Si, questo è un altro blog sui fumetti. E come suggerisce il nome, indica una malattia: la dipendenza dai fumetti.

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mercoledì 21 novembre 2012

Zombie addicted!


Casomai non vi bastasse una sola recensione, casomai non avessi caldeggiato abbastanza il nuovo mensile SALDA- PRESS, casomai non v'ho convinto, vi lascio leggere anche le opinioni del caro Dario Lopez, che a quanto pare sembra essere caduto felicemente anche lui vittima del virus TS-19.
Ecco il suo commento al primo numero:
 THE WALKING DEAD #01
(Mensile Ed. Salda Press, brossurato b/n  €2,90 - 90 pg. circa.)
E' uscita nelle edicole nostrane la versione economica di uno dei maggiori successi dell'ultimo periodo, quel The walking dead che sta raccogliendo consensi unanimi sia sotto forma di fumetto che di serie televisiva. L'idea della casa editrice Saldapress è quella di accodarsi a GP Publishing ed Editoriale Cosmo nella riproposizione di fumetti esteri nel formato popolare italiano, il classico bonellide a prezzo contenuto. La novità in questo caso è l'averlo fatto con un titolo decisamente forte e appetibile che esula in gran parte dall'avventura e dai generi tradizionali battuti in questo campo dell'editoria: il survival horror condito con zombi.

In uno degli scorsi post avevo espresso i pro e i contro di questo tipo di operazioni e non torno ulteriormente sull'argomento, dico solo che a me personalmente questa iniziativa non può che far piacere. Inoltre in questo caso non abbiamo neanche la perdita del colore in quanto la serie nasce in bianco e nero anche nella sua versione d'oltreoceano. Aggiungo ancora che al momento sono completamente a digiuno delle vicende sviluppatesi sul serial-tv, esordio assoluto per me nel mondo di The walking dead. Quindi, cari signori di Saldapress, molto molto bene.

L'incipit della storia richiama parecchio quello di 28 giorni dopo di Danny Boyle, l'agente Rick Grimes si risveglia in un letto d'ospedale dopo un periodo d'incoscienza e si trova catapultato nell'orrore di un ritorno al mondo in compagnia degli zombi. Resosi conto della gravità della situazione il protagonista non può che iniziare a preoccuparsi per la moglie Lori e il figlioletto Carl. L'unica cosa che sembra avere un senso è quella di mettersi alla loro ricerca.

Per quanto possa sembrare strano in un fumetto di questo tipo gli scontri con gli zombi non sono la caratteristica principale della storia imbastita da Robert Kirkman, anzi, a detta dello stesso autore sarà il lavoro sulla crescita dei protagonisti a dare il passo alla serie pensata per durare molto molto a lungo. Ovviamente non mancheranno i compagni di viaggio per Rick, ben presto il nostro si troverà a incrociare altri sopravvissuti e si prospetterà al lettore il canovaccio classico del piccolo gruppo di persone insieme di fronte all'ignoto. Il lavoro su dialoghi e situazioni inizia a far emergere dinamiche e tragedie legate ai vari personaggi, caratteri e funzioni narrative.

L'albo raccoglie i primi quattro episodi originali, l'impressione è quella di essere davanti a una serie dalle grandi potenzialità che per ora ci si è mostrata solamente con un corposo assaggio. La curiosità c'è e questo è un buon segno.

I disegni di Tony Moore, compresa l'ottima copertina, si fanno apprezzare rimanendo sempre leggibili nonostante le dimensioni ridotte della tavola. Il suo stile mi ricorda vagamente il Dillon di Preacher nonostante la cura nei dettagli, che pure non è maniacale, mi faccia apprezzare in misura decisamente maggiore il tratto di Moore (o forse è il cognome).

Buona anche la parte redazionale che offre approfondimenti e curiosità in chiusura di albo nonché la striscia umoristica a tema Zetacomezombie di Andrea Voglino e Ale Giorgini. Mi sembra che l'impegno nella cura del prodotto sia evidente. Attendiamo il secondo numero.

2 commenti:

  1. l'unico appunto che mi sono sentito di fare alla Salda è l'omissione delle copertine. Ottimo che ci siano dei redazionali ma potersi anche godere le copertine che si sono meritate l'onore di un volumazzo a sè sarebbe meglio, anche considerato che lo spazio c'è! è lo stesso errore delle edizioni economiche delle produzioni BD. Tutto perfetto ma mancano le copertine. Eppure basterebbe francobollarle in un'unica pagina tutte!

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    1. Però la cover formato francobollo non è che abbia tutto sto senso, se sono a pagina intera è un conto altrimenti io preferisco un redazionale interessante.

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