
Non credo di essere un profondo conoscitore del papà di tutti i supereroi,
non ho mai letto nulla, o quasi nulla della sua utlima produzione, mi manca il
ciclo di
M. Straczinsky, quello che ha fatto incazzare i neonazisti
americani (ed anche qualche fanatico nazionalista, di questa terra di caciotte
e tangenti), questo solo perchè Superman aveva rinunciato ad essere cittadino
americano, mi manca tutta la saga di
Nuovo Krypton, però credo di essere
in possesso di alcune delle storie più belle che siano state scritte per lui.
Credo di potermi vantare di alcune delle più interessanti interpretazioni
che siano mai state fatte dell'uomo d'acciaio.
Ero davanti all'edicola in prima fila, in quel di Pozzuoli tanti anni fa,
quando la Play Press annunciò la nuova testata, con protagonista Superman,
testata che addirittura cominciava con la morte di questi per mano di Doomsday.
E sono stato tra quelli che hanno apprezzato il Regno Dei Superman, prima
del suo ritorno, anche se credo che molti come me avrebbero fatto a meno dello
Steele
disegnato da Bogdanove.
Un Iron-man di colore che tra i tanti nuovi superman in giro per metropolis,
era di sicuro quello più indigesto e noioso.
Dopo, cresciutello, e molti anni dopo, ad una fiera del fumetto di Roma non
mi lasciai sfuggire il cartonato in finta pelle, firmato Mark Waid ed Alex
Ross,
Kingdome Come, che non mi colpì solo per via dell'arte
iperrealista del signor Ross, ma comunque quel Superman, invecchiato e
rassegnato, stilisticamente, doveva molto al Kal-L di Terra-2, d'altronde si sa
che Ross è sempre stato un nostalgico del fumetto che fu.
Tempo dopo alla stessa fiera, qualche anno più tardi, mi accaparrai il
sublime,
All Star Superman, di Morrison e Quitley, altra colonna
portante dell'eterno successo dell'uomo d'acciaio.
Ma al di là di questi "essential", sono tra quelli che si sono
goduti il rilancio dopo Crisis ad opera di John byrne,
Man of Steel, ed
ho avuto la fortuna, grazie alla Play Press, di poter leggere le storie scritte
da Alan Moore, senza dover impegnare un rene, o un polmone.
Indubbiamente anche Supes, ha avuto i suoi momenti bui, credo che possiamo
etichettare in questo modo il periodo Loeb-McGuinness, cartoonista eccellente
per la mole ipertiroidea di Hulk, quale che sia il suo colore, ma che ridusse nelle
sue tavole, il nostro povero Kal-El, ad un inespressivo bamboccione da cartoni
animati.
Superman è nato nel 1938, e da allora ne ha avuti di reboot, sicuramente il
più significativo fu quello di Byrne, ma a quei tempi, tutto quello che faceva
Byrne era significativo, era Byrne ad essere significativo, e tranquilli se
pensate che questa introduzione vi sta portando all'ennesima recensione sul
nuovo ciclo di Superman (New52) di Morrison , che tra l'altro ho lasciato sugli
scaffali, sappiate che vi state sbagliando, sono qui per proporvi la lettura,
visto che è materiale reperibilissimo, di un ciclo di storie di Superman
firmato da
Geoff "Highball" Johns ed il britannico
Gary
Frank.
Origins - La Legione dei Supereroi - Brainiac.
3, il numero perfetto,tre volumi, tre miniserie che riscrivono, il mito, e
lo ringiovaniscono con la freschezza della prosa di Johns.
Secret Origins

Il nuovo passato di Superman di queste pagine, pesca il meglio dei suoi 75
anni
di vita mediatica, il
particolare fondamentale di questo volume è il fatto che gli autori attingono
molto dalla filmografia originaria dei primi film di
Donner, infatti tra
citazionismo e revisionismo Johns nei testi e Frank nelle tavole si rifanno
monto a quell’indimenticabile materiale.
Come nel film, la Metropolis di Johns, è in piena crisi economica, è una
città cinica ed arrivista, come nel film, la prima apparizione di Superman in
pubblico porta al salvataggio di Lois Lane e di un elicottero.E se lo scrittore
per certi aspetti resta fedele al passato collaudato, per altri come la
caratterizzazione di Luthor, opta per la corrente progressista.
Il Lex Luthor di Johns è in tutto e per tutto il macchinoso perfido
cervellone che è diventato negli ultimi anni, l'evoluzione del villain più
famoso della storia dei comics che è passato dalla armatura verde smeraldo
della Silver Age, al completo da sartoria dell' uomo d'affari senza scrupoli.
Dedicato a C. Reeve, che ci ha fatto credere che un uomo può volare
Questa dedica, che presumo sia di Ross, è scritta in calce ad una
fantastica tavola di Superman, ed appare nell' edizione di
Kingdome Come
sui
Grandi Classici del fumetto di Repubblica Serie Oro, (si c'ho anche
quella, la classica copia da lettura, da buon nerd che sono)
. E Reeve,
il primo (ed ineguagliato) Superman di celluloide, è il modello usato da Frank
per il suo Superman su carta.
D'altronde lo stesso
Frank tanti anni fa a Lucca nel presentare il
suo nuovo lavoro per la DC diceva: «
Per quelli della mia età,
è
difficile prescindere da quel volto pensando a questo supereroe. In Usa
esistono perfino i casting per trovare il volto più adatto ai supereroi a
seconda dei tempi, ma a mio parere, è difficile immaginarlo con un volto
diverso da quello di Reeve». Ed aveva perfettamente ragione, perchè
per un'intera generazione di lettori, quelli che hanno superato da un pezzo i
-enti, e stanno cavalcando a passo di carica i -enta, per poi ritrovarsi
definitivamente negli -anta, Superman è C.Reeve.
Sempre Frank dichiara: «
Non riesco a legare il personaggio solo alla
prestanza fisica, ma lo metto in relazione ad un grande carattere. In questo
Reeves è ancora più calzante come 'modello': il suo Superman, infatti, era
contenuto e moderato nei movimenti, e modesto non comportamenti che non erano
mai eclatanti».
Altra dichiarazione rinscontrabile nelle sue tavole, le anatomie di Frank,
che abbiamo avuto modo di conoscere anche grazie al suo lavoro sullo Squadrone
Supremo di
J. M. Straczinsky
(MAX).
Lo stile di Gary Frank non prevede delle
anatomie ipertrofiche, i suoi personaggi non sono i classici energumeni che
appaiono in quasi tutti i comic-book, la struttura corporea dei suoi personaggi
è riconducibile alle statue del classicismo o del neo-classicismo, i personaggi
di Frank, anatomicamente parlando, sono perfetti, e tuttavia restano
umani, plausibili, grazie al suo
certosino lavoro sulle espressioni. Ecco perché questa particolare edizione di
Superman è meritevole di attenzioni. I nostalgici non potranno che godere del
perfetto lavoro dell’illustatore britannico su Superman, sull’indimenticabile
C.Reeve che rinasce in queste pagine.
How I met Brainiac
La primissima volta che mi imbattei
in Brainiac, erano i tempi della Play Press, su Play Saga, onorato brossurato,
sul quale potemmo leggere la prima edizione di Crisis on Infinite Earth.
A quei tempi Brainiac era solo un
A.I. superiore, capace di ridurre la vita stessa a calcoli probabilistici, ed
in quel particolare volume, alleatosi con Luthor, voleva aprrofittare del caos
creato dall’Anti-Monitor, per conquistare una delle 4 terre superstiti (o forse
mi sbaglio erano 3).
Con il suo Sindacato del Crimine
totalissimo, un mega-gruppo che riuniva di criminali delle terre superstiti, si
lanciò all’attacco delle terre residue, con una violenza che portò anche alla
morte di svariati characters, un plot narrativo, delizioso come del resto
l’intera saga, tanto per divagare un po’, che se vogliamo potremmo supporre
abbia poi ispirato in futuro Mark Millar per l’incipit del suo Old
Man Logan.
Il Brainiac di Johns non ha molto di
diverso da quello della Silver Age.
L’aspetto è quello del Coluano Vril
Dox, cronologicamente è l’antenato del Brainiac V , che diventerà il
leader della Legione dei Supereroi, e tecnicamente, reboot permettendo,
dovrebbe essere il padre di Vril Dox II, iI fondatore del corpo di
polizia galattica L.E.G.I.O.N .
Per l’audace scrittore che ha
rilanciato l’universo DC, Brainiac, è un alieno intelligentissimo, (come tutti
i Coluani) che vaga per lo spazio in simbiosi con la sua astronave, alla
ricerca di nuove forme di vita da schiavizzare.
Il Brainiac dell’autore del rilancio
assoluto di Lanterna Verde, è uno spietato collezionista di mondi e culture. In
pratica arriva sui mondi, cala una cupola su una città che rimpicciolirà e
porterà sulla sua nave, e al tempo stesso distrugge il pianeta, così da essere
l’unico depositario della cultura di quel mondo.
Insomma senza darvi troppi input,
anche questa miniserie di Jhons è deliziosa, ed anche questa si arricchisce di
citazioni cinematografiche e non.
L’astronave di Brainiac è un chiaro
omaggio agli alieni del secondo capitolo della Lega degli Straordinari
Gentlemen di Moore e O’Neill, il design della tecnologia interna è palesemente
ispirato ai film di MATRIX.
Ed è difficile non pensare al
romanzo di S. King, the Dome, quando si vede la cupola che cala inesorabile
sulle città.
«
All'inizio vedevo questo supereroe come anacronistico: Ho anche pensato
fosse il caso di svecchiarlo, ma, lavorandoci, ho compreso che non ne ha
davvero bisogno, poiché si tratta di un personaggio che si sente bene così
com'è. Cercare di renderlo più 'trendy', però, dà vita solo a risultati
imbarazzanti, un po' come quei genitori che vogliono ringiovanirsi per forza
per essere al passo con i figli. Il risultato che ottengono è imbarazzante».
Altro dogma del disegnatore che ho decontestualizzato dall’intervista, ma
che trova riscontro nell’opera. Il Superman di Johns non sarà l’essere
super-intelligente di Grant Morrison
(All star Superman), lo scrittore
americano preferisce sviluppare l’aspetto umano del personaggio:
“Non voglio essere diverso. Voglio
essere Clark Kent, voglio essere tuo figlio.”
“Ma Clark, tu sei mio figlio.” Clark si sente umano, tremendamente umano, e
l’umanità umane è deliziosamente raccontata quando è nelle vesti del timido
giornalista, o quando si rapporta ai suoi genitori adottivi, infatti si presta
particolare attenzione alla caratterizzazione dei
personaggi di Mà e Pà Kent, ripresa poi in
Origin. (nb. nella cronologia editoriale del personaggio Origin è successivo alle
altre due.)
Tuttavia il risvolto drammatico del finale deve molto alla miniserie di
Morrison.
Anche Brainiac, come Origin e Legione dei Supereroi, è un’ interessantissima
interpretazione del mondo di Superman, e tra l’altro fa da trampolino di lancio
per la saga di
Nuovo Krypton, altra
godibile saga di Johns, di cui magari
vi parlerò in separata sede.
Ritorno al Futuro.
I viaggi temporali sono alla base dell’avventura con la Legione dei supereroi.
Se Secret Origins, fondamentalmente è una bella revisione delle origini del
superoe e Brainiac è una violenta e coinvolgente rivisitazione degli scontri
con Brainiac, Legione dei Supereroi è la classica trama di Johns.
Ed è quella che preferisco. La legione di Johns ha una reverenza verso
Superman decisamente coninvolgente, la trama è semplice ma godibile, e regala
svariati momenti di godibilità.
In un futuro razzista, che vuole fuori dal Pianeta tutti gli alieni,
dove la storia è stata riscritta a vantaggio
di una oscura Justice League, e la
Legione è considerata fuori legge, Superman è contattato da
Brainiac V, per correre in aiuto dei
discepoli del futuro della sua ideologia.
Superman si ritrova catapultato in una Smallville decl…no.
Non mi va di dirvi nulla, non mi va di rovinarvi la sorpresa, però va detto,
che a mio modesto parare La Legione
dei Supereroi è la migliore delle tre miniserie del duo Johns – Frank.
Consigli per gli acquisti.
Cominciamo dalla fine:
La Legione dei Supereroi, è disponibile in tre
edizioni.
Sulla serie regolare di Superman della Planeta de Agostini nn.
16-17-18, sull’antologica apparsa in
edicola della
RW-Lion/Mondatori #24, e su un cartonato sempre della
Planeta chiamato
Il Superman di Geoff
Johns vol.2

Stessa storia per
Brainiac, tre
edizioni: sulla serie regolare della Planeta sui numeri
26-27-28. Sul cartonato
Il
Superman di Geoff Johns vol.3, e sui numeri
#24-25, della collana omonima della
RW-Lion/Mondatori
Secret Origins invece, è disponibile in due edizioni: sul cartonato
chiamato
DC Origini #1 - Superman,ed
i primi 2 volumi dell’antologida da edicola.
Occhio alla spesa – A
meno che non siate amanti del genere,
eviterei come la peste i cartonati.
DC Origins #1 costa ben 25€, prezzo di copertina senza
contare la speculazione con cui sono stati gonfiati i prezzi dei volumi Planeta
dopo l’arrivo della RW.
Ripiegherei sull’antologica Mondadori, per due motivi, si risparmiano 5 euro
(sempre che non riusciate a trovare qualcuno che li vende scontati, in più il
secondo volume oltre al finale di Secret Origins, contiene anche la miniserie
di Loeb e Sale
Kryptonite.
Per gli stessi motivi vi consiglio di comprare anche l’antologica Mondadori
per le altre due miniserie, reperibilissimi anche con uno sconto, potreste
avere le due miniserie a 20 euro, con in più l’incipit di
Nuovo Krypton alla fine del 25° volume.
A meno che non rimediate scontati gli spillati nn° 16-17-18-26-27-28. anche
in questo casosarebbe saggio scappare dai cartonati 16,95€ per la Legione e 12,95€ per Brainiac.
Me sa che vi ho detto tutto, ma soprattutto ribadisco, leggete sta roba che
merita (specie la Legione
dei Supereroi)
Baci ai Pupi.