Long Wei di diego Cajelli e Luca Genovese - Bonellide dell' Editoriale Aurea, che detto così fa brutto lo so, ma rende l'idea, brossurato in bianco nero su carta velina 2,90€
State per partire per il mare? Se siete fortunati, la distribuzione ha lasciato un pò molto a desiderare, ma come dicevo se siete fortuinati, potreste anche trovare in edicola questo nuovo mensile dell' Ed. Aurea, non occupa molto spazio e non pesa nemmeno tanto, sembra sia stampato su carta velina.
L'Aurea sembra impermeabile alle critiche che gli muovono i lettori, e continua imperterrita per la sua strada, il nuovo mensile si chiama Long Wei, ed è nuovo appena uscito, non fatevi trarre in inganno dal giallognolo itterico delle pagine, non ho ben capito se sia una cosa voluta, che aumenti l'effetto "so 70'ies" dell'opera. O sia perchè la carta è effettivamente scadente. comunque se lo è letto Dario, e qui di seguito vi lascio alla sua opinione, nel frattempo in bocca al lupo ai due autori...
Finalmente Long Wei. Dopo una discreta attesa
sono riuscito anche io a leggere il primo numero di quello che prometteva
essere un piccolo caso editoriale. Come confermato anche dallo scrittore Diego Cajelli, l'hype intorno all'uscita di questo
nuovo prodotto italiano è cresciuta a dismisura fino a rendere l'esordio di Long Wei uno dei più attesi nel
panorama fumettistico nostrano.
A
creare attesa probabilmente un mix di fattori. Innanzitutto l'ambientazione
milanese della vicenda che come protagonista presenta un immigrato cinese
esperto di arti marziali. Le recenti pagine della cronaca milanese rendevano lo
scenario di estrema attualità, un tocco di campanilismo e le aspettative
salivano ancora. E' indubbio inoltre che il nome di Roberto Recchioni a seguire il progetto,
forte delle passate esperienze, ha contribuito a solleticare la curiosità dei
lettori.
And
last but not least il solido team creativo
formato da Diego Cajelli e Luca Genovese già visti entrambi su diverse pubblicazioni italiane, tra le altre
collaborazioni per Sergio Bonelli Editore e sul John Doe ideato da Bartoli e dallo stesso Recchioni.
Insomma,
la curiosità c'era. Fin da subito è chiara, per chi un minimo lo conosce,
l'influenza delle passioni di Recchioni sull'intero lavoro. Passioni e tematiche che sono quasi sicuro siano
le stesse dello scrittore Diego Cajelli: stralci di ambientazione giapponese, samurai, spade e scontri. Long Wei è un ragazzo giovane che ha
studiato le arti marziali in maniera profonda nella speranza di diventare un
attore di spicco dell'industria cinematografica cinese. Nella Chinatown
milanese lo Zio Tony gestisce insieme ai due figli Chen e Maria un ristorante che stenta a decollare. Per fare il salto di qualità Zio Tony si indebiterà con gente
pericolosa e priva di scrupoli. Per porre rimedio alla difficile situazione,
dalla Cina arriverà proprio Long Wei, figlio di un cugino dello Zio Tony. E l'urlo di Long Wei terrorizzerà l'occidente.
Ed
ecco come wikipedia riassume l'inizio della trama de L'urlo di Chen terrorizza anche l'occidente, uno dei film più famosi con protagonista il grande Bruce Lee:
Tang
parte da Hong Kong per Roma per aiutare uno zio di famiglia, la cui nipote Chen
Ching Hua ha aperto un ristorante insieme ad alcuni amici e al cugino Wang, il
cuoco. Il ristorante suscita l'interesse della mafia locale, che intende
trasformarlo in un'attività illecita. Non riuscendo a convincere i proprietari
a vendere, i malavitosi cercano di intimidirli, ma Tang riesce a sconfiggerli
facilmente.
Il
succo è questo: un palese omaggio ai film d'arti marziali dove l'eroe solitario
grazie alla sua tecnica nelle arti marziali affronta e ridimensiona i farabutti
di turno. Possiamo liquidare il tutto così, con queste due parole? Più o meno
sì, non c'è molto altro.
Però...
perché c'è anche un però...
Però
c'è da dire che la lettura di Long Wei risulta parecchio divertente. L'impressione è quella di star leggendo
cose già viste (più che già lette) non di meno la storia ha un respiro da
B-movie o da telefilm di epoche passate, di quelli che ti prendono nonostante
non offrano grandi novità. Entrando in contraddizione possiamo però dire che la
novità è proprio questa: nonostante il plot sia risaputo un'operazione del
genere mancava al settore del fumetto italiano da edicola e così l'esordio di Long Wei risulta essere comunque una
boccata d'aria fresca.
Una
lettura rapida, divertente, disimpegnata e citazionista. Se sguazzate nel
genere e nella cultura pop di tutti i tipi non potete farvi scappare questo
albo. Più o meno dovreste aver capito cosa ci troverete dentro. Al momento la
scelta di ambientare la storia a Milano non è così caratterizzante, a parte
qualche accenno topografico Milano o Napoli non avrebbe fatto differenza.
Funzionali
i disegni di Genovese che rende a dovere ambientazioni e scene di lotta curando
nella giusta maniera il dinamismo che un plot del genere impone.
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