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giovedì 30 maggio 2013

Before Watchmen le conclusioni Parte 1


Before Watchmen è finito, tiriamo un sospiro di sollievo.
Ad essere onesti si rilassa soltanto il collezionista compulsivo che è in me, quello bramoso, ma anche ansioso di completare un'opera che all'epoca in cui fu promossa, prometteva tirature limitate, copie su ordinazione, insomma da come ne avevano parlato, i tipi dell' Alastor con cui mi fermai a conversare alla fiera del fumetto di Narnia, per Before Watchmen si profilava una preoccupante latitanza sugli scaffali delle fumetterie, specie per me che non sono un assiduo frequentatore di quei luoghi di perdizione, anzi ricordo che ponderai addirittura l'idea di creare una casella di ordinazione per essere certo di prendere tutte gli albi.
Oggi, ad opera compiuta invece, a sentire il mio fumettaro di fiducia, Before Watchmen è l'unica cosa che trovi di sicuro quando ordini dal distributore. Ed 
i cofanetti tappezzano le cime delle scaffalature di innumerevoli fumetterie, non lo dico così per dire, ma perché ultimamente  che ho girato, ho visto la cosa con i miei occhi: Torino, Milano, Roma, Napoli, Vigevano, ovunque entravo,  mi cadeva l'occhio su questi ingombranti cassoni in cartone.


                                                                                                                                              
Il Cofanetto

Per amor di cronaca mi preme dire che questi scatoloni per nerd, sono molto più grandi del totale degli albi che devono contenere, il che comporta una dolorosa conclusione: in Italia, i cofanetti, non li sappiamo fare - o li fanno enormi e tutto ci balla dentro, o piccoli, vedi le Collection Panini, che per tirare fuori un volume devi turarli fuori tutti, stando attento che non ti si sventrino le brossure.


The Italian Jobs

Non sta a me giudicare il venduto senza dati alla mano, ma da quel che vedo in giro le conclusioni che tiro sono due: o Before Watchmen è stato un mezzo flop, o la Lion poi all'ultimo momento ha cambiato idea sulla tiratura eccedendo nella quantità.
Tanto che se oggi volessi convincervi a comprarla tutta, tranquilli vi voglio bene non lo farò, potreste andare in una fumetteria qualsiasi di Roma e prenderla per intero.
Comunque io l'ho fatta tutta , nel mio piccolo ho fatto girare l'economia, quindi se ora mi girano un pó le palle, ed il commento non sarà entusiasta come il primo, beh stacce errevùlaion, ed amici come prima.
Parliamo prima dell'edizione italiana: sul cofano non ho altro da aggiungere quindi dedichiamoci agli albi - ma con il surplus che c'è in giro, siamo sicuri che questo formato da 36 pagine scarse a 2,50€ abbia incontrato i favori del pubblico?
A volte penso che al marketing Lion hanno fatto il discorso inverso di quello che fece Tremonti quando cominciavamo ad incazzarci per l'euro: l'ex ministro dell' economia propose la banconota da un euro, così gli italiani (evidentemente il problema eravamo noi, per lui, mica loro), potevano dargli il giusto valore. Presi per il culo da mezza Europa, la proposta venne chiaramente bocciata.
Alla Lion sembra abbiano fatto il contrario, sembra abbiano detto: fissiamo un prezzo che per lo più gli italiani (ahimè sempre noi) non pensino sia eccessivo perché pagano in moneta, che so magari il resto della spesa, o di un paio di giri al videopoker ( sembra sia la nuova piaga sociale italiana). 
Giuro, ste pontificazioni potranno sembrarvi paranoiche e folli ma fidatevi, gli analisti di mercato sono degli squali che ragionano esattamente così. Altrimenti come ve le spiegate le cazzatine in vendita nei pressi delle casse di tutti gli esercizi commerciali?
"Ma no signorina non me lo dia il resto prendo questo!"

Tornando a noi, siamo sicuri che abbia spinto così tanto questo formato? Mah...

Ma Before Watchmen alla fine vale la pena o no?

Moore ci manchi, ora capisco chi si è rifiutato di leggere BW per rispetto al bardo. I nostri personaggi adorati sono tornati a vivere, ma a che prezzo?
Zombie senz'anima, un capolavoro declassato a fumetto seriale con trame sempliciotte ed appiattimento delle psicologie.

Silk Spectre. Con  il primo numero, con qualche astutissima citazione Cooke prometteva di sviscerare il conflitto generazionale madre-figlia, invece il tutto si riduce ad un bieco beat'em up.
Le scazzottate tra una ragazzina e un gruppo di spacciatori di una nuova droga che promuove il consumismo in chi la assume.
Ma la droga capitalista sarebbe il minimo, al di la della cagata in sè, che diverte ed inquieta, quello che fa piu storcere il naso è la sceneggiatura di una storiella in cui in queste risse, dove latitano le armi da fuoco e ricordano anche troppo quelle del celebre duo di Bud Spencer e Terence Hill, addirittura vince le ragazzina quindicenne, manco l'avesse allenata Splinter. Cornice di questa "cinetica trama", la Cisco Kerouachiana dei figli dei fiori, anche questi poi, ridotti ad imbarazzanti stereotipi.
I disegni della Conner, sono l'unico motivo per il quale non appioppo un 4 alla miniserie dedicata alla pupa del Dottor Manhattan.

Il Rorschach di Azzarello e Bermejo - Era una delle tre storie piu attese, questa miniserie era quella su cui avevo più aspettative, speravo, anzi ero sicuro  che la coppia di Joker avrebbe ripetuto la magia metropolitana vista nella miniserie dedicata alla nemesi di Batman, invece a parte gli ineccepibili disegni di Bermejo non c'è molto altro.
La trama è troppo compressa, troppo veloce, priva del malato carisma che il personaggio aveva quando era scritto dal maestro. Gli spunti c'erano: le gang, il killer, la città corrotta, persino una sorta di embrionale storia d'amore, però ahimè tutto trattato con superficialità, sacrificato per la sintesi ed un esiguo numero di pagine, che non ha lasciato spazio per lo sviluppo di una storia degna di uno dei personaggi più affascinanti che di siano mai visti in un fumetto. Carine le citazioni di Taxi Driver o l'apparizione dei due detective creati da Alan Moore nella serie originale, lodevoli di dialoghi e fantastiche le matite ed i colori, ma il voto finale non va oltre il 5 e mezzo, perchè alla fine della lettura di questi quattro numeri, è dolorosamente chiaro che questo Rorschach è lontano anni luce dall'inquietante creatura di Moore-Gibbons.

Il Comico - Azzarello ha firmato anche  la retrospettiva del Comico, altro personaggio di rilievo dell'opera originale.
La vita di E. Blake negli anni '60, durante i dolorosi anni in cui l' America ha vissuto l'incubo del Vietnam, e gli omicidi dei Kennedy.
Se nella miniserie sul pazzoide Rorschach, Azzarello comprime troppo la narrazione, in quest'altra la dilata eccessivamente.
La miniserie del Comico non è malvagia, Jones graficamente fa un buon lavoro, e lo scrittore negli ultimi numeri sfodera una dimestichezza nel giocare con le linee temporali veramente invidiabile, con un ottima fusione di tavole e didascalie.
Tuttavia dubito che si riesca a godere della lettura del Comico.
Specie se si è a digiuni della storia politica contemporanea americana.
La narrazione fantapolitica ipotizzata da Azzarello, mette E. Blake a stretto contatto con la famiglia Kennedy, lo piazza nei principali avvenimenti dell'epoca: il Vietnam, le proteste dei pacifisti, i disordini in patria, però non credo che possa catturare più di tanto il lettore italiano, che per esempio non conosce le teorie complottiste dietro gli omicidi di Robert Kennedy o prima ancora di suo fratello J. F. Kennedy.
Azzarello opera una revisione storica di quelle vicende, arricchendole con la presenza del Comico, uomo dalla discutibile condotta già dai suoi esordi nelle fila dei Minutemen.
Una miniserie che raggiunge il sette pieno, ma che potrete apprezzarne il lavoro sulla sceneggiatura solo se la leggerete con le pagine di wikipedia aperte nelle vicinanze.

Dollar Bill - Personaggio minore della serie originale, membro dei Minutemen del quale Alan Moore fornisce poche ma essenziali notizie, trascurabile per la trama, in Before Watchmen, Dollar Bill è protagonista di un ONE-SHOT assolutamente insipido, una trentina di pagine per una retrospettiva assolutamente trascurabile, che non impreziosisce ne debilità la qualità di questa operazione, Dollar Bill, era tappezzeria in Watchmen e tappezzeria resta in Before Watchmen.
Una storiellina scontata, che non stupisce di L.Wein, disegnata da S.Rude che scimmiotta un poco D.Cooke. Voto finale 3.

I Pirati in appendice.

Tales of the black freighter è tra le cose più incantevoli dell'opera di Moore, è un esempio del suo genio difficilmente riproducibile, ma non è questo il motivo per il quale non ho ancora letto le storielle sui pirati in appendice su BW.
Il motivo principale è la scomodità, trovo allucinante aprire un albo per meno di un minuto richiuderlo e cercare le pagine successive, in mezzo agli altri albetti, la trovo un operazione sfiancante che spezza l'interesse e la lettura , se qualcuno riuscirà a finirla me lo faccia sapere, in basso ci sono i commenti aperti!


Bene direi di chiudere qui la prima parte delle conclusioni di Before Watchmen, ci rivediamo presto per commentare i pezzi più interessanti, ossia Dottor Manhattan, Minutemen ed Ozymandias, nonche Nite Owl e Moloch.
Per ora Baci ai pupi.


 


2 commenti:

  1. Ottima recensione.
    Occhio solo che il nome del Comico era Edward Blake.
    William era il poeta visionario inglese.

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  2. Cazzo. Ma come mi vengono! Grazie Gù!

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