Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.

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lunedì 10 marzo 2014

Salite sullo Snowpiercer con noi

Ho volutamente evitato di vedere il film di Snowpiercer, nonstante i commenti entusiasti che si leggono in giro, perchè dal trailer si evince che prende solo l'idea del fumetto, e non riporta la trama così come è stata concepita da Jacques Lob eBenjamin Legrand per il fumetto.
Ancora un punto a favore dell'Editoriale Cosmo, che tra i nuovi titoli con cui ha re-invaso le edicole, ritroviamo pure il fumetto originale di SnowPiercer, sulla serie blu, scelta che consente il proseguo decisamente buono, in termini qualitativi di questa serie mensile, questo decennale racconto di fantascienza infatti, arriva subito dopo il Decalogo, di cui parleremo ancora sul blog e di cui abbiamo già parlato in passato.
Snowpiercer è il classico racconto di fantascienza che racconta della sopravvivenza di parte dell'umanità in seguito ad un disastro ecologico di entità mondiale.
 Il mondo si è tramutato in un immensa distesa di ghiaccio, dove le temperature arrivano a toccare valori bassissimi ed incompatibili con la vita, solo una minima parte di umanità è riuscita a salvarsi salendo su un treno, concepito inizialmente come un treno per turisti, disposti a provare una sorta di crociera su binari, in grado di viaggiare indipendentemente, senza fermarsi mai per mesi e mesi.
Lo Snowpiercer è appunto uno di questi treni, e all'indomani della realizzazione da parte dei politici, che non è più possibile vivere sul pianeta, viene adibito a mò di ultima dimora di pochi superstiti.
Nei mille ed uno vagoni che lo compone, ospita gli ultimi umani scampati all'eterno inverno rigido che impera sulla Terra, ed in questi mille vagoni con gli anni che passano viene a instaurarsi una rigida struttura sociale, i poveri in coda a vivere di stenti, i ricchi in testa vicino alla locomotiva a vivere con tutti gli agi ed i lussi che può dare vivere in un treno.


Il fumetto è bellissimo, Lob e Legrand , con l'aiuto dell' illustratore, Rochette, riescono magnificamente a comunicare il senso di claustrofobia che dovrebbe trasmettere la trama al lettore, ho trovato la struttura narrativa assolutamente geniale, nonostante si parli in sostanza, di un plot tanto inflazionato come la vita post apocalittica.
L'idea di un treno che viaggia senza meta, di una civiltà che diventa fredda in termini di umanità, esattamente come il clima che gela oltre le pareti dei vagoni, all'esterno, di un alienazione dei viaggiatori, tanto vicini tra loro nella penuria di spazi, tanto lontani in termini di rapporti - la nascita del culto del treno, di considerare la locomotiva come un dio da pregare, affinchè non si fermi, o ancora l'ordine anarchico che invece predica una verità ben diversa dalla realtà ossia che i superstiti in realtà non sono rinchiusi su un treno ma bensì in un razzo spaziale, in rotta verso un pianeta che è una nuova terra promessa,donano al fumetto quell'originalità che poi mi porta a consigliarvene caldamente l'acquisto.
Il volumetto Cosmo raccoglie in un unica edizione (ottimo! per le tasche dei lettori in modalità risparmio) tutte e tre le storie che si svolgono nel treno (anzi nei treni), infatti mentre Le Transperceneige #01 è del 1984, e gli altri due sono arrivati dopo ben 15 anni di pausa (1999 il secondo e 2000 l'incredibile l'epilogo), periodo in cui gli autori hanno preso una pausa e si sono dedicati ad altro.

Mentre il film, da quel che ho capito, riduce la trama ad una rivolta nel treno, con i poveri della coda che prendono le armi contro gli abitanti della testa, comprimendo il tutto nella solita americanata tipica, il fumetto è un fumetto generazionale, mentre la prima storia, quella dell' 84, parla della fuga di un individuo dall'inferno delle vetture di coda, le altre due, che parlano della vita all'interno di un altro treno, il Wintercrack, in cui una analoga struttura sociale ha messo il potere di comando in mano a pochi eletti, una struttura che scalerà fino ai vertici il geoesploratore Puig, fino all'accativante finale, che vi lascio godere senza accennarvi nulla.
In termini grafici, la pausa di 15 anni si riflette anche sullo stile del disegnatore, bravo ma ordinario nel 1984, e bravo e coinvolgente, grazie ad uno stile pittoric con il quale illustra ultimi due capitoli della saga, editi alla fnie degli anni '90 e del 2000.
Le 250 pagine a 5,90€ dell'edizione Cosmo, con tanto di contenuti extra, come le cover ed un intervista al disegnatore, che svelerà la differenza di stile illustrativo, ovviamente passano a pieni voti l'esame di economia di Fumettopenia, blog da sempre votato alla spesa responsabile.
Quindi in sostanza senza tediarvi oltre e senza raccontarvi nulla di questo appetibile fumetto: lettura caldamente consigliata, per l'appetibilità della storia e per il costo dell'edizione Cosmo.
Baci ai pupi!


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