoi affetti per compiere un lavoro sporco. Ma su tutti spicca sia psicologicamente come resa grafica, Pam la sorella psichicamente disturbata di Julie; una pazza Cassandra in grado di leggere tra le righe dell realtà.
 A mio avviso il vero punto dolente è il barbone omicida: se non avesse un'identià particolare sarebbe un personaggio perfetto, la giusta antesi per la spaventata e fragile Julie. Ma Moore, limite presente in tutte le sue opere, sovraccarica il fumetto di miriadi di sotto-trame e questa è forse la più improbabile , seppur chiara intenzione dell'autore sia farne una metafora del binomio Dio/Scienza.
Anche Strangers nella sua bellezza è denso di buchi narrativi ed improbabili svolte, però la straordinaria capacità di Moore di ritrarre i sentimenti dei suoi "figli di carta" sopperiva a tali limiti. In Echo, invece la presenza di elementi narrativi disomogenei ed improbabili non è supportata da una finezza psicologica spiccata e l'opera ne soffre. Certo è sempre un pregevole fumetto di un autore dotato, la cui lettura è consigliata sia per la maestria delle immagini che per la trama coinvolgente, ma permane la sensazione che Echo sia la classica opera di mezzo, vista anche l'intrigante fascinosità di  Rachel rising"l'ultima fatica di Moore-, che fino ad ora è una miscela riuscita di elementi orrifici e personaggi interessanti. Un passaggio obbligato tra la serie che ha consacrato un giovane e talentuoso fumettista ed il suo futuro artistico, che non è un fiasco ma neppure un capolavoro indimenticabile viste le pecche. Non a caso , Moore presenta alla fine della saga, personaggi di Strangers- non li nominerò per non spoilerare- più come un simbolico cordone ombelicale che per creare un universo narrativo coeso-almeno così pare finora- in un ruolo minore ma decisivo .
Anche il tratto ,seppur sempre piacevolissimo, non presenta le innovazioni grafiche presenti in Strangers, ma ciò è anche dovuto ad un impianto avventuroso più spiccato rispetto a esso.
Punti in comune: la solidarietà femminile, la cospirazione del Potere costituito contro il benessere dei più e l'amore come salvezza. Una donna, anzi due , salvano il mondo, peccato che Julie svanisca quando dovrebbe essere la protagonista di questa serie.
L'edizione Bao presente sia in versione normale che deluxe in fumetteria ha il grossonlimite di aver ristretto il formato originale dell'impaginazione e visto il costo, non proibitivo ma neppure popolare, avrebbe potuto presentare inserti e schede editoriali sull'autore e l'opera.


Roberto Cesano

2 commenti:

  1. E io che pensavo che tu andassi in giro dicendo a tutti che la fine è vicina con una maschera bianca a macchie nere calate sul volto!

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