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sabato 27 febbraio 2016

WunderWaffen



E ritorniamo a parlare dell’Editoriale Cosmo e della sua nuova miniserie di stampo ucronico, Wunderwaffen di Richard D. Nolane alla sceneggiatura e Maza ai disegni, e non fatevi ingannare dalla scioltezza con cui pronuncio questi due nomi, non ho la minima idea di chi siano, posso dirvi che Maza, ha uno stile molto realistico, che d’altronde sposa bene lo stile di scrittura di Nolane, sobrio e lento.

Ma andiamo con ordine cosa sono le Wunderwaffe?
In tedesco, con questo termine i nazisti indicavano il loro compartimento di armi meraviglia, che rimasero nella grande maggioranza dei concetti su carta, buoni unicamente per la propaganda nazista verso il finire della guerra, secondo Goebbels infatti l’introduzione di questi nuovi veicoli, avrebbe cambiato le sorti della guerra, ma salvo alcuni tipi di razzi, la Germania nazista stremata dal lungo conflitto non riuscì a produrne nemmeno una, e la guerra finì come tutti sappiamo.

Perché lo sappiamo tutti come è finita la guerra vero?


Chiariamo il significato di Ucronico prima di proseguire, per Ucronia e letteratura Ucronica intendiamo il racconto in cui un determinato avvenimento storico va diversamente dalla realtà.
I lettori dei fumetti americani sono più avezzi a questi concetti, l’universo DC pre Crisis (ma visto i titoli direi anche quello contemporaneo) giocava sul concetto di storia e realtà alternativa: Superman Red Son di Mark Millar, tanto per citare qualcosa di relativamente recente, è un esempio di ucronia, è una miniserie infatti in cui si raccontava come sarebbe cambiata la vita sul pianeta, se il razzo che trasportava il piccolo Kal El, invece di precipitare in Kansas fosse precipitato in Ucraina, diventando il campione del manifesto comunista, sotto la guida di Stalin.
In casa Marvel, tutta la produzione edita sotto il titolo della testata What…If?!, è da considerare Ucronica, cosa sarebbe successo se: Wolverine sifosse unito allo Shileld invece che agli X-Men, o se Devil avesse ammazzato Kingpin?
In letteratura i temi ucronici negli anni sono stati vari: e se l’impero romano fosse sopravvissuto fino ai nostri giorni? Se i dinosauri non si fossero estinti, se l'inghilterra avesse vinto la guerra d'indipendenza o se i sudisti avessero vinto la guerra civile americana? 
Ovviamente uno dei temi più trattati in questa branca della letteratura è quello che ipotizza la vittoria dei tedeschi nel conflitto mondiale.
The Man in the High Castle di P.K. Dick, è il più famoso romanzo del genere, nel quale Hitler e l’alleato giapponese, sconfitti gli alleati diffondono l’ideologia nazista in tutto il mondo.
Wunderwaffe è esattamente questo, come il passato volume cosmo, Gli Sterminatori, di cui abbiamo parlato nel blog, in cui i tedeschi godevano dell’appoggio nientemeno che di Thor, Odino e altri dei della mitologia nordica, anche in questa miniserie mensile di 4 numeri, lo scrittore, sposta le sorti della guerra nelle mani dei nazisti, ipotizzando non solo che gli alleati siano stati sconfitti durante lo sbarco in Normandia, ma anche che le famose Wunderwaffe siano delle realtà che stanno facendo la differenza negli scontri, come d’altronde Goebbels pubblicizzava.
La macchina nazista di Nolane in Wunderwaffe, pare inarrestabile, se nella realtà, quei prototipi erano pubblicizzati da fidato sottoposto di Hitler, per risollevare il morale delle truppe stremate, nel fumetto sono realtà consolidate con cui i nazisti le stanno suonando agli alleati.
Nelle ultime pagine del volume, troviamo, il protagonista della serie alle prese con il collaudo del Focke-Wulf Triebflügel, un velivolo a decollo verticale, il cui prototipo era per davvero in costruzione, ma che non fu mai ultimato visto che gli alleati occuparono i siti di sperimentazione.

Il pilota del diavolo è Walter Murnau, un asso della aviazione tedesca, che a bordo del suo P130A fa strage di caccia, e bombardieri alleati.
Ma se per Goebbels e l’intera Germania Murnau è un eroe di guerra, da lodare nei cinegiornali di regime, per Hitler, per motivi ancora non chiariti dall’autore, Walter è un ebreo che si spaccia per ariano, e pertanto deve essere eliminato, la trama che attinge in gran parte dall’immaginario sorto sulla storia della seconda guerra mondiale, ruota attorno a questo pilota, che apparentemente è poco incline a morire, nonostante si trovi nelle situazioni più letali.
Leggendo le gesta di Murnau ed i movimenti del cast di supporto, nel primo dei quattro tomi scopriamo parte essenziale del mondo ucronico ipotizzato da Nolane: 
Gli alleati tramano a Londra la rivincita, i tedeschi rinforzati dalla vittoria in Normandia continuano lo sviluppo di più progetti, in corso di lettura infatti, Nolane lascia intendere che le armi meravigliose non sono solo gli aerei, Hitler ha interessi in Antartide, ed una squadra di scienziati si occupa anche di studiare nel campo della magia, dell’esoterismoe dell'occulto, come detto Nolane attinge a piene mani da una quantità di plot, fumettistici, cinematografici e letterari immensamente gravidi.
Bianco e nero
Non devo ricordare certo io ai presenti che questi spunti narratvi, popolano mille altre storie, il diavolo Hellboy di Mignola ha le sue Secret Origin legate a filo doppio con i nazisti, una storia breve di Tom Strong di Alan Moore porta l'avventuriero di Millenium City alla scoperta di un distaccamento nazista in Antartide.
Un film francamente orribile che ho visto di recente parla di una colonia nazista sulla Luna.
Nonostante il ritmo sia leggermente lento, Nolane alla fine del secondo tomo (l’edizione italiana contiene i primi due albi)  ci lascia con un buon cliffhanger, e la promessa di una svolta nella trama, come la curiosità di vedere in che modo lo scrittore rielabori i campi di sterminio, il vero problema del Wunderwaffen in edizione cosmo è la desaturazione dei colori, non riesco a capire per quale motivo sia stata operata su questa saga, specie dopo il riuscito adattamento di SoulEater.

Colore
Le tavole di Maza private dei colori, escono, questa volta pesantemente compromesse, i duelli aerei senza colori, non hanno molto senso, perdono tutto il fascino e si appiattiscono.
Si è molto parlato della versione low cost della BD, ma stavolta il fumetto ne esce martoriato, era davvero impossibile proporre questo interessante miniserie colori?
Eppure ormai molti bonellidi cosmo finiscono in edicola a colori, perché la scelta di ammazzare in questo modo proprio Wundervaffe?
A colori sarebbe stata una lettura interessantissima, così purtroppo è una tortura per gli occhi, specie se on line hai la tremenda sfortuna di vedere le immagini della versione oltralpe.
Una lettura raccomandata? In linea di massima si, anche se stavolta si fa davvero fatica ad accontentarsi dell'edizione italiana.
E' vero che chi mendica non può scegliere, ed ormai è solo con i Cosmonauti che possiamo leggere quantomeno un modo di fare fumetto diverso, ma stavolta, non me la sento proprio di canzonare i puristi delle edizioni originali.
L'italico adattamento di Wundervaffen è a dir poco orribile.
Peccato davvero, spero che il Ragnarok di Simonson annunciato in questi giorni sia a colori.
Baci ai pupi.

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