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sabato 16 febbraio 2013

Il Marvel Now inaspettato

A che settimana siamo di Marvel Now?
Dodicesima? Tredicesima?
Ed alla fine cosa ci ha davvero colpito e cosa ci ha lasciato indifferenti?
E perchè uso il plurale se in realtà è tutta una mia modesta (e magari sbagliata) opinione?

I Big - E' Destino, no, non nel senso di Victor Von Doom, è destino nel senso del fato che io di questo benedettissimo Hickman devo farmi bastare Secret Warriors, come prova della sua penna.
Certo a meno che non volumizzino la sua run sui FF in una collection.
Perchè dico questo? Perchè è mia solida impressione che la Marvel anche per questo anno nuovo abbia puntato tutto sui Vendicatori ancora una volta, e gli autori, i BIG di cui sopra siano vincolati a scrivere storie che strisciano su diverse testate, ma fosse solo questo il problema, anche i personaggi non fanno altro che strisciare da una testata ad un altra, e così Captain America te lo ritrovi su Uncanny, su Avengers...insomma, i BIG saranno anche interessanti da seguire, ma credo che saranno anche faticosi e danarosi per essere goduti nella loro totalità.
Nonostante la testata di Hickman-Opena mi solletichi particolarmente, oggi siamo qui per mettere sul podio tre titoli del Marvel Now, ed una top five di quello che varrà la pena leggere, a mio modesto parere,  e potete star certi sono titoli che non mi sarei mai nemmeno sognato di prendere in considerazione, questo prima di averci messo gli occhi sopra:

 - udite udite, fuori i vecchi dentro i giovani, nella mia top five boccio praticamente tutti gli archittetti Marvel, non perchè dubiti della loro bravura, ma più che altro perchè la Marvel gioca sui loro nomi e sui nomi delle testate che curano, per vendere, ed io che sono arcistufo di questa politica preferisco cercare letture godibili laddove nessuno si aspetterebbe di trovarle. 
5° posto - I Thunderbolts di Way e Dillon, testata che avevo etichettato come una cagata pazzesca dalla copertina, fondamentalmente per via del Punitore in un gruppo, e che piazzo al quinto posto con riserva di ripensarci. Per quanto incoerente, il primo numero di questa serie in cui Way ci racconta l'arruolamento della sua Task Force, mi ha decisamente incuriosito, con  dialoghi telegrafici e glaciali ed uno stile pulp quel tanto che basta. Way fa quello che un autore di fumetti deve fare di questi tempi, invogliarti a seguirlo per vedere dove vuole andare  parare.
Il nuovo gruppo formato da Red Hulk, Punisher, il nuovo Venom, Deadpool ed Elektra, potrà sembrare eccessivamente eterogeneo, eppure ha vinto gli stanziamenti per un budget per il numero due.
Ottimo Dillon, pulito, preciso e splatter come ai bei tempi del Punisher (MAX) con Ennis.
L' edizione italiana? - speriamo finisca su Marvel Mix.

4° posto - L'avventura a solo di Wolverine nella terra selvaggia, sul nuovo Savage Wolverine #01 di Frank Cho (testi e matite), niente di sublime, ma nelle prime venti pagine uscite c'è tutto quello che ti potresti aspettare da Cho e da Wolverine: ossia dinosauri, neanderthaliani...poppe...(nella terra selvaggia non poteva mancare Shanna, e Cho è famoso ancor più che per le sue scimmie ed i suoi dinosauri, per le sue procaci donne, ed infatti occhio alle curve pericolose in alcune tavole), ed ovviamente è la svendita degli sventramenti, Wolverine, artiglia e mutila  a destra e a manca, non curandosi troppo dello stomaco del lettore, e dove l'autore difetta per contenuti, compensa in duelli e combattimenti, penultimo posto nella top five della Marvel che verrà.
L'edizione italiana? - Probabilmente su uno dei due Wolverine, o sul nuovo formato Panini "ti rapino con dolcezza" - 48 pagine per 3€.

3° posto - L' unico Big in Top Five, Uncanny Avengers di Remender e Cassaday.
Anche se non ho ben capito, come 'zzo fa Rogers ad essere onnipresente su almeno tre testate differenti, esclusa la sua, e lo stesso dicasi per Tony Stark che fa la sua presenza sia sulla sua testata regolare, su New Avengers e su Avengers, o per Thor.
Al di là di queste decisioni editoriali prettamente legate al merchindinng: d'altronde -Testa di ferro, Cap e Thor- sono i centravanti di sfondamento, quelli che oltre ad attaccare in edicola, ed in fumetteria, attaccano anche al cinema ed in sala giochi, quindi è normale che la Marvel ne abbia fatto il prezzemolo delle sue serie, tornando alla testata dei Vendicatori Mutanti ha subito cominciato col botto ed ha incuriosito quel tanto che basta per non segarla subito. La recensione è qui.
L'edizione italiana? Bella domanda, non lo immagino, ma facile, finirà sugli spillati con qualche comprimario del cazzo, scusate il francesismo.

3° posto - Il Thor di Aaron e Ribic, il dio del tuono sulle tracce di un serial killer di divinità, quasi un polizioesco asgardiano, con salti temporali, buona prosa e disegni sublimi.
poi c'è Ribic, ed andrebbe preso anche se venisse pubblicato per sbaglio con tutti i baloon vuoti.



2° posto - Cable and the X-Force, ne abbiamo già parlato qui, mi ha stupito più di tutti, grande prova di Hopeless, grandi tavole per Larroca
L'edizione italiana? E' troppo sperare di vederla su X-men De Luxe Presenta, magari saltuarialmente ma integralmente?E' troppo vero? Bastardi.

1° Posto - Deadpool di Posehn, Duggan e Moore, la vera rivelazione di questo cazzo di rilancio delle testate Marvel, Deadpool alle prese con gli zombi dei vecchi presidenti degli Stati Uniti, divertente come poco altro in giro, sicuramente il miglior Deadpool dai tempi in cui andava a braccetto con Cable, è al primo meritatissmo posto, ed ha già vinto il posto nella mia libreria una volta che vedrà luce in italiano, e pazienza se in appendice mi metteranno la spazzatura.
L'edizione italiana? Quasi sicuramente sul suo spillato, spero solo che l'albo sia impostato con almeno due numeri completi americani, e pazienza se nelle ultime venti pagine mi ci infileranno i Vendicatori dei grandi laghi.

Beh, ecco la mia personalissima Top Five sul nuovo Marvel Now, largo ai giovani ed agli sconosciuti, proprio come a Sanremo.
Baci ai Pupi.


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